Addio saldi, per acquistare i consumatori aspettano il Black Friday, il venerdì nero (nato in America) in cui i negozi decidono di svendere i loro prodotti.
Gli sconti, però, iniziano già qualche giorno prima e proseguono per il week end, spingendo lo shopping, soprattutto digitale.
Lo scorso anno, infatti, le vendite e-commerce durante il Black Friday sono salite del 13%, secondo una ricerca di Consumers For Digital Payments (C4DiP), realizzata su iniziativa del Movimento Difesa del Cittadino, Asso-consum e U.Di.Con.
I DATI
Lo scorso anno, complici promozioni anticipate per clienti affezionati e iscritti a newsletter, le vendite e-commerce durante il Black Friday sono salite, già il giovedì, del 18% rispetto all’anno precedente, mettendo a segno un +13% il “venerdì nero” e un +16% il lunedì riservato all’elettronica, sempre anno su anno.
Il Black Friday 2018, con quasi il 70% delle vendite via mobile, si è confermato il giorno dell’anno con il più alto tasso di conversione, ovvero la percentuale di visitatori che hanno effettuato un ordine: 4,5%, contro una media annua che non supera il 2%, specialmente nel caso di piattaforme che vendono prodotti di fascia alta.
ZALANDO ED AMAZON, VENDITE RECORD
In particolare, secondo la ricerca, nel 2018, Zalando e Amazon hanno realizzato vendite record. La piattaforma tedesca ha registrato due milioni di ordini durante la sola giornata del Black Friday, mentre su quella americana le vendite delle piccole e medie imprese sono cresciute del 20% nel mondo.
SALDI, PROMOZIONI SENZA SUCCESSO?
Numeri ben diversi da quelli che hanno caratterizzato i saldi estivi. Partiti lo scorso mese di luglio con previsioni negative, le vendite sono state piuttosto deludenti in tutte le città italiane: le più grandi (Genova, Milano e Roma) hanno registrato contrazioni del -5% rispetto all’anno prima, mentre nei principali centri del sud (Catania, Bari, Palermo e Catanzaro) il calo è arrivato fino al -15%.
Flop degli sconti che riguarda in particolar modo i negozi di periferia e i centri commerciali, i quali hanno registrato una diminuzione sia nelle presenze sia nel giro d’affari, mentre outlet e boutique d’alta moda tengono il passo rispetto allo scorso anno.
LIBERALIZZARE I SALDI
E dal momento che i saldi invernali e estivi non rappresentano più incentivi all’acquisto a causa delle nuove abitudini di spesa, Movimento Difesa del Cittadino, Asso-consum e U.Di.Con chiedono di liberalizzare i saldi.