Non sappiamo se sia un metaverso, di certo non è ancora l’avverarsi di Jurassic Park, ma in qualche modo è comunque un po’ di entrambi, sicuramente un viaggio virtuale nel tempo. Tra le installazioni per la Milan Design Week c’è quella della Listone Giordano Arena, chiamata Neuronature, in via Santa Cecilia 6 che permette, con “caschetti neuronali” ben calcati sulla testa, di compiere un balzo di qualche milione di anni, avventurandosi in una Terra ancora giovane, ancora popolata solo da briofiti e di pteridofiti.
LA FORESTA PRIMORDIALE MENEGHINA
All’apparenza sembra un bosco vergine simile a quelli che ben conosciamo, ma in realtà ci si muove tra vegetali che non avevano ancora inventato, per semplificare la propria riproduzione, l’escamotage dei fiori. I briofiti sono le piante terrestri più semplici, comprendono i muschi e le epatiche, specie che prediligono le aree umide e ombrose del sottobosco o quelle vicino alle sorgenti. I muschi formano soffici cuscinetti sui tronchi di alcuni alberi o sulle rocce, in zone ombreggiate o lungo il corso dei fiumi.
Le pteridofite invece si adattarono per colonizzare ambienti lontani dall’acqua. Sono più complesse delle briofite perché hanno un sistema di vasi conduttori; sono comunque considerate primitive perché il loro embrione non forma un seme ma spore e comprendono le felci, i licopodi e gli equiseti.
Detta così pare una lezione di scienze, noiosa e priva di stimoli. In quel di Milano, invece, è possibile apprendere nozioni toccando con mano, o quasi, questi ambienti primitivi perfettamente ricreati.
Un percorso “a piedi nudi” reso ancora più immersivo dall’uso di tecnologici “caschetti neuronali” messi a disposizione dal dipartimento di “Psicologia Ambientale” dell’Università di Padova, capaci di stimolare tutti i sensi degli avventori: vista, udito, tatto e olfatto.