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Antitrust Apple Ue CINA

Davide contro Golia: l’italiana Alisea fa causa ad Apple per “matite hi tech copiate”

Il 29 maggio una Pmi italiana, Alisea, proverà ad azzannare Apple in tribunale. Il motivo del contendere? Una matita...

Sarà una singolar tenzone combattuta a fil di matita, quella tra la vicentina Alisea S.r.l, società fondata nel 1994, e il colosso di Cupertino Apple. Roba di brevetti che si sostengono essere stati violati.

ALISEA SFIDA APPLE

La prima udienza si terrà a Venezia lunedì 29 maggio. Alisea sostiene che la stylus elettronica ApplePencil 2nd generation utilizzabile per scrivere sui device tecnologici avrebbe di fatto copiato “Perpetua”, un’invenzione tutta vicentina, protetta da brevetto mondiale (quindi senza limiti territoriali) dal 2014.

«È la battaglia di una piccola matita italiana contro la prepotenza di un colosso mondiale». ammette Susanna Martucci Fortuna, amministratore delegato e fondatore di Alisea srl a BresciaOggi, giornale che per primo ha seguito il caso che col passare delle ore sta iniziando a valicare i confini regionali, interessando anche le testate nazionali.

COS’È PERPETUA

Il sito di Alisea è, al pari dei prodotti Apple, essenziale ma elegante. Qua e là alcuni errori di programmazione tradiscono la natura di piccola azienda, magari non troppo abituata all’online, ma si intuisce che su Perpetua, il prodotto che Apple a detta loro avrebbe copiato, avevano puntato molto perché ha a sua volta un sito tutto suo.

“La grafite – si legge tra le caratteristiche del prodotto – oltre a essere un ottima conduttrice del calore e del suono è anche un’ottima conduttrice di elettricità. Ed è grazie a questa sua caratteristica che la grafite, all’interno di Perpetua, riesce ad interagire con tablet e smartphone. Rimuovendo la gomma di Perpetua, la sua parte finale può essere trasformata in un pennino capacitivo. E questo grazie alle proprietà di conduzione elettrica della grafite con cui è realizzata. La gomma può essere comunque utilizzata anche separatamente”.

Una matita non certo economica: una unità costa 7,50 euro. Si risparmia qualcosa acquistandone 10: 65 euro. L’ApplePencil di seconda generazione, comunque, costa più del doppio, 149 euro. Ma non contiene grafite e, dunque, non si tempera e nemmeno si consuma: teoricamente ha un uso infinito.

La matita Perpetua è invece fatta di «zantech», un materiale innovativo composto per l’80% di grafite, residuo della produzione industriale italiana degli elettrodi per il processo di elettroerosione, senza aggiunta di vernici protettive, colle o lavorazioni successive.

Il prodotto vicentino può godere di un ciclo di vita di 20 volte superiore rispetto a tutte le altre matite ed è anche magnetica. Un oggetto talmente innovativo da ottenere nel 2016 la menzione d’Onore al Compasso d’Oro dell’Associazione per il Disegno Industriale (Adi). Uno, ovvero quello italiano, è insomma un prodotto a cavallo tra passato e presente, per block notes e tablet, l’altro è stato studiato solo per i device elettronici. Apparentemente non sono così simili, eppure…

IL MOTIVO DEL CONTENDERE

«Riteniamo che la “Apple”, un colosso, si sia illegittimamente appropriata di caratteristiche proprie della nostra “Perpetua” per la produzione, commercializzazione e pubblicizzazione nel mercato europeo del prodotto “ApplePencil 2 generation”, violando così i suoi diritti di proprietà intellettuale e industriale e ponendo in essere condotte di concorrenza sleale», spiega l’Ad dell’azienda vicentina attentissima ai temi della sostenibilità fin da tempi non sospetti, a giudicare dello storico dei loro comunicati stampa.

APPLE HA SNOBBATO OGNI MEDIAZIONE

Poi sempre l’amministratore delegato al Corriere puntualizza: «Abbiamo avviato la causa perché, pur provando a essere collaborativi e tentare un confronto intorno a un tavolo, hanno preferito far leva sulla propria condizione di colosso globale, scatenando subito la loro potenza di fuoco, ma non ci faremo intimorire. Sarà la sfida di una piccola azienda contro un gigante. Troppo spesso abbiamo assistito a Pmi italiane schiacciate dai big mondiali».

I vicentini sono agguerriti: «Utilizzeremo ogni strumento che la Legge mette a disposizione e a tutela di tutte le imprese, anche della più piccola». Ma Apple dal canto suo ha tutte le risorse di una azienda che solo nei primi tre mesi del 2023 ha totalizzato profitti per oltre 70 miliardi di dollari e dal fatturato annuo di 394,3 miliardi di dollari. Si tratta davvero di Davide contro Golia: vedremo cosa deciderà la magistratura italiana.

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