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Huawei SudAfrica Golden Power 5g

Tencent, Oppo e Xiaomi faranno lo scherzetto a Google con HongMen di Huawei?

Tutte le ultime novità sulla contesa fra Huawei e Google.

Da vittima a carnefice, è questione di pochi click. Huawei potrebbe lanciare il suo sistema operativo entro la fine dell’anno e potrebbe non essere la sola ad utilizzarlo. Con Google che inevitabilmente vedrebbe ridursi la sua lista clienti.

ANCHE OPPO E XIAOMI TESTANO SISTEMA DI HUAWEI

Partiamo da quella che è la notizia più interessante. Secondo il Global Times della Cina, un quotidiano filo-governativo, le principali società tecnologiche cinesi, quali Tencent, Oppo e Xiaomi, “stanno lavorando attivamente con Huawei per accelerare il ​​rilascio di HongMen OS”, si legge su Forbes. Oppo e Xiaomi starebbero testando il sistema e potrebbero adottarlo una volta lanciato sul mercato.

La notizia dei test non trova per ora conferme ufficiali, ma la prospettiva al momento è chiara: Usa e Cina si troverebbero a rivaleggiare, a livello mondiale, anche per i sistemi operativi.

POTENZIALE: UN MILIONE DI UTENTI

Se anche gli altri operatori, dunque, dovessero scegliere il sistema operativo di Huawei, come riporta il Bangkok post, l’inserimento di Huawei nella blacklist potrebbe essere un trampolino di lancio per la società di Shenzen.

Panutat Tejasen, fondatore del Chiang Mai Maker Club e sviluppatore di app per dispositivi mobili, ha detto che il lancio di Hongmeng OS potrebbe far piacere agli sviluppatori che potrebbero penetrare ancor di più nel mercato cinese. Si prevede, infatti, che Hongmeng OS supporti non solo smartphone, ma anche dispositivi connessi a Internet come automobili, elettrodomestici o altri prodotti Internet of Things (IoT).

“Con il 5G e l’intelligenza artificiale, la Cina vanta un proprio ecosistema con un mercato enorme che attrae gli sviluppatori”, ha detto Panutat. Al lancio ci potrebbero essere già 1 miliardo di utenti pronti ad utilizzarlo.

SVILUPPATORI INTERESSATI AL SISTEMA HUAWEI

Anche Thanachart Numnonda, direttore esecutivo di IMC Institute, un centro di formazione e ricerca tecnologica emergente,  ha detto che il sistema operativo Hongmeng attirerà l’attenzione degli sviluppatori poiché anche gli altri brand cinesi potrebbero affidarsi al sistema operativo di Huawei, sconvolgendo il mercato attuale.

TUTTO HA INIZIO NEL 2012

Huawei ha iniziato a lavorare al suo sistema operativo nel 2012, quando l’azienda aveva conquistato “solo” il 5% del mercato smartphone. Il South China Morning Post ha raccontato che, sette anni fa, un gruppo di dirigenti di Huawei Technologies guidati dal fondatore dell’azienda Ren Zhengfei si è incontrato in una villa su un lago a Shenzhen per diversi giorni, decidendo di costruire un sistema operativo proprietario.

UN TEAM DEDICATO

Secondo quanto riferito dal quotidiano cinese, Huawei ha creato un team di specialisti, guidato da Eric Xu Zhijun, creando un’area separata allestita all’interno della divisione R & D di Huawei Laboratories, con guardie, tesserino di accesso e altre misure di sicurezza (i cellulari venivano tenuti fuori dall’ufficio, in un armadietto).

TRUMP CAMBIA LE CARTE IN TAVOLA

Tutto, dunque, avveniva in segreto. Poi la guerra commerciale di Trump contro la Cina ha cambiato i progetti della cinese, che a marzo 2019 ha dovuto ammettere che la società era a lavoro ad un sistema operativo compatibile con Android.

Da quando Washington ha formalmente inserito Huawei nella blacklist, il mese scorso, dopo mesi di crescenti tensioni, sfociate anche nella detenzione del senior executive di Huawei, Meng Wanzhou, accuse e minacce da parte degli Usa per presunti reati finanziari, la situazione è completamente cambiata. Il 20 maggio, Google ha annunciato che, in linea con quanto deciso da Trump, avrebbe sospeso la sua attività commerciale con Huawei.

LANCIO ENTRO LA FINE DELL’ANNO?

Huawei, dunque, ha dovuto accelerare. Una fonte aziendale, la scorsa settimana, ha dichiarato a Global Times che il nuovo sistema operativo, denominato sistema operativo “HongMeng” in Cina e “Oak OS” per il resto dei mercati, potrebbe essere lanciato entro il terzo trimestre del 2019 e sicuramente entro la prossima primavera.

HUAWEI E’ PRONTA?

Tempi realistici? Forse. Secondo due fonti del South China Morning Post, il gruppo “non sarebbe pronto perché il blocco degli Stati Uniti è arrivato improvvisamente”. Il sistema operativo è stato testato “migliaia di volte”, ma “non ci sono mai state sperimentazioni su un’intera linea di prodotti”.

I cinesi “hanno studiato attentamente Android e iOS di Apple per apprendere da loro”, ma c’è ancora un serio lavoro di sviluppo e test da eseguire e un intero ecosistema di app da trasferire, si legge su Forbes.

GOOGLE E MICROSOFT SONO DAVVERO LA PRIMA SCELTA?

Ipotesi e tempi a parte, la società di Shenzhen continua comunque ad affermare, nonostante i suoi anni di lavoro per concepire un sistema operativo casalingo, che preferisce mantenere le partnership con Microsoft (Windows) per i pc e Google (Android) alla scadenza dei 90 giorni di tregua concessi.

UN PROBLEMA DI SICUREZZA

Stessa cosa, sembra augurarsi Google. Secondo quanto scritto dal Financial Times, alcuni dirigenti di alto livello di Google starebbero facendo pressioni su alcuni funzionari statunitensi affinché la società di Mountain View possa essere esonerata dal divieto di esportazione verso Huawei senza una licenza approvata da Washington.

Google è preoccupato che Huawei, installando il proprio sistema operativo (qui i dettagli) in alternativa ad Android e al suo aggiornamento potrebbe rendere gli smartphone più suscettibili ad attacchi hacker.

IN CINA HUAWEI USA GIA’ ANDROID OPEN-SOURCE

Google sa bene di cosa sta parlando. In Cina, dove i servizi di Google sono bloccati, Huawei utilizza già la versione open-source di Android e questo limita gli aggiornamenti di sicurezza.

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