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L’Ue farà la festa a TikTok?

La Commissione europea ha aperto un'indagine su TikTok per sospetta violazione degli obblighi di protezione dei minori. L'app di video rischia una multa pari fino al 6% del fatturato globale. Tutti i dettagli

 

Prosegue la stretta sui social. La Commissione europea ha avviato un procedimento formale per valutare se TikTok possa aver violato il Digital Services Act (Dsa) in ambiti legati alla tutela dei minori. Se ritenuta colpevole, l’app di proprietà di Bytedance rischia sanzioni fino al 6% del fatturato globale.

VIA ALLE INDAGINI DELL’UE SU TIKTOK

“Oggi apriamo un’indagine su TikTok per sospetta violazione della trasparenza e degli obblighi di tutela dei minori”, ha scritto su X il commissario europeo al mercato interno Thierry Breton. “La protezione dei minori è una priorità assoluta per il Dsa. In quanto piattaforma che raggiunge milioni di bambini e adolescenti, TikTok deve rispettarlo pienamente e ha un ruolo particolare da svolgere nella protezione dei minori online. Avviamo oggi questa procedura formale di infrazione – ha aggiunto Breton – per garantire che vengano intraprese azioni proporzionate per proteggere il benessere fisico ed emotivo dei giovani europei. Non dobbiamo lesinare gli sforzi per proteggere i nostri figli”.

SU COSA SI INDAGA

La Commissione europea ha riferito che il procedimento sarà volto a valutare se TikTok possa aver violato il Dsa in aree legate alla protezione dei minori, alla trasparenza della pubblicità, all’accesso ai dati per i ricercatori, nonché alla gestione del rischio di creare dipendenza e contenuti dannosi. La decisione arriva in seguito a un’indagine preliminare che ha esaminato l’analisi del rapporto di valutazione dei rischi inviato da TikTok nel settembre 2023 e alle risposte di TikTok alle richieste formali di informazioni della Commissione su contenuti illegali, protezione dei minori e accesso ai dati.

RISCHIO DIPENDENZE COMPORTAMENTALI E VERIFICA DELL’ETÀ

In particolare, i lavori si concentreranno sul rispetto degli obblighi relativi alla valutazione e mitigazione dei rischi sistemici, in termini di effetti negativi reali o prevedibili derivanti dalla progettazione del sistema TikTok, compresi i sistemi algoritmici, che potrebbero stimolare dipendenze comportamentali, i cosiddetti “effetti rabbit hole”. Verranno poi valutati gli strumenti di verifica dell’età utilizzati da TikTok per impedire l’accesso dei minori a contenuti inappropriati, che potrebbero non essere ragionevoli, proporzionate ed efficaci.

Sarà valutato anche il rispetto degli obblighi della legge sui servizi digitali di mettere in atto misure adeguate e proporzionate per garantire un elevato livello di privacy, sicurezza e protezione per i minori.

ANNUNCI PUBBLICITARI E ACCESSO AI DATI

La Commissione Ue valuterà anche il rispetto degli obblighi previsti dal Dsa di fornire un archivio consultabile e affidabile per gli annunci pubblicitari presentati su TikTok e sulle misure adottate dall’app per aumentare la trasparenza della sua piattaforma. L’indagine riguarda, infine, presunte carenze nel fornire ai ricercatori l’accesso ai dati accessibili al pubblico di TikTok.

COSA RISCHIA E COSA HA RISPOSTO TIKTOK

Per la conclusione delle indagini non c’è una scadenza formale. Il comunicato infatti si limita a segnalare che la durata dipende da diversi fattori, come “la complessità del caso, la misura in cui l’azienda interessata collabora con la Commissione e l’esercizio dei diritti di difesa”. Nel 2023 TikTok ha riferito di avere 135,9 milioni di utenti attivi mensili nell’Ue.

Se TikTok dovesse essere riconosciuto colpevole di violazione delle norme del Dsa, la cinese ByteDance potrebbe incorrere in multe fino al 6% del suo fatturato globale.

Dal canto suo, l’app di video ha dichiarato che continuerà a collaborare con gli esperti e con l’industria per garantire la sicurezza dei giovani sulla sua piattaforma e che non vede l’ora di spiegare questo lavoro in dettaglio alla Commissione europea.

Come ricorda Tech Crunch, questa è la seconda indagine relativa al Digital Services Act dopo che nel dicembre dello scorso anno era finito nel mirino X di Elon Musk, i cui approfondimenti sono ancora in corso.

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