Una decisa novità verso l’innovazione che però tarda ad arrivare. La legge di Bilancio 2019 ha previsto un contributo per aiutare le aziende a dotarsi della figura dell’innovation manager, un professionista o una società di consulenza che le aiuti nella trasformazione tecnologica e digitale. Saranno però solo i decreti attuativi, previsti per fine marzo ma non ancora pronti, a chiarire i contorni della sua attività, i requisiti per l’iscrizione nell’elenco e quelli per richiedere i contributi da parte delle aziende.
CHI È L’INNOVATION MANAGER
Definito “voucher manager” dagli uffici studi di Camera e Senato, è stato lo stesso vicepresidente del Consiglio e ministro del Lavoro Luigi Di Maio a chiamarlo “innovation manager”. In sostanza si tratta di un superconsulente digitale: secondo la legge le aziende possono spendere i voucher ricevuti dallo Stato “per l’acquisto di prestazioni consulenziali di natura specialistica finalizzate a sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0 e di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali”.
Solo il decreto chiarirà per bene il campo di applicazione dell’innovation manager ma di sicuro dovrà avere a che fare con le “tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0” ovvero big data, analytics, cloud, cybersecurity, sistemi di simulazione, realtà virtuale e aumentata, robotica, stampa 3D.
IL FONDO PER LE PMI
Il fondo istituito con l’ultima legge di Bilancio è destinato solo alle micro imprese e alle pmi ed è dotato di 25 milioni l’anno per il 2019, il 2020 e il 2021.
In dettaglio, le micro e le piccole imprese – che hanno un fatturato annuo non superiore rispettivamente a 2 milioni e a 10 milioni – ricevono un voucher che copre il 50% dei costi della consulenza fornita dall’innovation manager o dalla società di consulenza fino a un massimo di 40 mila euro. Per le medie imprese, invece, che fatturano non più di 50 milioni, il contributo è pari al 30% e il limite delle spese rimborsabili è di 25 mila euro.
È possibile anche ricevere fino a 80 mila euro per le imprese che hanno stretto un “contratto di rete”: il contributo in tal caso è del 50% ma si intende per l’intera rete.
L’ATTESO DECRETO
Come si diceva, molto atteso è il decreto attuativo della legge di Bilancio che doveva arrivare entro 90 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento. In esso il ministero dello Sviluppo economico deve comprendere i requisiti soggettivi, i criteri e le modalità per la concessione dei contributi e per l’istituzione dell’elenco di innovation manager.
(estratto di un articolo pubblicato su Policy Maker; qui la versione integrale)