Semel in anno licet insanire: una volta l’anno è lecito impazzire, dicevano gli antichi. Il detto sembra perfetto per Lucca, bellissimo capoluogo toscano che ogni anno nel fine settimana di Ognissanti si trasforma in un concentrato impensabile di creatività, originalità, stranezza e – diciamo – pazzia. Solo così si può descrivere Lucca Comics and Games, l’annuale salone del fumetto e del gioco. Giunto ormai alla soglia dei 60 anni.
Scordatevi le mura. Dimenticate le chiese. Lasciate perdere il monumento funebre di Ilaria Del Carretto. Parcheggiate l’astronave, il drago, la scopa volante e immergetevi nel flusso. Fate lo slalom tra Darth Vader e Jack Sparrow, Doraimon e Harry Potter e tuffatevi nei padiglioni di giochi e fumetti.
Niente costume? Non c’è problema: quest’anno il tema è inclusione e diversità, quindi nessuna discriminazione nei confronti di borghesi, babbani e normies assortiti. Alle brutte, dite di essere in costume da giornalista: per esperienza, vi garantisco che funziona …
Il sogno del nerd
La bolgia di Lucca, il maggior evento europeo nel settore dei giochi e fumetti, è una lezione magistrale di compatibilità fra tradizione e innovazione. Ogni anno, il salone vede il lancio di centinaia di giochi, prodotti di ogni genere, che si offrono al pubblico di appassionati che ne decreterà il successo. Proprio per questo, per molti l’avvertimento “attenti al portafoglio” significa soprattutto saper resistere alla tentazione di acquistare tutto ciò che luccica, ammicca o seduce.
Nato nel 1966 a Lucca, dopo un prologo a Bordighera nel 1965 con il quale la continuità è dibattuta da filologi e genestisti, cresciuto con varie trasformazioni e inevitabili scissioni, ampliatosi nel 1993 con Games (oggi numericamente prevalenti sui Comics), sopravvissuto a varie crisi (compreso il Covid del 2020, quando si tenne online), è organizzato da Lucca Crea, società di emanazione comunale che ha traversato cinque amministrazioni con due soli direttori. Quello attuale, Emanuele Vietina, è in carica dal 2018.
La sfida logistica
Se le mura offrono una cornice spettacolare per la gara di cosplay, che vede centinaia di concorrenti interpretare alla perfezione personaggi e storie del fumetto, dei giochi e del cinema, portare 80.000 persone al giorno in una città murata con popolazione di 90.000, è una sfida logistica non indifferente. Negli anni la macchina dei biglietti e dei parcheggi è andata perfezionandosi di pari passo alla espansione del calendario degli avvenimenti e delle mostre che si ricollegano alla dimensione culturale originaria che avevano immaginato per Bordighera intellettuali del calibro di Umberto Eco e Oreste del bono. L’unico aspetto che resta incontrollabile è il meteo: la data è infatti già autunnale è sempre a rischio di pioggia. Nel 2024 Giove Pluvio è però stato generoso, a tutto vantaggio delle partecipanti i cui costumi spesso prevedono generose porzioni di epitelio scoperto.
Al coperto, oltre alla folla, stand dove si gioca (gratis), si firmano libri (gratis), si ammirano artisti dipingere dal vivo (come Ciruelo, maestro indiscusso di pittura di draghi).
Tra fantasia e business
Come un concerto dei Rolling Stones, Lucca è un fenomeno intergenerazionale, alla quale vanno insieme padri, figli e tra qualche anno pure nonni.
Di questa trasversalità hanno preso atto da tempo le istituzioni, che utilizzano lo spazio per comunicare con una demografia che altrimenti farebbero fatica a raggiungere. Tra queste ci sono per esempio le forze armate in cui stand offrono la possibilità di vedere e toccare con mano tecnologia e missioni, anche attraverso quella simulazione che si trova sparsa in tanti dei padiglioni. D’altra parte non è da oggi che l’Aeronautica Militare comunica anche attraverso i fumetti e la Guardia di finanza ha lanciato un personaggio stampa quale la volpe Finzy. Incredibilmente, nessuno le contesta, forse perché tra fantasy e apocalisse nelle vie di Lucca le armi – non importa se di punta, da taglio, da fuoco o laser – sono ovunque. Chiamatelo se volete marketing anticonvenzionale, o almeno andare a cercare i clienti a casa loro, anziché aspettare che vengano.
Comunque sia, il risultato è un tripudio di colori e di gioia, adatto a singoli e famiglie, a giocatori, collezionisti e semplici voyeurs. Genetisti e filologi permettendo, la sessantesima edizione … pardon, anniversario, è alle porte. Fino ad allora, buon divertimento a tutti.