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Doppia Laurea

Doppia laurea: a cosa serve e quali sono i vantaggi?

Da circa un anno anche nel nostro Paese è possibile iscriversi a più università per conseguire una doppia laurea: ecco cosa funziona e quali vantaggi comporta

 

Il mondo del lavoro è cambiato incredibilmente nelle ultime decadi: pensiamo a tutti quei mestieri collegati a vario titolo a Internet, ai social o ai comparti della cybersecurity e della sostenibilità. Eppure, fino a poco tempo fa la materia universitaria, che dovrebbe essere legata a doppio filo alla domanda che proviene dalle professioni e dall’industria, era regolamentata da una norma che aveva sulle spalle ben 90 anni. Con la legge del 12 aprile 2022, n. 33 e i successivi decreti ministeriali n. 930 e n. 933 del 29 luglio 2022 è stato eliminato un divieto di un Regio decreto (art. 142 del DR n. 1592/1933) discriminando i nostri ragazzi rispetto ai coetanei europei: quello della doppia laurea.

COS’È LA DOPPIA LAUREA

Ora è possibile difatti iscriversi a più università per una doppia laurea: del resto sono sempre più numerosi i laureati in filosofia che trovano occupazione nelle aziende IA sfamando la sete di conoscenza delle intelligenze artificiali in via di sviluppo (pensiamo a ChatGPT e alle sue infinite applicazioni) mentre, allo stesso modo, un avvocato per essere più competitivo potrebbe voler approfondire il mondo degli algoritmi o un ingegnere edile quello della sostenibilità ambientale.

L’ibridazione è tale e così prepotente, all’interno di un mondo del lavoro solo all’apparenza in crisi, ma in realtà alla ricerca di figure sempre più specializzate e innovative (pensiamo all’industria 4.0, all’emblematico cambio di competenze tra le “vecchie” tute blu e i tecnici che oggi operano nelle gigafactory intelligenti per la produzione di veicoli elettrici) che il legislatore, seppur con grande e grave ritardo, ha deciso di aprire le porte alla possibilità per i ragazzi di iscriversi a due diversi corsi di laurea, di laurea magistrale o di master – con l’eccezione dei corsi di specializzazione medica -, anche presso più università.

COME FUNZIONA LA DOPPIA LAUREA

È possibile iscriversi a:

  • due corsi di laurea
  • due corsi di laurea magistrale
  • un corso di laurea e uno di laurea magistrale
  • un corso di laurea, triennale o magistrale e uno di dottorato di ricerca
  • un corso di laurea, triennale o magistrale, e uno di master
  • un corso di laurea, triennale o magistrale, e uno di specializzazione non medica
  • due corsi di master, purché non si tratti dello stesso master
  • un corso di dottorato di ricerca e uno di specializzazione non medica
  • un corso di dottorato di ricerca e uno di specializzazione medica – si applica l’art. 7 del DM 226/2021.

Se l’iscrizione riguarda due corsi di laurea triennale, magistrale o a ciclo unico questi non devono appartenere alla stessa classe e devono differenziarsi per almeno i due terzi delle attività formative.

Per l’iscrizione ai diversi livelli dei corsi di studio è obbligatorio il possesso dei titoli di studio richiesti dalla normativa nazionale e dai regolamenti di Ateneo. Nel caso in cui uno dei due corsi di studio sia a frequenza obbligatoria (escludendo da questa casistica i corsi per i quali la frequenza obbligatoria è prevista solo per attività laboratoriali e di tirocinio), è consentita l’iscrizione a un secondo corso di studio che non presenti obblighi di frequenza.

E ORA?

Il primo bilancio verrà fatto entro un triennio. Si capirà se la novella legislativa è stata accolta favorevolmente dai ragazzi e se sarà necessario farle un tagliando. Diversi dubbi, per esempio, riguardano il fatto che possa tradursi in un’opportunità indirizzata esclusivamente a coloro che possono permettersi i costi. Il decreto n. 930 del 29 luglio 2022 del ministro dell’Università e della Ricerca aveva già apportato diversi correttivi come la possibilità per le università di attivare la didattica a distanza o di prevedere modalità organizzative coerenti con una frequenza part-time degli studenti disciplinando gli aspetti legati al diritto allo studio e stabilendo, tra le altre cose, che l’esonero, totale o parziale, dal versamento del contributo onnicomprensivo annuale si applichi a entrambe le iscrizioni.

SIAMO UN PO’ PIU’ COMPETITIVI?

Passando il bianchetto sul Regio decreto del 33 che impediva la doppia laurea, i giovani possono ora acquisire competenze più flessibili in un mondo del lavoro che le richiede, frequentando per esempio contemporaneamente un corso STEM e uno umanistico, risparmiando un anno. Ma soprattutto c’è una piena equiparazione di trattamento rispetto agli studenti europei che potevano già godere di tale trattamento. Fino alla legge del 12 aprile 2022, se uno studente italiano avesse voluto frequentare contemporaneamente un corso di laurea nel proprio Paese e un altro all’estero, non avrebbe potuto, mentre in Spagna da anni si prevedono perfino sgravi fiscali.

L’ITALIA RITARDATARIA BACCHETTATA DALLA CORTE DI GIUSTIZIA UE

Sul punto, ben prima del legislatore italiano, nel 2018 era intervenuta la Corte di Giustizia Ue statuendo che gli Stati Ue devono sempre riconoscere i titoli universitari conseguiti in uno dei 28 Paesi europei anche se sono stati ottenuti seguendo contemporaneamente due corsi di laurea, cosa che all’epoca in Italia era vietata. Nel caso di specie, un cittadino italiano aveva conseguito due lauree all’Università di Innsbruck, in Austria, una in medicina e una in odontoiatria, essendosi iscritto contemporaneamente ad entrambe le facoltà che oltretutto hanno molti esami in comune. L’uomo nel 2013 aveva chiesto al Ministero della Salute il riconoscimento della laurea in odontoiatria e nel 2014 quella di medico chirurgo. La prima domanda era stata accettata, la seconda respinta perché la laurea non era stata conseguita con modalità riconosciute dall’Italia. La Corte di Giustizia aveva stabilito che i titoli vanno sempre riconosciuti, purché “i requisiti in materia di formazione stabiliti dalla direttiva sulle qualifiche professionali siano soddisfatti”. Ora finalmente c’è una legge che lo prevede.

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