Un compleanno che non esiste, un figlio che non tornerà mai, un padre illuso da un’applicazione. È questo il cuore emotivo e disturbante del cortometraggio “Tanti Auguri”, ideato e interpretato da Alessandro Haber e presentato alla Camera dei Deputati.
LA TRAMA DI ‘TANTI AUGURI’, IL CORTO DI ALESSANDRO HABER
Il corto, prodotto da Alessandro Capitani e diretto da Samuel Di Marzo, narra la storia di Bruno, un padre che scopre dolorosamente che il figlio con cui pensava di interagire era solo un simulacro digitale generato da un’intelligenza artificiale. Un racconto che pone con forza il tema dell’illusione affettiva indotta dalla tecnologia.
La sceneggiatura firmata da Luigi Storti mescola elementi di dramma psicologico e riflessione sociale, ponendo un interrogativo centrale: fino a che punto possiamo, e dobbiamo, affidarci all’intelligenza artificiale per affrontare la nostra umanità?
IL DIBATTITO SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE ETICA
L’iniziativa, promossa dall’onorevole Gimmi Cangiano (Commissione Cultura alla Camera) e sostenuta da Olidata, si poneva l’obiettivo di sollevare una riflessione pubblica sul rapporto tra uomo e tecnologia.
Proprio per stimolare il dibattito su queste tematiche, a seguito della proiezione si è tenuto un incontro con il contributo di esperti esponenti del mondo accademico, scientifico e giuridico, moderato dal giornalista scientifico Daniel Della Seta.
Un momento di confronto tra tecnologie emergenti e i grandi interrogativi dell’etica e del diritto, tra innovazione e umanità, nell’idea che, in un mondo in cui le macchine sanno “fare”, ma non “sentire”, il vero compito dell’uomo resti quello di custodire il senso, la responsabilità e il limite.
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE NON È SOGGETTO ETICO
Durante il confronto, il prof. Mauro Cozzoli, teologo della Pontificia Università Lateranense, ha sottolineato come l’IA, pur avendo capacità straordinarie, non possa mai essere considerata un soggetto etico: “’IA non è e non sarà mai ‘qualcuno’, in relazione interpersonale con l’uomo. Essa è e resterà sempre ‘qualcosa’ nelle mani dell’uomo. Non avendo individualità umana, l’IA non risponde dei suoi esiti. Non è un soggetto etico e neppure giuridico: non è soggetto di responsabilità e imputabilità”.
MEDICINA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE: RISCHI E OPPORTUNITÀ
Sul versante medico, è intervenuto il prof. Antonio Vittorino Gaddi, presidente della Società Italiana di Telemedicina, il quale ha avvertito sulla necessità di mantenere la barra dritta sul rigore scientifico nell’impiego dell’IA per scopi medici: “Le applicazioni dell’intelligenza artificiale in medicina devono essere rigorosamente validate attraverso studi clinici controllati: non basta che ‘funzionino’, è necessario dimostrare che superino le prestazioni umane”.
Mentre Michelangelo Simonelli, amministratore delegato di KiLabs, sottolinea il potenziale rivoluzionario dell’IA nella diagnosi precoce in oftalmologia e dermatologia, evidenziando i benefici concreti per il Servizio Sanitario Nazionale. Infine, il presidente di Olidata Cristiano Rufini ha chiuso i lavori ribadendo l’impegno dell’azienda nello sviluppo di sistemi predittivi avanzati, particolarmente rilevanti per la prevenzione delle malattie oncologiche.
(Articolo pubblicato su Policy Maker)