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Professionista Digitale

Poste Italiane, rete Tim e non solo. Che cosa ha detto Di Maio in Parlamento

Tutti i dettagli sull'audizione al Senato del ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che ha illustrato le linee programmatiche del dicastero parlando di banda larga, rete Tim, intelligenza artificiale, Poste Italiane e non solo

L’Italia scommette sull’innovazione, la tecnologia, l’Intelligenza artificiale e internet superveloce. Questo, almeno, è quanto promette il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, che in un’audizione al Senato ha parlato di “autostrade digitali”, robotica, sviluppo della Pubblica amministrazione.

E non solo, il ministro ha commentato anche la vicenda dello scorporo Tim, che anima il dibattito fra gli addetti ai lavori e che è stato seguito con passione dal suo predecessore Carlo Calenda allo Sviluppo economico.

BANDA ULTRA LARGA

“Di vitale importanza per il nostro Paese è investire in innovazione e tecnologia, abbiamo assoluta urgenza di costruire le nostre autostrade digitali, la nostra alta velocità digitale. Nel dopoguerra grazie a pesanti investimenti nelle infrastrutture con la costruzione di autostrade, raccordi, metanodotti si posero le basi di quello che è stato chiamato Miracolo Economico italiano”, ha affermato Luigi Di Maio in audizione al Senato.

Parlando di banda larga e ultra larga, l’“obiettivo è coprire al 2020 con rete ultra veloce, oltre i 100 Mbp almeno l’85% della popolazione, garantendo una copertura a 30 Mbp alla totalità della popolazione e la copertura oltre i 100 Mbp a tutti gli edifici pubblici ed industriali, alle aree di interesse economico e ad alta densità demografica, alle aree turistiche e agli snodi logistici”.

LO SCORPORO DELLA RETE TIM

“Il tema dello scorporo della rete in rame di Tim mi viene posto in vari contesti: me l’hanno posto sia i lavoratori che i manager” ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, sottolineando che ora serve “capire che cosa significa affrontarlo”. Il Governo ha “avviato tutti gli approfondimenti del caso”, ma “dobbiamo stare molto attenti a non farci fare un pacco”, dal momento che “è un’iniziativa economica che prevede un onere per lo Stato, sono fondi dei contribuenti che dobbiamo spendere con oculatezza”.

UNA SOCIETA’ UNICA DELLA RETE?

E, proprio al tal proposito, parlando di banda ultra larga, Di Maio ha affermato che il Governo “guarda con interesse ad iniziative volte alla creazione di una società della rete unica, sul modello wholesale only”, in grado di consentire agli operatori di competere sui servizi.

LA PA, COME TRAINO

“Il settore pubblico deve avere un ruolo dominante per trasformare il nostro Paese in una smart nation, ma le politiche pubbliche dovranno essere integrate coordinate. Vogliamo proporre la creazione in seno ad ogni ministero la creazione di un avamposto digitale che sovraintenda alle singole iniziative dei Ministeri, coordinando le attività con gli altri dicasteri”, ha affermato il ministro.

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

In audizione si è parlato anche di Intelligenza Artificiale, che dovrebbe “creare più posti di lavoro di quanti ne ridurrà”, ma “dobbiamo farci trovare preparati”.

“L’avvento dell’intelligenza artificiale – ha spiegato di Maio – non propone solo spunti economici e di innovazione, ma coinvolge anche questioni etiche e politiche. Lo sviluppo dei sistemi Ai devono prevedere l’uomo al centro del suo dialogo con le macchine, che devono essere in grado di spiegare le decisioni assunte sulla base degli algoritmi”

Già diversi Paesi hanno investito nel settore e “l’Italia deve fare la propria parte, come Ministero dello sviluppo economico intendiamo proporre l’elaborazione di una strategia nazionale che faccia anche riferimento all’intelligenza artificiale, coinvolgendo tutti gli attori dell’ecosistema”.

POSTE

Non solo digitale. Il disocorso di Luigi Di Maio si è concentrato anche sul “problema degli uffici postali che chiudono”: il Ministro ha riconosciuto che “ci sono aree del paese che hanno bisogno di servizi anche se non sono in util”, promettendo “la massima attenzione su questo”. “Noi dobbiamo far reggere a Poste la competizione” sul mercato e insieme “garantire il servizio e il presidio nei piccoli comuni”.

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