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Imprese

La guerricciola mediatica di Confcommercio contro lo scontrino digitale

Come e perché la Confcommercio chiede al Fisco di far slittare l'obbligo dello scontrino digitale dal prossimo primo luglio

Guerricciola di Confcommercio contro lo scontrino digitale.

A partire dal 1° luglio 2019 i soggetti con volume d’affari superiore a 400.000 euro saranno obbligati alla trasmissione dei corrispettivi in modalità telematica, con una novità che si estenderà a tutti i titolari di partita IVA dal 1° gennaio 2020.

Ecco le date di avvio dell’obbligo sono ora ufficiali:

Il 1° luglio 2019 si prevede l’inizio dell’obbligo di scontrino elettronico per i contribuenti con volume d’affari superiore a 400.000 euro, cioè dell’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle Entrate;

Il 1° gennaio 2020 l’obbligo di scontrino elettronico verrà esteso a tutti i titolari di Partita IVA e sarà inoltre accompagnato dalla cosiddetta lotteria degli scontrini.

Un onere per il quale sarà riconosciuto anche un bonus fiscale: chi acquisterà un nuovo registratore di cassa nel 2019 e nel 2020, dotato delle tecnologie necessarie ad adempiere ai nuovi obblighi, potrà beneficiare di un credito d’imposta pari al 50% della spesa fino ad un massimo di 250 euro.

Alla scadenza del 1° luglio dovrebbero farsi trovare pronti, secondo le stime di Confcommercio, in 261 mila, mentre il prossimo 1° gennaio 2020 la novità riguarda 2 milioni di soggetti.

Da qui nasce la guerricciola di Confcommercio presieduta da Carlo Sangalli: “In considerazione del ritardo nell’emanazione dei decreti attuativi e delle possibili difficoltà operative connesse alle problematiche tecniche che le imprese si troveranno ad affrontare nell’adeguamento del parco macchine esistente e nella sostituzione dei registratori di cassa con i nuovi registratori telematici — è evidenziato nella lettera che Sangalli ha inviato a Tria svelata oggi dal Corriere della Sera — Confcommercio chiede al governo di rinviare al 1° gennaio 2020 l’entrata in vigore dell’obbligo per i commercianti al dettaglio di trasmissione telematica dei corrispettivi anche per i soggetti con un volume d’affari superiore a 400 mila euro»

.«Si ritiene — evidenzia ancora Sangalli, acciaccato da alcune controverse vicende interne alla confederazione — che i tempi per l’entrata in vigore dal prossimo luglio del nuovo obbligo, peraltro introdotto a soli pochi mesi dall’obbligo della fatturazione elettronica nei rapporti tra soggetti privati e in concomitanza del debutto in dichiarazione dei redditi dei nuovi “Indici sintetici di affidabilità fiscale” (Isa), siano troppo brevi».

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