Le diversità di vedute tra Pd e Movimento 5 Stelle sulla città italiana da candidare a sede del Tribunale per il Brevetto Unitario.
Risultato: il governo non ha ancora deciso, eppure tra pochi giorni il Comitato Preparatorio (cioè gli Stati Ue) sceglierà la sede.
Mentre un anno fa, il Parlamento italiano aveva votato una risoluzione che impegnava “vagamente” il Governo a una «candidatura italiana», con Milano sostenuta dalla Lega e il Pd e Torino dai Cinquestelle.
E’ tutto fermo, sottolinea oggi il Sole 24 Ore: “Peccato che il 10 settembre si riunisca il Comitato Preparatorio (cioè gli Stati Ue) per decidere cosa fare. Le opzioni sono due: o scegliere una nuova città tra le candidature pervenute o spostare le “competenze” di Londra su una sola o tutte e due le altre Corti”.
A metà luglio il sottosegretario agli Affari esteri e alla Cooperazione internazionale, Ivan Scalfarotto, è intervenuto l’assemblea del Consiglio dell’Ordine dei consulenti in proprietà industriale sul tema della candidatura italiana ad ospitare la sede del Tribunale unificato dei brevetti originariamente prevista a Londra e relativa al settore farmaceutico. Nel corso del suo intervento il sottosegretario ha ricordato che la scelta della città da candidare rappresenta una decisione in capo ai vertici del Governo, decisione che non è stata ancora presa. Allo stesso tempo ha evidenziato la necessità che venga candidata la sede con le maggiori possibilità di essere prescelta sulla base di criteri oggettivi quali ad esempio il numero di brevetti farmaceutici registrati, la presenza di aziende del settore, le connessioni infrastrutturali, la disponibilità di strutture in loco. Scalfarotto ha pertanto aggiunto che, a suo personale parere, la città di Milano è quella che meglio soddisfa questi requisiti, auspicando in conclusione che si arrivi comunque quanto prima ad una decisione unitaria da parte del Governo nella sua collegialità.
Ma anche Torino – spalleggiata da M5S – ha inviato la sua candidatura al governo per adottare l’Unified Patent Court – il Tribunale Brevetti. La proposta era partita dal comitato Sì, Torino va avanti – promosso da Unione Industriale, Api Torino, Amma, Ordine dei commercialisti e Ordine degli architetti. Portata in Consiglio comunale e regionale dalla lista Cantiere Civico, è stata approvata all’unanimità e ha avuto il via libera della sindaca Chiara Appendino.