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Microsoft Giappone

Ftc assesta un nuovo ceffone a Microsoft (sì, c’entra ancora l’Xbox)

Nuova grana per Redmond. Ftc (che ha sulla scrivania il dossier relativo all'acquisizione di Activision) ha multato Microsoft per 20 milioni di dollari con l'accusa di aver violato il Children's Online Privacy Protection Act. Tutti i dettagli

 

La Federal Trade Commission, meglio nota come Ftc, ovvero l’antitrust statunitense, mette ancora una volta i bastoni tra le ruote di Microsoft. L’ente, il cui numero 1 Lina Khan è sotto indagine da parte della United States House Committee on Oversight and Accountability (principale commissione investigativa degli Stati Uniti d’America) a seguito delle accuse rivoltele dall’ormai ex commissaria Christine Wilson secondo cui la Khan avrebbe abusato del proprio potere per raggiungere obiettivi desiderati, com’è noto ha già congelato l’acquisizione di Activision da parte della Casa di Redmond riservandosi di decidere se acconsentire o meno. E, come se non bastasse ora ha aperto un nuovo fronte.

IL NUOVO ROUND TRA FTC E MICROSOFT

La Ftc ha infatti comminato una multa da 20 milioni di dollari a Microsoft questionando sulla gestione dei dati degli account Xbox aperti dai minorenni, una gestione che viola il Children’s Online Privacy Protection Act. Insomma, c’entra ancora una volta l’ormai “famigerata” legge Coppa, spauracchio di un numero crescente di software house (ha fatto scalpore la multa da 520 milioni di dollari elevata a fine 2022 a Epic Games , la casa di Fortnite).

Più nel dettaglio, si rimprovera a Microsoft di aver archiviato alcuni dati riferiti a informazioni personali degli account per un periodo di tempo più lungo rispetto a quello previsto dalla normativa di riferimento. La Casa di Redmond è stata dunque chiamata anche a correggere questi aspetti tecnici.

Inoltre, in base al Children’s Online Privacy Protection Act, sono stati previsti diversi warning aggiuntivi per illustrare ai genitori le protezioni sulla privacy studiate specificamente per gli account riferiti a utenti minorenni, con altri consensi da fornire per tutti i profili che sono stati creati prima del 2021.

L’AMMISSIONE DELLA CASA DI REDMOND

Microsoft ha già risposto ammettendo l’errore e parlando in merito di un problema tecnico che avrebbe allungato il periodo di conservazione dei dati in questione. La Casa di Redmond ha comunque assicurato che i dati, seppur conservati illecitamente, non sono “mai stati usati, condivisi o monetizzati”.

“Siamo molto dispiaciuti di informare che non abbiamo rispettato le aspettative degli utenti, ma siamo impegnati a continuare a migliorare attraverso nuove misure di sicurezza”, ha fatto sapere Dave McCarthy, CVP di Xbox Player Services, sul blog ufficiale di Microsoft Xbox. “Crediamo di poter fare di più e rimarremo fortemente impegnati nella sicurezza e nella protezione della privacy della nostra community”.

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