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Transizione 5.0

Il digitale salverà l’uomo? Report

Che cosa emerge dal White Paper “Affrontare la trasformazione digitale: Ambition Vs Reality” di Bizmatica, realizzato in collaborazione con Innovative Publishing

 

Smart working, cloud, aumento degli acquisti via e-commerce: la pandemia ha accelerato il processo di transizione digitale delle imprese, con l’adozione di nuove tecnologie abilitanti e nuovi modelli organizzativi, segnando una strada obbligata per tutte le aziende che vogliono rimanere competitive in un mercato profondamente mutato.

Come percorrere questa strada? Ogni azienda è chiamata a trovare le proprie modalità, mettendo al centro di questo cambiamento la “persona”. Andiamo per gradi.

LA TRASFORMAZIONE DIGITALE AVVIATA DALLA PANDEMIA

Partiamo da un dato di fatto: la trasformazione digitale è realtà ed è un percorso obbligato per piccole, medie e grandi aziende.

“L’attuale periodo storico, segnato dall’annus horribilis della pandemia da Covid-19, sul fronte professionale (ma non solo), ha evidenziato la necessità di affidarsi a soluzioni tecnologiche che consentissero in modo rapido l’apertura di nuovi canali di comunicazione e la continuità operativa, concentrando in pochi mesi una trasformazione che solitamente richiede anni. Si pensi, tra le altre cose, all’impatto dello smart working nelle aziende, che ha abilitato a nuove modalità di lavoro, basate su maggior integrazione e collaborazione, non solo tra le aree di business della stessa azienda ma anche tra tutti i protagonisti della filiera produttiva; o più semplicemente, alla crescita dell’e-commerce”, si legge nel White Paper “Affrontare la trasformazione digitale: Ambition Vs Reality” di Bizmatica, realizzato in collaborazione con Innovative Publishing. 

I NUOVI TREND

Quanto sopra è testimoniato anche da nuovi trend di mercato. Entro il 2025, secondo la società tech Pega, il livello di iperautomazione di un’azienda (l’uso sempre maggiore di intelligenza artificiale, machine learning, automazione dei processi e non solo) guiderà ed influenzerà il successo di una società. “Il mercato dell’automazione dei processi, che rappresenta solo una parte dell’iper automazione, secondo una ricerca Forrester, dovrebbe raggiungere un giro di affari pari a 12 miliardi di dollari entro i prossimi due anni, nel 2023”, scrive Bizmatica nel White Paper. Tale trend influenzerà in particolar modo i processi di interazione con i clienti, che fanno del digitale un canale sempre più centrale nei loro processi di acquisto e comunicazione con le aziende.

L’ALFABETIZZAZIONE DEI DATI

In questo contesto, ogni azienda sarà inoltre chiamata ad una corretta gestione delle informazioni e dei dati, fondamentali per poter prendere scelte che siano in grado di valorizzare il patrimonio aziendale, per rispondere in modo agile e coerente alle richieste che provengono sia dall’interno dell’azienda (dipendenti, dipartimenti, ecc.) che dall’esterno (clienti, partner, ecc).

Entro il 2023, l’alfabetizzazione dei dati diventerà un driver esplicito e necessario del valore aziendale, sostiene Gartner. Ci sarà la formale inclusione della gestione dei dati nell’80% delle strategie societarie.

L’IMPORTANZA DELLA PERSONA (NONOSTANTE LA TECNOLOGIA)

Nonostante l’avanzata tecnologica, però, la “persona” continua a ricoprire un ruolo da protagonista, nelle diverse accezioni riconducibili ai differenti ruoli che può assumere (di cliente, dipendente, partner o altro). Ogni cambiamento, ogni tecnologia da adottare e ogni trasformazione infatti comporta un profondo cambio delle abitudini, richiedendo un processo di change management complicato, lungo e oneroso all’interno del quale il ruolo della persona è quindi fondamentale.

Mettere al centro dell’intero processo di trasformazione la “persona” è quindi la carta vincente secondo Bizmatica. “In un ecosistema in continuo mutamento, che comporta cambi di rotta costanti in termini di strategia, investimenti e organizzazione, è necessario tenere conto dell’impatto che possono avere le tecnologie sulle aziende, senza sottovalutare le ricadute sulle persone e sui processi produttivi”, si legge nel White Paper. 

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