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Economia digitale: un business da 80 miliardi di euro

Il digitale italiano è un mercato in forte espansione: il giro d’affari complessivo tocca gli 80 miliardi di euro con oltre 600.000 persone occupate   L’economia digitale italiana vale 58 miliardi di euro e occupa 253 mila persone. La crescita supera le aspettative: 9% in più rispetto al 2016 e +15% rispetto a 2015. In…

Il digitale italiano è un mercato in forte espansione: il giro d’affari complessivo tocca gli 80 miliardi di euro con oltre 600.000 persone occupate

 

L’economia digitale italiana vale 58 miliardi di euro e occupa 253 mila persone. La crescita supera le aspettative: 9% in più rispetto al 2016 e +15% rispetto a 2015. In realtà. il settore fa molto di più per il BelPaese: se si considera l valore che il digitale porta alla vita reale parlando di aumento nei consumi e di investimenti da parte dei player digitali su altri canali, il giro d’affari complessivo tocca gli 80 miliardi di euro con oltre 600.000 persone occupate. Gli investimenti, invece, della sola pubblicità digitale registrano un aumento per il 12% e raggiungono i 2,65 miliardi di euro. I numeri sono quelli riportato dalla ricerca realizzata da IAB Italia e EY, presentata a Milano nel corso dello IAB Forum, che racconta il mercato dell’econonomia digitale.

Il Digitale crea nuove aDigitalebitudini

Il digitale è in grado di creare abitudini e bisogni nuovi, poiché esso è fonte di influenza molto forte sui consumatori. Di questo si sono accorte molte aziende: basta pensare a tutti i brand che si stanno preoccupando di entrare nel settore digitale tramite la creazione di un’app piuttosto che di fare la pubblicità su siti internet frequentati o la sponsorizzazione sui grandi social network.

Digitale e comunicazione al servizio del marketing

Ecco, la pubblicità online è importante per il settore. Restringendo il campo proprio a questo, secondo un report dell’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano e Iab Italia, è l’advertising sui social – con accento sull’advertising video sui social – che spinge l’incremento della pubblicità online: la pubblicità su smartphone cresce del 40%, diventando un canale privilegiato e usato tantissimo dai player internazionali quali Google e Facebook, due player che detengono molti dati riguardo gli utenti.

La parte più importante è rappresentata dalla display advertising con un peso pari al 60% dell’intero settore, un valore complessivo di circa 1,6 miliardi e una crescita del 17% rispetto al 2016. A questa segue la search, con il 29% sul totale e un valore di 770 milioni di euro (+5% dal 2016).  Il terzo formato più diffuso è il classified advertising (8% sul totale) che supera i 210 milioni di euro (+ 7% vs 2016).  Tra le altre componenti troviamo l’email advertising, che vale poco più di 30 milioni di euro (+ 3% vsl 2016) e il native advertising che nelle componenti di Recommendation Widget e In-feed Unit (social network esclusi) è pari a circa 40 milioni di euro (+27% vs 2016).

Il digitale è un alleato prezioso per il marketing e la comunicazione” – spiega Andrea Paliani, Mediterranean Advisory Leader di EY – “quest’anno gli investimenti media nel digitale sono infatti in forte crescita rispetto al 2016. Crea valore chi è in grado di veicolare contenuto rilevante e coerente nell’interazione multicanale, chi crea ingaggio attraverso una relazione biunivoca di lungo termine con i consumatori, i follower, gli influencer e con le community e chi ne capitalizza in real-time i feedback”. Paliani dice di essere convinto che occorra un’integrazione tra customer journey, multicanalità, branding e advertising e su questa riga si muove anche la ricerca IAB/EY, tramite l’attuazione di strategie genera un incremento di brand perception del 15% e vendite per un 5%, utili a rispondere a esigenze di servizio dei consumatori e investimenti più efficienti anche per l’innovazione di prodotto e servizio.

digitaleDigitale e occupazione

Il digitale in Italia è in grado di creare valore e, soprattutto, di creare occupazione: i risultati che abbiamo visto oggi ce lo confermano ancora una volta. Anche gli investimenti pubblicitari ci mostrano un mercato dell’advertising online sano e in crescita e questo è un ottimo segnale, sia per il nostro presente che per il nostro futuro. Come Associazione a rappresentanza di una delle principali Industry che trainano il Pil italiano, siamo impegnati a promuovere la professionalità e la qualità, a beneficio dei brand, degli utenti, e, non da ultimo, delle aziende, grandi e piccole, che fanno il successo di questo settore”, ha affermato Carlo Noseda, Presidente di Iab Italia.

Digitale e deregulation

Data la grande portata del fenomeno, è necessario trovare una base comune di confronto e delle regole da cui partire in materia di digitale. Il settore, èer cresce bene e meglio, ha bisogno che si fissino dei punti fermi, che dovranno puntare su qualità e trasparenza, prima di tutto.

 

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