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Amazon Cloud Chatgpt

Ecco come Amazon punta a una sua ChatGpt per il cloud

L'unità cloud di Amazon ha collaborato con la società di intelligenza artificiale Hugging Face. La startup sta sviluppando un proprio concorrente di ChatGPT che sarà disponibile per i clienti di Amazon Web Services.

Anche Amazon entra nella corsa all’intelligenza artificiale rincorrendo ChatGpt.

Ieri Amazon Web Services (Aws), il braccio di cloud computing del colosso dell’e-commerce, ha dichiarato che sta collaborando con la startup Hugging Face, un hub di sviluppo software che sta sviluppando un proprio concorrente di ChatGPT.

Si tratta dell’ultima mossa di una grande azienda tecnologica in un mercato che attira l’attenzione per i sistemi di intelligenza artificiale generativa.

Mentre i nuovi servizi di intelligenza artificiale generativa come i motori di ricerca basati su chat di Microsoft e Google hanno catturato l’immaginazione del pubblico, anche aziende tecnologiche come AWS competono dietro le quinte per fornire gli strumenti e servizi di cui gli sviluppatori di software avranno bisogno per integrare una tecnologia simile nei propri prodotti, commenta Reuters.

Infatti Amazon Web Services renderà i prodotti di Hugging Face, che includono uno strumento di generazione del linguaggio che compete con la tecnologia alla base di ChatGPT di OpenAI, disponibili per i clienti cloud che desiderano utilizzare questi strumenti come elementi costitutivi delle proprie applicazioni.

COSA FARÀ L’UNITÀ CLOUD DI AMAZON CON HUGGING FACE

Martedì, Aws ha dichiarato che lavorerà con Hugging Face, società diventata un hub online in cui gli sviluppatori di intelligenza artificiale condividono codice e modelli open source. Clem Delangue, ceo di Hugging Face, ha affermato che sebbene l’accordo non sia esclusivo, la startup sta lavorando a stretto contatto con Aws per rendere più semplice per gli sviluppatori prendere il codice dal sito ed eseguirlo sul cloud Aws.

COSA FA LA STARTUP CON SEDE A NEW YORK

Con sede a New York, Hugging Face è stata co-fondata da Clément Delangue e Julien Chaumond nel 2016.

Lo scorso anno la startup ha raccolto 100 milioni di dollari da investitori tra cui Lux Capital, Sequoia Capital e Coatue Management, oltre alla star del basket Kevin Durant. Il repository di modelli di intelligenza artificiale dell’azienda funge da sorta di GitHub di strumenti di apprendimento automatico in cui gli sviluppatori possono condividere il lavoro e collaborare.

BLOOM SU AWS

Nello specifico Hugging Face costruirà la prossima versione di Bloom, un modello di intelligenza artificiale open source che compete per dimensioni e portata con il modello che OpenAI supportato da Microsoft ha utilizzato per creare ChatGPT, su Aws. Delangue ha speigato che Bloom sarà eseguito su Trainium, un chip di intelligenza artificiale proprietario creato da AWS.

In realtà, Amazon Web Services offre già strumenti per aiutare gli sviluppatori a creare software basato sull’intelligenza artificiale, inclusi chip di elaborazione proprietari. In base ai numeri forniti da Swami Sivasubramanian, vicepresidente di database, analisi e apprendimento automatico presso l’unità cloud di Amazon, Aws ha già più di 100.000 clienti che eseguono applicazioni AI nel suo cloud. Questi clienti potranno ora accedere agli strumenti Hugging Face AI tramite il programma SageMaker di Amazon.

L’ULTIMA MOSSA DI BIG TECH NELL’AI GENERATIVA

Infine, come ricorda Bloomberg, la partnership arriva in mezzo a una serie di accordi e investimenti che accoppiano i maggiori fornitori di servizi cloud con aziende che lavorano sull’IA generativa, in grado di creare nuovi testi, foto e grafica. Il mese scorso, Microsoft ha raggiunto un accordo per investire nel produttore di ChatGPT OpenAI per un valore stimato di 10 miliardi di dollari e sta utilizzando la tecnologia della startup per la ricerca di Bing. All’inizio di questo mese, Google di ha investito quasi 400 milioni di dollari nel rivale di OpenAI Anthropic.

La posta in gioco è la capacità di vendere servizi di cloud computing per approfittare di un boom di interesse per i programmi di intelligenza artificiale generativa.

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