In tempo di finanziaria, con poche risorse, sappiamo che potrebbero esserci pericolosi travasi da una voce di spesa a un’altra. In realtà sarebbero già iniziati, almeno secondo quanto denunciato da InnovUp, l’associazione no profit che rappresenta e unisce startup, scaleup, pmi innovative e da Italian Tech Alliance che raccoglie attorno al proprio vessillo il mondo del venture capital.
LE STARTUP CONTRO URSO
L’allarme delle due realtà portatrici degli interessi degli startupper italici e chi decide di scommettere su questi ultimi riguarda non la ventura legge di Bilancio bensì il ddl Made In Italy che prevederebbe lo spostamento di 300 milioni di risorse, inizialmente destinate al fondo per il sostegno al venture capital, legato a Cdp Venture Capital e costituito sempre presso il Mimit nel 2024.
Andando a riprendere la Legge di Bilancio 2023 per il fondo per il venture capital sono stati stanziati 705 milioni per il 2023, 605 milioni per il 2024 e 5 milioni per il 2025, col rischio che venga dimezzata la dotazione del prossimo anno.
LE LAMENTELE DELLE ASSOCIAZIONI
«Siamo rimasti colpiti nell’apprendere che, almeno nelle intenzioni iniziali, parte dello stanziamento previsto per lanciare il fondo Made in Italy proverrebbe direttamente da risorse fino ad oggi destinate a sostenere l’ecosistema dell’innovazione», ha commentato Francesco Cerruti, Direttore Generale di Italian Tech Alliance.
«Per un settore che conta più di 17mila tra startup e PMI innovative con un fatturato complessivo di 9,5 miliardi di euro solo nel 2022 e in grado di movimentare oltre 2 miliardi di investimenti di capitale di rischio, i fondi messi a disposizione di CDP Venture Capital per le startup sono di vitale importanza per favorire la crescita di tutta la filiera dell’innovazione nazionale», ha aggiunto Giorgio Ciron, Direttore di InnovUp.