L’ANCI (associazione nazionale Comuni Italiani) ha annunciato con soddisfazione che il progetto di digitalizzazione dei comuni italiani finanziato con risorse del PNRR è già stato completato in anticipo sulle scadenze concordate con la UE. La notizia di per sé è positiva: anche i nostri enti locali riescono a rispettare i cronoprogrammi e le relative scadenze.
Il Sindaco di Napoli Manfredi, nella sua qualità di presidente nazionale dell’ANCI, ha chiaramente riassunto i vantaggi di questa digitalizzazione in una intervista rilasciata alla trasmissione “effetto giorno” di Radio Sole 24 Ore giovedì scorso 17 luglio. Questi vantaggi sarebbero: (a) ora tutti i cittadini residenti in qualunque comune italiano possono pagare i tributi comunali tramite l’applicazione “PagoPa”; (b) gli archivi informatici dei comuni sono messi in sicurezza in un cloud centralizzato particolarmente protetto; (c) tutti i siti dei quasi 8.000 comuni italiani sono stati rifatti in modo da renderli più intellegibili ai cittadini.
Orbene queste caratteristiche che il presidente dell’ANCI presenta come vantaggi suscitano vari dubbi su cui vale la pena soffermarsi, anche in considerazione della più generale opera di digitalizzazione di tutte le nostre pubbliche amministrazioni. Vediamo i tre punti separatamente.
Poter pagare i tributi direttamente on line senza doversi recare all’ufficio postale o in banca è certamente un vantaggio per il cittadino. C’è peraltro da chiedersi perché si debba passare per l’applicazione PagoPa, l’F24 e simili laddove sopra le Alpi i tributi si pagano direttamente all’IBAN dell’ente destinatario. Il passaggio dalla piattaforma PagoPa comporta una duplice serie di problematiche: innanzi tutto un notevole ritardo nell’accredito delle somme versate dal contribuente alla cassa dell’ente destinatario di fatto rendendo impossibile al singolo ente conoscere la sua reale disponibilità di cassa; in secondo luogo un costo non indifferente per i servizi bancari. Qui va meditato sul fatto che la digitalizzazione deve prevedere una attività preventiva, cioè la reingegnerizzazione dei processi (peraltro prevista dallo stesso PNRR) ad evitare che la digitalizzazione si traduca nella cristallizzazione delle inefficienze attuali.
Mettere in sicurezza gli archivi dei comuni (come di tutte le amministrazioni pubbliche italiane) è una cosa indispensabile. La scelta di mettere in sicurezza gli archivi in clouds centralizzati fa letteralmente paura. Per quanto sofisticate, prima o poi, le barriere dei clouds verranno sicuramente penetrate. Nella lotta tra corazze e cannoni prima o poi anche la corazza più solida viene penetrata. I militari sanno bene che il modo migliore per proteggere i propri asset consiste nell’evitare accuratamente che questi asset vengano concentrati e, al contrario, curare di disperderli. La dispersione fa sì che superare la barriera di un deposito lascia tutti gli altri depositi indenni. Superare le barriere di 20 de quasi 8.000 comuni italiani lascerebbe i restanti 7. 980 comuni nella disponibilità dei propri dati. Poter avere tutti questi dati concentrati in pochi clouds è il sogno di tutti gli hacker. Sembra che stiamo venendo incontro agli hacker realizzando il loro sogno.
Rivedere i siti dei comuni senza essersi preventivamente preoccupati di riassestare l’architettura informatica del comune equivale a riverniciare la facciata di un edificio cadente senza preoccuparsi di stabilizzarlo. Sostanzialmente si pretende di regolare i rapporti con i cittadini senza aver preventivamente razionalizzato gli archivi e i processi che stanno alla base di tale rapporti.
Nella mia esperienza professionale ho riscontrato che quello dei siti è l’intervento che ha riscosso maggior successo con i sindaci che, ovviamente, tengono all’immagine ma non sono esperti in analisi sistemica. Nella mia esperienza professionale in questi anno ho incrociato ditte di informatica assolutamente prive di competenze sistemiche e di architettura dei sistemi informative. Da questo punto di vista la digitalizzazione della pubblica amministrazione si è trasformata in una vera bonanza per informatici della domenica.
Mi sembra che questo debba essere il momento per ripensare a come procedere alla digitalizzazione delle nostre amministrazioni. Comunque la battuta del compianto Mike Bongiorno può aiutarci ad affrontare la confusione in cui ci dibattiamo: allegria!