La vera sfida dell’IA è sapere cosa fare con questa innovazione e sconfiggere il vero nemico: l’”incertezza rischiosa”. La partita dell’IA è ancora aperta, ma l’Italia può vincere solo con l’ambizione. “Servono ambizioni più alte di diventare i primi in Ue”, secondo il direttore del Centro di Etica Digitale all’Università di Yale, Luciano Floridi, il quale bolla la presunta iper regolamentazione europea come un falso mito. La via per tornare ad essere competitivi rispetto ai giganti del Tech esiste, secondo Walter Renna, Ceo di Fastweb+Vodafone: puntare su modelli di IA specializzati in task e modellati sulle esigenze delle singole realtà.
È quanto emerso tra l’altro nel corso di “Intelligenza Artificiale, Ingegno Italiano”, la presentazione della suite AI di Fastweb + Vodafone per l’evoluzione delle aziende e della pubblica amministrazione.
IA, COME DIVENTARE COMPETITIVI
Competere sullo stesso terreno dei prodotti dei giganti del Tech americani e cinesi rischia di far perdere all’Italia il treno dell’IA.
“È difficile essere competitivi con i grandi modelli generalisti come ChatGPT, possiamo invece competere sui modelli specializzati in task. Il secondo passo è modellarli sulla base delle diverse industrie: sanità, aziende manifatturiere (rinnovabili e automotive). Ogni 7 mesi gli agenti raddoppiano la complessità dei task che riescono a gestire”, ha sottolineato Renna.
“La partita è ancora aperta, ma servono ambizioni più alte che diventare i primi in Ue. A parità di prodotto, le persone scelgono quello realizzato in Ue piuttosto che in Cina o Usa perché è conforme alle regole europee. Solo padroneggiando una tecnologia si può innovare e crescere. Nel mondo stanno emergendo tre architetture. La prima è una nuova antologia. La seconda è tecnica, il dare forma all’agire. La terza è di tipo narrativo: dobbiamo aggiornare le regole del gioco. Però stiamo perdendo di vista l’analogico, al servizio del quale dovremmo mettere il digitale. Se non prestiamo attenzione rischiamo di perdere il punto di riferimento: la città, non la digital twin”, ha affermato Floridi, sfatando il mito dell’eccessiva regolamentazione europea.
“Non è vero che regolamentiamo troppo. Le leggi dei singoli Stati americani sono 131, solo la California ne ha 42. Inoltre, le Agenzie nazionali hanno approvato 59 regolamenti negli ultimi anni. In Europa siamo a buon punto anche sul fronte dei data center”, ha aggiunto Floridi.
L’INTERVISTA: I PIANI DI FASTWEB+VODAFONE SULL’IA
Non a caso, nei piani futuri dell’azienda c’è creare nuovi modelli, anche più grandi, puntando maggiormente su settori con il maggiore potenziale, come ha anticipato a Start Magazine Giovanni Germani, Head of AI Fastweb+Vodafone, nell’intervista rilasciata a margine dell’evento.
“Il modello da domani sarà disponibile sul nostro portale. Dopo l’estate sarà disponibile il mondo dei servizi specifici sulla cybersicurezza per l’Intelligenza Artificiale e la governance e compliance. Sicuramente i prossimi obiettivi di Fastweb + Vodafone sono far evolvere la nostra famiglia di modelli, affiancando anche modelli più grandi e occupare spazi come il mondo del coding”, ha detto Germani.
“Alcune industrie sono più avanti nell’adozione dell’IA come il tech, l’energia, il banking e le assicurazioni. Altre, invece, hanno molto potenziale ma sono più indietro, come il manufacturing e il retail. La diffusione nella pubblica amministrazione, invece, è a macchia di leopardo. Una suite di questo tipo risponde alle esigenze in maniera completa dando un boost a queste industrie più indietro ma che hanno molti dati su cui lavorare. L’obiettivo è dotarli di una cassetta degli attrezzi con cui comporre soluzioni per i loro clienti in maniera più semplice”, ha aggiunto Germani.
LE SFIDE DELL’IA
Le sfide da affrontare sono ancora tante. La buona notizia è che Bruxelles è l’unico posto al mondo dove si uniscono democrazia e lungimiranza, secondo Floridi.
“La sfida più importante è aumentare la basa percentuale di aziende che usano l’AI in Italia, appena l’8%, il 60% sono grandi aziende, le piccole il 20%. Per le aziende la formazione è più importante degli investimenti. Dobbiamo lavorare sul passaggio da laboratorio ad azienda. È importante anche l’addestramento nella lingua locale. È in discussione il testo di legge sull’IA, si prevede fino a 1 miliardo per le PMI grazie a CDP Venture Capital”, ha affermato Eva Spina, Capo dipartimento per il digitale, la connettività e le nuove tecnologie.
“Dobbiamo cambiare il modo di regolare, creando un meccanismo intermedio tra regolazione e innovazione. Bisogna creare moratorie per far esplodere le cose, chiunque sa che devo inserire tutti i dati per addestrare bene l’IA, anche ad esempio la pornografia e la violenza, affinché capiscano qual è il male”, ha sottolineato Mario Nobile, Direttore Generale dell’Agenzia per l‘Italia Digitale.
“Servono strumenti di governance e compliance. Servono soluzioni per mappare le iniziative nell’organizzazione, valutare fattibilità e ritorni su investimento. Ma bisogna anche sviluppare casi d’uso conformi alle norme, per questo proponiamo una risorsa per il tracking”, ha affermato Alessandro Magnino Chief strategy and trasformation officer.
DATI E DATA CENTER
I dati sono l’oro dell’IA. Tuttavia, la normativa europea e nazionale limita la quantità di dati utilizzabili. Un aspetto che contribuisce al gap competitivo con altri Paesi, quali Cina e Usa.
“Il dataset è fondamentale, più dati hai più sei performante. Competiamo con operatori con regole diverse sui dati”, ha sottolineato Renna.
“In Italia abbiamo solo mezzo gigawatt di data center, contro i 60 nel resto del mondo. Stiamo lavorando per fare in modo che gli enti pubblici vadano fuori dal Patto di Stabilità e le PMI deducano gli acquisti in prodotti, servizi e formazione sull’AI” ha affermato Nobile.
LA NUOVA SUITE
Il cuore pulsante della suite di Fastweb+Vodafone è il modello MIIA.
“Il modello è flessibile, snello e addestrato su 11 milioni di libri, il 70% è in lingua italiana, contro l’1% degli altri modelli”, ha detto Magnino.
“Riusciamo ad andare nelle fabbriche grazie ai data center, così da elaborare in sicurezza il dato. È fondamentale l’estrazione con una console unica. Stiamo conducendo studi nell’agritech, nello streaming”, ha sottolineato Domenico Impelliccieri, Head of ICT multicloud, AI Fastcloud di Fastweb + Vodafone.