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Leonardo Oto Melara

Leonardo-Finmeccanica, ecco cosa produrrà con Cnh per l’Esercito italiano

L’articolo di Elena Del Maso sui negoziati fra Iveco-Cnh e Leonardo-Finmeccanica (tramite Oto-Melara) per la realizzazione del del nuovo autoblindo Centauro II per l’Esercito italiano I negoziati fra il consorzio Iveco (gruppo Cnh Industrial  e Oto-Melara (divisione di Leonardo) con l’esercito italiano per la produzione del nuovo autoblindo Centauro II sono in fase avanzata. LE INDISCREZIONI SU LEONARDO-FINMECCANICA…

I negoziati fra il consorzio Iveco (gruppo Cnh Industrial  e Oto-Melara (divisione di Leonardo) con l’esercito italiano per la produzione del nuovo autoblindo Centauro II sono in fase avanzata.

LE INDISCREZIONI SU LEONARDO-FINMECCANICA E CNH-IVECO

La firma del contratto per i primi 11 i veicoli, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, pare imminente. È addirittura possibile che la definizione avvenga la settimana prossima durante Eurosatory, la manifestazione internazionale di Parigi (prevista dall’11 al 15 giugno) sulla difesa e la sicurezza su terra.

IL REPORT DI AKROS

Sul tema è tornata ieri Banca Akros che sul titolo Leonardo  mantiene il rating buy e il prezzo obiettivo a 12,25 euro. Ieri l’azione ha guadagnato in borsa lo 0,3% a 8,83 euro, mentre Cnh  ha guadagnato l’1% a 9,98 euro contro un indice Ftse Mib positivo per lo 0,26%.

COSA PENSA L’ESERCITO DEL CENTAURO

A inizio anni ‘90 l’esercito italiano è stato il primo al mondo a schierare un veicolo blindato su ruote in grado di affrontare i carri cingolati. Si tratta del Centauro, pensato per essere più mobile nei teatri operativi urbani, quindi su strada o tracciati preparati, ma in grado di operare anche nel ruolo di cacciacarri, grazie al suo armamento.

LE EVOLUZIONI DEI VEICOLO

L’evoluzione di quel veicolo, che rientra nella famiglia dei blindati 8×8 caratterizzati dall’adozione di cannoni ad alta pressione, è il Centauro II, che mantiene le caratteristiche del primo progetto, adattandole alle nuove sfide operative. Il progetto del nuovo Centauro II è stato presentato nell’autunno del 2016 e andrà a sostituire progressivamente il suo predecessore.

I DETTAGLI SUI TEST

Tutti i test di accettazione per il Centauro II ora sono stati completati e altri 11 veicoli saranno utilizzati per ottimizzare completamente le capacità del nuovo mezzo della Difesa prima di avviare la piena produzione. Secondo gli analisti di Banca Akros, sul progetto del tank destroyer, costruito da un consorzio paritetico fra Oto-Melara e Iveco, pende un contratto di produzione legato a un finanziamento da 500 milioni di euro per la prima tranche di 74 veicoli.

L’APPROFONDIMENTO

L’esercito italiano, ricordano gli esperti di Banca Akros, è il cliente designato per il lancio del Centauro II. Con il contratto inizierà la produzione e per questo è molto importante sia per le vendite in territorio nazionale che per le esportazioni. Il primo Centauro 8×8 è stato sviluppato più di 30 anni fa per l’esercito italiano. Oggi sono 400 i veicoli Centauro I consegnati negli anni all’esercito italiano. Anche Spagna, Oman e Giordania hanno acquistato il sistema d’arma, mentre Brasile e Portogallo lo hanno selezionato ma senza ancora firmare contratti.

I GIUDIZI SULLA MOSSA

Gli analisti stimano in merito che il contratto con l’esercito italiano da solo possa valere 1 miliardo di euro, suddiviso tra Oto-Melara e Iveco. La notizia è positiva, a giudizio di Banca Akros, secondo la quale ora deve tradursi in un documento contrattuale definitivo.

I TARGET DI LEONARDO

Il gruppo guidato da Alessandro Profumo ha fissato un nuovo target 2018 per gli ordini a 12,5-13 miliardi di euro. Il Centauro II ha una lunghezza (cannone avanti) di 8,26 metri, una larghezza di 3,12 metri, sviluppa una velocità di 105 km orari, ha un equipaggio di quattro unità (conduttore, capocarro, cannoniere e servente) e un’autonomia su strada di circa 800 chilometri. Presenta uno scafo monoscocca in acciaio in grado di proteggere dalle minacce balistiche tradizionali (munizionamento perforante a energia cinetica e a carica cava) e dalle mine. Lo scafo è suddiviso in tre zone con l’area motore (frontale), il comparto equipaggio (centro) e il deposito munizioni (parte posteriore).

(articolo di Mf/Milano Finanza)

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