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Cosa farà, chi fa parte e quanti soldi Ue avrà Idmo, l’Osservatorio anti fake news

Tutto (o quasi) su IDMO (Italian Digital Media Observatory)

Lotta senza quartiere alla disinformazione. È questo l’obiettivo di IDMO (Italian Digital Media Observatory) dell’Unione Europea, l’osservatorio istituito dalla Commissione Europea per l’analisi e il contrasto alla disinformazione. L’IDMO fa parte dell’European Digital Media Observatory, un network di hub otto nazionali sull’analisi dei social media ideato dalla Commissione Europea. Il responsabile di IDMO è Gianni Riotta, direttore del Luiss DataLab e del Master in Giornalismo e Comunicazione Multimediale. A stimolare la nascita di questo osservatorio è stata la diffusione, ormai epidemica, delle fake news.

Dall’Unione Europea 11 milioni di euro per gli hub nazionali

L’Unione Europea ha stanziato, in questa fase di avvio, undici milioni di euro, fondi erogati attraverso il Connecting Europe Facility. Gli otto hub contro la disinformazione studieranno l’impatto delle fake news al fine di diffondere pratiche positive nell’uso dei media digitali attraverso la e-literacy e il fact-checking. EDMO e i suoi hub regionali sono indipendenti da qualsiasi autorità pubblica nazionale o comunitaria.

Gli otto hub nazionali

Gli otto hub nazionali istituiti dall’UE sono: Ireland HUB, EDMO BE/NL, Central European Digital Media Observatory (CEDMO), IBERIFIER, NORDIS – NORdic observatory for digital media and information DISorders, Belgium-Luxembourg Research Hub on Digital Media and Disinformation (EDMO BELUX), DE FACTO Observatory of Information e IDMO (Italiana Digital Media Observatory). Gli otto hub vigileranno sulla diffusione delle fake news attraverso i socia in Irlanda, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Slovacchia, Spagna, Svezia e Norvegia.

Come lavora EDMO

EDMO, attraverso gli hub nazionali, affronta e contrasta le campagne di disinformazione dannose a livello nazionale. Ogni hub contribuisce alla creazione di una comunità multidisciplinare riunendo ricercatori accademici, verificatori di fatti, professionisti dei media e altri partner specializzati. Il lavoro dei professionisti di EDMO porterà alla creazione di una rete in grado di rilevare e analizzare campagne di disinformazione, produrre contenuti per supportare i media tradizionali, organizzare attività di alfabetizzazione mediatica a livello nazionale o multinazionale e fornire supporto alle autorità nazionali per il monitoraggio delle politiche delle piattaforme online e dell’ecosistema dei media digitali.

I partner di IDMO, dalla Luiss alla Rai

L’hub italiano, IDMO, sarà realizzato grazie alla collaborazione tra l’Università Luiss Guido Carli insieme a RAI, TIM, Gruppo GEDI La Repubblica, Università di Tor Vergata, T6 Ecosystems, Newsguard, Pagella Politica e con la collaborazione di Alliance of Democracies Foundation, Corriere della Sera, Fondazione Enel, Reporters Sans Frontières, The European House Ambrosetti.

Il potere della verità al tempo della disinformazione

Il progetto europeo è stato presentato nel corso del convegno “Il potere della verità al tempo della disinformazione” presso la Sala delle colonne all’Università Luiss Guido Carli di Roma nei giorni scorsi. All’evento hanno partecipato Paola Severino, Vicepresidente Luiss, Carlo Fuortes, Amministratore Delegato Rai, Giuseppe Moles, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Stefania Aloia, Vicedirettrice de La Repubblica Gruppo Gedi, Giuseppe Abbamonte, Media&Data Directorate European Commission e Luigi Gubitosi, Amministratore Delegato TIM e, con un videomessaggio, Luigi Di Maio, Ministro degli Affari Esteri.

Gianni Riotta: “La disinformazione in Italia è aumentata del 500%”

“Lavoreremo per insegnare a distinguere il vero dal falso – ha dichiarato il coordinatore dell’evento Gianni Riotta – e se qualcuno pensa che il problema non sia diffuso basti pensare che il 20% dei cittadini americani non crede alla scienza, il 50% dei cittadini britannici non crede alla stampa insieme al 48% degli americani e il 42% degli inglesi pensa che il governo menta. Negli ultimi mesi nel nostro paese la disinformazione è aumentata del 500%. Basta questo per capire la vastità del problema che dobbiamo affrontare”. Il direttore ha poi riportato le parole del Commissario Europeo Paolo Gentiloni, che non ha potuto partecipare all’evento. “La disinformazione accresce le divisione nelle nostre società e mina le basi del normale dibattito democratico – ha detto il direttore Riotta – la pandemia ha inoltre evidenziato il terribile impatto della disinformazione sulla salute delle persone.

Il ruolo dell’intelligenza artificiale

L’analisi utilizzerà di strumenti basati su intelligenza artificiale per identificare le target audiences più soggette alla disinformazione, individuare i meccanismi che ne portano alla condivisione e quelli funzionali a prevenirne e contrastarne l’impatto. “Fake news non è solo una notizia falsa ma anche la negazione della notizia vera – ha detto durante il suo intervento l’ad TIM Luigi Gubitosi –. In questo processo l’intelligenza artificiale sarà importante. Abbiamo già una data room dove controlliamo cosa succede sulla rete monitorando quali sono le notizie che si diffondono di più e abbiamo constatato il dilagare di trolls. Ad oggi non è immaginabile che chi guadagna, con ricavi anche rilevanti, su una piattaforma non abbia nessuna responsabilità. Se qualcuno guadagna miliardi su una piattaforma non è sbagliato chiedergli di essere responsabile. Questo non significa effettuare una forma di censura ma applicare la stessa normativa prevista per i direttori delle testate giornalistiche”.

Luigi Di Maio: “Le fake news minano il diritto all’informazione”

Il ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio è intervenuto con un videomessaggio registrato. “L’onda di disinformazione e fake news cui abbiamo assistito negli ultimi anni in Europa e nel mondo rischia di indebolire il diritto a una corretta informazione che è alla base della nostra democrazia – ha detto il ministro Di Maio -. Dobbiamo guardare a queste dinamiche non solo dal lato dei problemi principali ma anche delle opportunità, la democrazia potrà puntare su dei nuovi strumenti per divenire più resiliente nei confronti di possibili future campagne di disinformazione”.

Carlo Fuortes: “Dovere per la Rai partecipare a IDMO”

Carlo Fuortes, AD della Rai, ha ricordato il ruolo della Rai in materia di “alfabetizzazione scientifica e digitale di massa”. Il dirigente RAI ha inoltre assicurato la collaborazione della Rai nel progetto. “Per la Rai è un piacere partecipare attivamente a questo hub, direi anzi che è un dovere per il servizio pubblico radio-televisivo – ha spiegato Fuortes -. La nostra collaborazione sarà massima in questo consorzio, e la Rai promuoverà i risultati dell’Osservatorio”.

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