skip to Main Content

Russia Facebook

Che cosa si inventerà Facebook per tentare di riconquistare la fiducia degli utenti

Il social network ormai al centro del caso sull’utilizzo dei dati sta provando a risalire la china. Facebook ha annunciato che terminerà il targeting degli annunci adv utilizzando dati esterni provenienti da aggregatori terzi insieme a nuove impostazioni più chiare e semplici sulla regolamentazione della privacy L’ultima nuova sul social network più chiacchierato delle ultime…

L’ultima nuova sul social network più chiacchierato delle ultime due settimane arriva dal sito Recode: Facebook smetterà di utilizzare dati provenienti da aggregatori terzi per supportare campagne pubblicitarie mirate.

FB SI TIENE STRETTO I DATI A DISCAPITO DELL’ADV

In particolare, Facebook afferma che smetterà di utilizzare i dati di aggregatori terzi come Experian e Acxiom per integrare il proprio set di dati per il targeting degli annunci pubblicitari.
Finora, infatti, Facebook consentiva agli inserzionisti di scegliere come target le persone che utilizzavano dati provenienti da una serie di fonti: da Facebook, dall’inserzionista stesso e da servizi di terzi che potevano raccogliere informazioni come le attività di acquisto online e integrarle ina raccolta dati unica. Lo strumento in questione è Partner Categories – utilizzato appunto anche da Experian e Acxiom – ed è stato ampiamente utilizzato da alcune categorie di inserzionisti come case automobilistiche, produttori di beni di lusso e aziende di beni di largo consumo – che non vendono direttamente ai consumatori e hanno relativamente poche informazioni su chi siano i loro clienti, secondo Facebook.

“Vogliamo far sapere agli inserzionisti che chiuderemo Partner Categories” ha dichiarato in una nota aziendale Graham Mudd, il direttore marketing del social, “anche se questo prodotto svolge una pratica comune del settore, riteniamo che questo passaggio, che si concluderà nei prossimi sei mesi, contribuirà a migliorare la privacy delle persone su Facebook”. Non sappiamo come gli utenti abbiano accolto questa notizia, di certo Acxiom non troppo bene: le azioni della multinazionale statunitense sono diminuite di oltre il 10% a 25 dollari dopo l’annuncio di Facebook. Dall’altro lato la società di Mark Zuckerberg non ha voluto commentare in che modo questi cambiamenti potrebbero influire sulle proprie entrate pubblicitarie.

UNA PRIVACY A PORTATA DI TUTTI

Il social network blu ha mosso un altro passo concreto dopo il caso Cambridge Analytica. In un post firmato dai vicepresidenti Erin Egan e Ashlie Beringer, Facebook ha annunciato che introdurrà nuovi strumenti per gestire in modo più semplice le impostazioni di privacy.  Invece di dover accedere a circa 20 sezioni differenti della piattaforma del social, nelle prossime settimane gli utenti saranno in grado di apportare le modifiche alla sezione privacy e sicurezza da una singola pagina. Non solo, diventerà più intuitiva anche la procedura per verificare quali dati sono nelle mani di Facebook. Per scaricarli o, se si desidera, cancellarli.  Nella voce “Ad preferences”, Facebook spiegherà quali dati sono usati a scopo pubblicitario consentendo agli utenti di scegliere tra diverse opzioni, più o meno restrittive.

Le impostazioni sulla privacy riguardano anche la visibilità dei post (solo agli amici o a tutti) e la possibilità di attivare un’autenticazione “a due fattori” (per accedere all’account non bastano password e mail ma un’ulteriore verifica). Non si tratta di nuovi servizi, quando di opzioni fino a ora poco visibili. Tra le novità più importanti ci sarà la sezione “Access Your Information”. L’utente si troverà davanti a una schermata con accesso diretto ai contenuti, divisi per tipologia (ad esempio post, commenti, eventi, gruppi, app). Da qui si potrà visionare ciò che è visibile su Facebook e a Facebook e decidere se cancellarlo dalla propria timeline o dal profilo. “Abbiamo capito chiaramente – si legge nel post – che le impostazioni sulla privacy e altri importanti strumenti sono difficili da trovare e che dobbiamo fare di più per informare le persone. Per questo oltre ai cambiamenti già annunciati da Mark Zuckerberg, faremo altri passi nelle prossime settimane per consentire agli utenti di avere un controllo maggiore sulla propria privacy”. Alcuni accorgimenti avranno ancora bisogno di una fase di sviluppo, ma “gli eventi dei giorni scorsi sottolineano la loro importanza”.

In attesa di sapere cosa dirà – e come si difenderà – il papà del social Mark Zuckerberg in udienza al Congresso americano, almeno la Borsa ha dato qualche soddisfazione.  Dopo questo annuncio, il titolo Facebook è tornato in rialzo dell’0,81% a Wall Street dopo aver perso quasi il 5%.

Back To Top