Nuova puntata dell’assalto dei concorrenti di Netflix. La scorsa settimana è stata la volta di Disney. Ecco tutti i dettagli.
CHE COSA HA ANNUNCIATO DISNEY
Arriverà il 12 novembre negli Stati Uniti il servizio di tv in streaming Disney+. E’ quello che ha annunciato venerdì scorso il colosso americano nel corso di un evento dedicato, rendendo noto anche il prezzo: 6,99 dollari al mese, senza alcuna pubblicità. Un duro colpo alla concorrenza, considerando che il costo è circa la metà di un abbonamento mensile a Netflix, fanno notare alcuni addetti ai lavori.
TUTTI I DETTAGLI DEL PIANO ANTI NETFLIX
Il servizio metterà a disposizione degli utenti tutti i contenuti classici del brand e quelli dei marchi controllati della Disney: Pixar, Marvel, Star Wars e National Geographic. Sarà disponibile su smart tv e su device mobili.
NUMERI E SERIE
Nel corso del primo anno, Disney+ offrirà 10 film originali e 25 serie originali, tra cui tre spinoff degli Avengers. Saranno disponibili dal giorno del lancio le 30 stagioni dei Simpsons, così come tutti i film della saga di Star Wars e l’intera collezione di film della Pixar.
I PERCHE’ DEL PREZZO
Interpellato da un analista sul motivo per cui ha fissato il prezzo di $ 6,99, il presidente e amministratore delegato della Disney, Bob Iger, ha dichiarato: “Questa è la nostra prima seria incursione in questo spazio, e vogliamo raggiungere quante più persone possibili”.
IL PIANO DI DISNEY
Disney + sarà interamente supportato dall’abbonamento, senza pubblicità, e dovrebbe sostenere perdite finanziarie per i suoi primi quattro anni di attività, prima di diventare redditizio per l’anno fiscale 2024 (che inizia nel quarto trimestre del 2023).
LE SPESE
Nell’anno fiscale 2020, Disney spenderà 1 miliardo di dollari in per la programmazione originale di Disney +, mentre avrà poco meno di 1 miliardo di dollari di spese operative. La sua spesa per gli originali Disney + dovrebbe salire a circa 2,5 miliardi di dollari entro il 2024.
L’ANALISI DI PRETA
Ha scritto Augusto Preta, analista e fondatore di ITMedia Consulting: “Le grandi major americane, le piattaforme digitali online, le telcos, gli operatori via cavo, le grandi pay tv, insomma tutti i soggetti colpiti direttamente e profondamente dal ciclone Netflix, si sono riorganizzati negli ultimi mesi, annunciando il lancio di nuovi servizi e dando vita a un processo di consolidamento che non ha precedenti nella storia dei media. Si va infatti dagli 85,7 miliardi di dollari dell’acquisizione AT&T/Time Warner ai 71,3 miliardi di Disney/21th Century Fox, ai 39 miliardi di Comcast/Sky”.