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Ecco come Facebook farà la guerra a LinkedIn, Glassdoor e Monster

Gli utenti del social potranno cercare un lavoro e le imprese selezionare candidati su Facebook. Post, curriculum e contatti anche via app e Messenger. L’approfondimento di Patrizia Licata per Start Magazine Facebook vuole diventare un sito anche per le inserzioni di lavoro, un modo per strizzare l’occhio a fasce di utenti, come i giovani adulti…

Facebook vuole diventare un sito anche per le inserzioni di lavoro, un modo per strizzare l’occhio a fasce di utenti, come i giovani adulti e le piccole imprese, che l’azienda di Mark Zuckerberg può facilmente fidelizzare e “monetizzare”, sottraendo quote di mercato a LinkedIn, Glassdoor e Monster.com, le piattaforme dominanti per mettere in contatto domanda e offerta sul mercato del lavoro. Per questo il social da oltre 2 miliardi di utenti ha annunciato che espanderà la sua funzione di cerca-trova lavoro (Job listings) in 40 paesi, Italia compresa.

ASSUNZIONI SENZA FATICA

Facebook ha introdotto per la prima volta l’anno scorso la funzione legata agli annunci di lavoro limitatamente a Stati Uniti e Canada; in Italia l’azienda spiegava la novità in una pagina dal titolo “Assunzioni senza fatica“: “Sappiamo quanto possa essere difficile trovare i collaboratori giusti. Il 40% delle aziende statunitensi di piccole dimensioni segnala che trovare persone adatte a una posizione di lavoro è stato più difficile del previsto, il che è sorprendente se si considera che queste piccole aziende impiegano quasi la metà della forza lavoro del Paese. Ci impegniamo a creare nuovi modi per consentire alle aziende di interagire più facilmente con oltre un miliardo di persone che visitano le Pagine ogni mese. Le aziende e le persone usano già Facebook per pubblicare e trovare offerte di lavoro, quindi stiamo implementando nuove funzioni che consentono di pubblicare un’offerta di lavoro e candidarsi direttamente su Facebook. A partire da oggi, le aziende negli Stati Uniti potranno pubblicare offerte di lavoro e i loro futuri dipendenti troveranno facilmente tali post sulla Pagina dell’azienda o nel nuovo segnalibro dedicato alle offerte di lavoro. Questa nuova funzione consente alle aziende di trovare persone qualificate dove trascorrono già il loro tempo: su Facebook e su mobile“.
Le dichiarazioni di Facebook sono corroborate da ricerche indipendenti: il 26% di un campione di 5.000 cittadini americani in età lavorativa riferisce di aver cercato o trovato lavoro usando Facebook, ha rivelato un sondaggio condotto online a maggio 2017 da Morning Consult, mentre 3 piccole imprese su 10 dicono di aver costruito il loro business usando gli strumenti di Facebook.

TUTTO SU MOBILE

Il social network punta su alcuni punti di forza: il suo tool per il lavoro è gratuito (le imprese pagano solo se vogliono rivolgersi a una fascia di pubblico specifica), è facile da usare e perfettamente integrato con la app mobile di Facebook e lo strumento di messaggistica Messenger. Infatti, le aziende che vogliono pubblicare un annuncio possono farlo anche dalla app su smartphone e tablet; da qui possono visionare le candidature arrivate e, tramite Messenger, possono contattare le figure scelte e fissare un appuntamento per un’intervista. Per l’utente che si candida per una posizione, Facebook rende automatica la connessione su Messenger col datore di lavoro e la visione del curriculum e di tutte le informazioni che sono “pubbliche” sul suo profilo (attenzione perciò a immagini e post che sarebbe meglio rendere “privati”, ma basta andare sulle di impostazione del profilo e gestire la privacy, fa notare il jobs product manager di Facebook, Gaurav Dosi.
Facebook resta uno strumento più “informale” per il mondo del lavoro rispetto a LinkedIn (oggi parte di Microsoft), ma l’integrazione col mobile e con Messenger può aprire la strada a un successo internazionale, anche perché, nota lo stesso Dosi, molti utenti di Facebook non hanno un Pc a casa o comunque usano lo smartphone come canale preferito di accesso al social e a Messenger.

SERVONO UTENTI “FEDELI”

L’espansione di Facebook nel territorio di LinkedIn e Monster.com è letta da molti commentatori americani come parte di una più ampia strategia volta a aumentare il numero di piccole e medie imprese che usano la piattaforma social (già a quota 70 milioni) e in generale come tentativo di attrarre e fidelizzare fasce di pubblico di “valore”, che sfruttano i vari strumenti della piattaforma e trascorrono tempo sulla bacheca e quindi a guardare le pubblicità, la prima fonte di guadagno per Facebook; più gli utenti sono numerosi e attivi, più spazi pubblicitari (e a prezzo più alto) Facebook vende agli inserzionisti. Tra questi utenti “attivi” Zuckberg non può certo contare i nativi digitali, che tendono a migrare da una piattaforma all’altra senza fidelizzarsi: eMarketer calcola che a fine 2017 Facebook ha perso 1,4 milioni di iscritti fra i 12-17enni negli Stati Uniti (quasi il 10% in meno rispetto a fine 2016) e ha 2,8 milioni di utenti in meno se si includono tutti gli iscritti fino 25 anni.

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