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Neuron Leonardo

Leonardo, tutti i dettagli sul programma bersaglio dell’attacco contro l’ex Finmeccanica

Tutto quello che c'è da sapere su nEUROn, il programma europeo al centro dell'attacco hacker ai danni di Leonardo. Al programma del drone militare senza pilota lavorano anche Dassault, Saab e Airbus.

 

Era il programma nEUROn, dimostratore tecnologico europeo per un Unmanned Combat Aerial Vehicle (Ucav), il bersaglio dell’attacco hacker al colosso italiano della difesa Leonardo.

Dall’avviso di garanzia visionato da Reuters per l’attacco hacker ai danni di Leonardo emerge che uno dei dipendenti ex Finmeccanica stava prendendo di mira i dettagli del programma nEUROn, drone militare senza pilota, al quale lavorano anche Dassault, Saab e Airbus.

Il drone stealth da attacco al suolo è impiegato come banco di prova sperimentale per gli attuali sistemi di rilevamento.

Tutti i dettagli.

L’ATTACCO HACKER AI DANNI DI LEONARDO

Indagini hanno rivelato che due ex dipendenti dell’ex Finmeccanica hanno trafugato diversi computer nello stabilimento Leonardo di Pomigliano d’Arco (Napoli) tra maggio 2015 e gennaio 2017.

L’attacco ha riguardo l’esfiltrazione di 10 gigabyte di dati e informazioni di rilevante valore aziendale al gruppo Leonardo.

Lo scorso 5 dicembre la procura di Napoli ha arrestato il consulente Arturo D’Elia e il dipendente di Leonardo Antonio Rossi, per il loro presunto ruolo nell’hackerare 94 computer, 33 dei quali si trovavano nello stabilimento di Pomigliano del gruppo ex Finmeccanica.

ESFILTRATI DATI SUL PROGETTO NEURON

Mercoledì Reuters ha riferito che, a partire dall’avviso di garanzia visionato, l’oggetto dei dati esfiltrati è il più grande progetto europeo di aereo da combattimento senza pilota.

Nell’ordinanza il Gip cita evidenze che dimostrano che uno dei computer hackerati apparteneva a un dipendente di Leonardo che ha lavorato come “progettista dell’architettura del sistema elettronico” di nEUROn, un velivolo militare sperimentale senza pilota progettato nel 2012 nell’ambito di un programma di difesa europeo guidato dalla Francia.

E SUI VELIVOLI C27J E ATR

Oltre ai dati sul programma nEUROn di Leonardo, secondo il documento visionato da Reuters, altri dati compromessi dall’attacco hacker potrebbero includere l’aereo da trasporto militare C27J e gli aerei turboelica militari e commerciali Atr,  usati in Italia anche dalla guardia di finanza e dalla guardia costiera.

IL PROGRAMMA NEURON

nEUROn, il dimostratore tecnologico europeo sviluppato da un team industriale guidato da Dassault Aviation con la collaborazione di Leonardo, Saab, Airbus Defence and Space, RUAG e HAI.

Il programma europeo nEUROn, iniziato nel 2006, è il risultato della cooperazione europea che riunisce, oltre alla Francia con Dassault Aviation come prime contractor, cinque paesi partner e le loro industrie: l’Italia con Alenia Aermacchi (società dell’ex Finmeccanica ora Leonardo), Svezia con Saab, Spagna con Airbus Defence & Space, Grecia con HAI e Svizzera con Ruag.

IL PRIMO VOLO NEL 2012

Questa collaborazione si è concretizzata con il primo volo del nEUROn che ha avuto luogo a Istres il 1° dicembre 2012.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Questo drone da combattimento dimostrativo, simile al drone X-47B di Northrop Grumman per la Marina degli Stati Uniti, è equipaggiato con il motore Rolls-Royce.

Il nEUROn è lungo 9,50 metri, con un’apertura alare di 12,50 metri. Con una massa a vuoto di 4.900 kg, o 7.000 kg al massimo.

IL COSTO DEL PROGRAMMA

Come ha scritto il Sole 24 Ore nel 2013, “il programma nEUROn, dal costo di 400 milioni di euro e che solo per Alenia Aermacchi (del gruppo ex Finmeccanica) coinvolge più di 100 ingegneri, è stato pensato dapprima come una tappa tra l’attuale generazione di aerei multiruolo come l’Eurofighter, e la prossima che verrà progettata tra 20 anni. Però, affermano gli ingegneri di Alenia, con l’accelerare delle esigenze della cyberguerra, ma anche per gli impieghi in operazioni di peace-keeping, è diventato uno dei progetti-chiave per l’aviazione militare. Le ricadute per il settore civile potrebbero essere interessanti.”

IL CONTRIBUTO DI LEONARDO AL PROGRAMMA NEURON

Come si legge sul sito di Leonardo, il contributo dell’ex Finmeccanica al programma comprende: la progettazione e produzione del sistema di generazione e distribuzione elettrica; l’innovativo sistema dati-aria (con marcate caratteristiche stealth); componenti strutturali a bassa osservabilità e, soprattutto, il sistema della cosiddetta Smart Integrated Weapon Bay – SIWB.

Questo sistema è progettato per consentire l’individuazione e identificazione automatica del bersaglio in modalità stealth e la trasmissione della richiesta di approvazione dell’attacco al comandante della stazione di terra prima dello sgancio dei sistemi d’arma sul bersaglio.

L’ATTIVITÀ DI SVILUPPO DEL DIMOSTRATORE

Il Neuron è rivolto alla dimostrazione di tecnologie chiave per aerei da attacco con ricadute sui futuri sistemi pilotati e non. Il programma prevede progettazione, sviluppo, produzione e sperimentazione in volo di un aereo non pilotato caratterizzato da bassa osservabilità e segnatura infrarossa; capace di volo autonomo e lancio armamenti.

L’attività dei dimostratori è una tappa importante nel processo di maturazione delle tecnologie, diminuendo il livello di rischio nell’ottica dello sviluppo di sistemi per impieghi operativi.

LE CAMPAGNE DIMOSTRATIVE

Come ha ricordato Il Giornale nel gennaio 2019, “la prima fase dei test di volo si è svolta dal dicembre del 2012 al settembre del 2015. Il drone nEUROn ha effettuato 123 voli in Francia, Italia e Svezia. Durante il rischieramento italiano presso la base dell’Aeronautica Militare di Decimomannu, in Sardegna, nEUROn ha svolto con successo dodici voli a quote e profili differenti e contro minacce fisse e mobili. I test in Italia avrebbero confermato la ridotta segnatura infrarossa della piattaforma. Il primo rilascio di un sistema d’arma da 250 kg dalla stiva interna è stato effettuato il 2 settembre 2015 in Svezia. Il 6 luglio del 2016 si sono concluse le prime prove in mare del dimostratore tecnologico”.

L’UTILIZZO PER IL FUTURO FCAS

Nella conferenza annuale tenutasi il 27 febbraio scorso, il ceo di Dassault Aviation (prime contract del programma nEUROn), Eric Trappier, ha confermato che la campagna di volo del nEUROn 2018-2021 sta procedendo bene e ha aggiunto che “l’aereo sta rivelando caratteristiche interessanti, e tutti i ritrovati ottenuti dal dimostratore verranno trasfusi direttamente nel programma Fcas”.

I risultati di quest’ultimo test saranno utilizzati dunque nel progetto franco-tedesco Future Combat Air System (Fcas) che consiste in un velivolo Next-Generation Fighter (Ngf) con equipaggio, accompagnato da droni di capacità specializzate, come ricognizione e attacco.

Il Next Generation Weapon System (NGWS) sarà il cuore del Fcas, comprendente l’Ngf, i droni remoti e l’Air Combat Cloud.

PERCHÉ PROPRIO I DATI SU NEURON?

Dunque, perché al centro della violazione dei computer del sito Leonardo di Pomigliano d’Arco c’è questo programma?

Come ha evidenziato The Avionist “sia il C-27J che l’ATR-72 (operati dalla Polizia doganale e dalla Guardia costiera italiane) sono possibili bersagli di interesse perché in varie varianti volano con più operatori e vengono proposti anche a potenziali clienti in tutto il mondo” . “Inoltre, Pomigliano è principalmente focalizzata su due linee di produzione: Atr (la fusoliera e varie altre parti vengono costruite e assemblate lì) e B767. Quindi, sembra più ragionevole credere che i documenti trapelati dall’impianto potrebbero essere per lo più legati a questi velivoli, piuttosto che al programma europeo di droni guidato dalla francese Dassault”.

LA POSIZIONE DI LEONARDO

Come ha riportato Reuters, “commentando questi dettagli, Leonardo ha ribadito che i computer violati non contenevano “dati classificati ossia strategici”. Leonardo non conserva dati top secret nello stabilimento del gruppo di Pomigliano”.

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