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Come vanno Amazon e Alibaba? Report Casaleggio Associati

Ecco presente e futuro di Amazon, Alibaba e non solo. Che cosa emerge dal capitolo che il rapporto sull'e-commerce della Casaleggio Associati, presentato oggi a Milano, ha dedicato ai marketplace

 

Nel 2017 Amazon ha transato 177,9 miliardi di dollari, +30% rispetto all’anno precedente e recentemente il suo valore ha sfiorato i mille miliardi. Per il 2018 si dichiarano 232,9 miliardi di dollari, in crescita del 30% rispetto al 2017, con 11 miliardi di utili realizzati. Oltre il 40% del commercio online degli Stati Uniti viene gestito su Amazon. L’83% dei consumatori USA ha effettuato almeno un acquisto sul marketplace, il 90% dei millennials.

Amazon Prime ha raggiunto il 47% delle famiglie americane con un costo di 119 dollari all’anno, contro i 36 euro all’anno per l’Italia. I servizi per l’Italia si sono arricchiti e oltre alle consegne che possono avvenire anche in giornata e Amazon Pantry, prevedono anche servizi di Musica, Video, memoria d’archivio e libri gratuiti.

Si stima che gli iscritti a Prime raddoppieranno nei prossimi dieci anni, raggiungendo quota 275 milioni. Rispetto al rafforzamento della sua posizione a livello mondiale, lo scorso anno Amazon ha lanciato la sua attività in Turchia e Australia. Negli ultimi due anni ha investito fortemente sui magazzini e la logistica in Europa e nel mondo, aumentando la sua quota in questo ambito del 70%.

Dall’acquisizione di Whole Foods nel 2017 ha puntato anche a rafforzare vendite e consegne, in particolare in ambito alimentare. Si è mossa nel mondo dei servizi finanziari con Amazon Payment e Insurance (in UK). Il 50% dei prodotti comprati su Amazon Marketplace sono venduti da terze parti.

In meno di un anno i venditori raggiunti nei 14 Paesi in cui opera, sono stati oltre un milione, per, la maggior parte provenienti da Stati Uniti, India e Germania. Circa 83 mila sono su amazon.it. Tra i più recenti venditori acquisiti per il mercato europeo, circa il 40% è basato in Cina e Hong Kong. Lo scorso anno le aziende che superano 1 milione di dollari di transato su Marketplace sono state circa 20.000.

Rispetto ai prodotti, Amazon sta ampliando la propria attività su food, fashion e arredamento, con l’inserimento di due nuovi marchi di mobili che, almeno nel nostro paese, andranno a fare concorrenza a Ikea.

La stessa Ikea lo scorso anno ha annunciato di voler creare una piattaforma di vendita online su cui acquistare non solo i suoi prodotti ma anche quelli di terzi, come fa Zalando. Amazon ha lanciato in Italia Launchpad, il portale per dare visibilità ai prodotti delle startup tecnologiche. Ha lanciato inoltre Start-up e piccoli produttori su Prime Now, sezione dedicata alle aziende dell’agroalimentare 100% italiane costituite da non più di 5 anni o con un fatturato inferiore ai 10 milioni di euro.

Tornando ad Amazon, l’investimento sulle nuove tecnologie procede in molti ambiti, in primis su Alexa e sul comando vocale. A inizio 2019 Amazon ha interrotto la vendita dei Dash button, introdotti nel 2015. Nonostante ciò quelli già venduti potranno essere ancora utilizzati e ha introdotto il riordino virtuale con abbonamento in sottoscrizione.

A settembre 2018, il valore di Alibaba era stimato a 420 miliardi e ha transato circa 40 miliardi di dollari, con una crescita del 58%, contro il 30% di Amazon.  I suoi clienti sono 576 milioni, e aumentano di circa 24 milioni l’anno, quasi il doppio di quelli di Amazon che sono 300 milioni. Alibaba ha siglato un accordo con il governo belga con l’obiettivo di creare una struttura logistica da 220mila metri quadrati entro il 2021, un investimento da 75 milioni di euro.

In altri Paesi si sta muovendo stringendo partnership, come ad esempio El Corte Inglés spagnolo e promuovendo la sua soluzione di pagamento Alipay. Rispetto all’Italia, a breve verrà lanciata AliExpress e l’Italia sarà primo Paese a essere coinvolto nel progetto al di fuori della Cina: le aziende italiane potranno dunque aprire la loro vetrina sul canale e vendere prodotti ai centinaia di milioni di clienti AliExpress.

Tornando agli USA, l’altro grande colosso è Walmart che sta guadagnando a poco a poco terreno e nel 2018 è diventata il terzo rivenditore online del Paese, dopo Amazon ed eBay. Da inizio 2019 Walmart ha rotto la collaborazione con Google e ha deciso di puntare solo sulle proprie forze per quanto riguarda e-commerce e consegne.

Walmart lo scorso anno è cresciuto del 30%. Da settembre 2018 offre ai suoi clienti i prodotti di oltre 2.000 supermercati e il pick up in store, con l’obiettivo di raggiungere nel 2019 il 69% delle famiglie americane. Oltre che sul mercato nazionale, come già anticipato, Walmart ha puntato anche sull’estero con l’acquisizione di Flipkart e ha consolidato la sua presenza in UK dove è avvenuta una maxi fusione tra la controllata Asda e Sainsbury, andando ad unire la seconda e la terza presenza in termini di volumi sul mercato per fare concorrenza ad Amazon.

Walmart si è poi mossa sul mercato giapponese e cinese dove ha stretto una partnership con JD.com (il secondo player sul mercato cinese, che lo scorso anno ha visto anche la partecipazione di Google) e sul mercato messicano e cileno.

Tra i marketplace che hanno un forte impatto sul nostro Paese, eBay ha lanciato un progetto molto interessante, in collaborazione con Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza e con il Club Imprese Storiche. L’obiettivo è quello di favorire la digitalizzazione delle aziende del territorio con oltre 25 anni di attività made in Italy. Zalando lo scorso anno ha fatturato 5,4 miliardi di euro e ha raggiunto quota 26 milioni di clienti e 100 milioni di ordini. Ha ampliato i suoi orizzonti verso l’Irlanda e la Repubblica Ceca e ha creato il suo secondo centro logistico in Italia.

 

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