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Google Play Store è un campo minato: altre 17 app infette

Gli “acquisti” su Google Play Store continuano a rappresentare un potenziale rischio per la salute del proprio smartphone, specie se fatti in modo avventato. Nonostante i continui interventi di pulizia messi in atto dal colosso statunitense, gli scaffali del negozio virtuale continuano infatti a riempirsi di app dannose o, nel migliore dei casi, semplicemente fastidiose.…

Gli “acquisti” su Google Play Store continuano a rappresentare un potenziale rischio per la salute del proprio smartphone, specie se fatti in modo avventato. Nonostante i continui interventi di pulizia messi in atto dal colosso statunitense, gli scaffali del negozio virtuale continuano infatti a riempirsi di app dannose o, nel migliore dei casi, semplicemente fastidiose. L’ultimo report di BitDefender ne ha identificate 17.

TEMPESTE DI POP UP

Le app, già rimosse dal Google Play Store, erano accomunate dal fatto di presentare pop-up pubblicitari aggressivi anche quando i software non erano in esecuzione. In qualche caso si trattava di vere e proprie esche, destinate apparentemente a sparire dal cellulare una volta installate ma che, restando attive in background, riempivano lo schermo di finestre e banner molesti, difficili da chiudere in cui era però molto facile attivare i link all’interno con una ditata frettolosa.

google play app
La lista stilata da Bitdefender

48 ORE DI QUIESCENZA PER ELUDERE I CONTROLLI

L’aspetto peculiare di queste app (qui sopra la lista completa, nel caso le abbiate nel vostro smartphone viene consigliata la pronta disinstallazione) riguarda il fatto che, per eludere la sorveglianza sempre più raffinata dei tecnici del Google Play Store, erano state appositamente programmate per manifestare comportamenti anomali e fastidiosi solo dopo 48 ore dall’installazione.

NOCIVE O FASTIDIOSE?

Disparate le strategie degli sviluppatori per fare incappare l’utenza nel clic distratto sulle pubblicità. Alcune app, mostrando pop up a schermo intero da spente, rendevano impossibile l’uso del cellulare. Altre, più accorte, facevano apparire le finestre “ads” in maniera casuale durante l’uso del software esca e con la medesima grafica al fine di non differenziarsi dal programma e non rivelare al fruitore che stava per cliccare su di uno spot. Non è invece stato appurato se nascondessero insidie di altro tipo, sottraendo per esempio dati personali a seguito dell’installazione o se il clic alle trappole pubblicitarie portasse a siti potenzialmente dannosi.

QUALCHE CONSIGLIO

Il consiglio è quello di procedere a una rapida disinstallazione e a un’altrettanto decisa scansione per mezzo di un antivirus aggiornato. E, ovviamente, fare prevenzione: prima di scaricare un software dal Google Play Store è meglio perdere qualche minuto leggendo le recensioni lasciate dagli utenti: le 17 app rimosse, per esempio, contenevano gli avvisi di chi già ci era inciampato ed era stato sopraffatto dai pop-up pubblicitari.

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