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Telegram, ecco numeri, segreti e sfide dell’Ico

La famosa applicazione di messaggistica Telegram ha appena raccolto 850 milioni di dollari dalla sua pre-Ico, fondi raccolti per coprire i costi di sviluppo della blockchain TON di Telegram e gli attuali costi di sviluppo e manutenzione dell’app Messenger di Telegram. L’articolo di Bob Mason di FX Empire Si è discusso molto sul fatto che…

Si è discusso molto sul fatto che i fondi raccolti attraverso l’Ico siano di fatto destinati a coprire esclusivamente i costi di Telegram, che continua a crescere gravando sui fondi del ceo Pavel Durov. Con l’Ico pubblica che prevede di raccogliere almeno altri 600 milioni di dollari, Telegram sembra essere coperto su entrambi i fronti, con i costi di sviluppo della blockchain Ton che non sembrano neanche avvicinarsi al totale raccolto durante la pre-vendita, per non parlare dell’obiettivo dell’Ico pubblica.

È interessante notare come gli investitori si siano comportati come degli investitori seed sebbene la piattaforma di initial coin offering fosse stata creata per liberare le società da questa tipologia di investitori, con i VC che si dice siano la parte più grande degli investitori del primo round. Se Telegram era alla ricerca di investitori fedeli, allora, il suo team rimarrà un po’ deluso, dal momento che le notizie continuano ad annunciare il rilascio sul mercato dei token Gram prima dell’inizio dell’Ico pubblica.

Si sa infatti per certo che i token della pre-vendita stanno passando da un proprietario ad un altro, mettendo in discussione l’interesse degli investitori accreditati e spingendo a chiedersi se l’attuale frenesia sia già finita con il timore che la tecnologia Ton di Telegram possa essere condannata a fallire, sulla base delle scadenze attuali e della mancanza di dettagli nel White Paper.

Con l’immensa popolarità della piattaforma di messaggistica Telegram a fare da garanzia e da supporto alla campagna pubblicitaria e alla domanda  della initial coin offering, coloro che hanno investito durante la pre-vendita sembrano aver poco interesse per le dimensioni dell’Ico e per il fatto che il White Paper dell’Open Network di Telegram (Ton) sia un po’ troppo vago.

Secondo quanto riferito, alcuni investitori più esperti si sarebbero allontanati, mentre altri avendo perso buone opportunità di profitto dalle precedenti initial coin offering non si sarebbero fatti stavolta sfuggire l’occasione. La reputazione di Telegram potrebbe essere stata il motivo per cui alcuni investitori accreditati abbiano deciso di non cogliere questa opportunità, essendo la app di messaggistica utilizzata da terroristi, pedopornografi e criminali in generale.

In ogni caso, la Pre-Ico ha già reso Telegram la più grande Ico al mondo e difficilmente avrà molti sfidanti per il primo posto per un po’ di tempo, specialmente se il team riuscisse a raggiungere l’obiettivo dei 1,2 miliardi di dollari, a confronto la precedente Ico ad aver avuto maggior successo, quella di Filecoin, con un guadagno di 257 milioni di dollari, impallidisce.

Guardando al futuro, la partecipazione spropositata alla pre-vendita non lascia molto spazio ai piccoli investitori nell’initial coin offering del prossimo mese, a meno che il target degli attuali 1,2 miliardi di dollari con l’obiettivo della pre-Ico fissato a 600 milioni di dollari non venga incrementato. Indiscrezioni sull’aumento a 1,15 miliardi di dollari come obiettivo dell’Ico pubblica per raggiungere i 2 miliardi di dollari, stanno facendo il giro del web, mentre quanti hanno investito durante la pre-vendita potrebbero essere un po’ nervosi nel mantenere investimenti consistenti in un’applicazione che non ha flusso di entrate mentre ci si interroga sulla possibilità del team di distribuire Ton di Telegram sul mercato.

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