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Blue Origin

Blue Origin, come Jeff Bezos fa concorrenza a Space X di Elon Musk

Jeff Bezos ha lanciato nello spazio (con successo) il razzo New Shepard e dal 2020 promette concorrenza spietata a Space X. Articolo di Giusy Caretto Se funziona (ed interessa), perché non puntarci? E’ questa la filosofia adottata dai big tech, che evadono dal loro core business per diventare tuttofare ed offrire sempre più nuovi servizi.…

Se funziona (ed interessa), perché non puntarci? E’ questa la filosofia adottata dai big tech, che evadono dal loro core business per diventare tuttofare ed offrire sempre più nuovi servizi. Ed è questa anche la filosofia che muove Jeff Bezos, ceo di Amazon, società leader nell’e-commerce, a seguire il futurista Elon Musk e lanciarsi nel mercato dei viaggi spaziali.

Nella giornata di domenica 29 aprile, la società americana ha lanciato nello spazio New Shepard, che dopo un giro nello spazio è atterrato morbidamente al suolo.

UN MILIARDO DI DOLLARI L’ANNO

Jeff Bezos crede talmente tanto in questa idea che ha dichiarato che investe un miliardo di dollari all’anno nella sua società Blue Origin, nata nel 2009 proprio con l’obiettivo di organizzare entro il 2020 viaggi turistici nello Spazio. Per finanziare la folle (e futuristica, almeno per ora) idea Bezos vende ogni anno delle azioni di Amazon. L’azienda, attualmente, ha un patrimonio stimato in oltre 100 miliardi di dollari.

NUOVI TEST

E per dimostrare che l’idea dei viaggi spaziali non è poi così folle, jeff Bezos domenica ha lanciato dal deserto del Texas occidentale, poco dopo mezzogiorno (dopo numerosi ritardi dovuti anche alle condizioni meteorologiche), New Shepard, il prototipo di una capsula spaziale riutilizzabile (come quelle di SpaceX) che potrebbe presto portare le persone a fare un giro intorno alla Terra.

FINO A SEI PERSONE A VIAGGIO

La capsula di Blue Origin può ospitare fino a sei persone per viaggi brevi (10-11 minuti), che in parte saranno in assenza di gravità. Questa volta, però, come parte dell’equipaggio sul razzo c’è un manichino chiamato “Mannequin Skywalker”.

L’OTTAVO TEST

Questo è l’ottavo test per l’azienda spaziale commerciale, tutti effettuati con successo. Domenica 29 aprile, l’astronave ha raggiunto un’altitudine di 350.000 piedi (106.680 metri), ovvero circa il 5% in più rispetto ai precedenti voli di prova. Il razzo ha superato il confine internazionalmente accettato tra l’atmosfera terrestre e lo spazio, chiamato Karman Line: l’obiettivo era proprio questo, “spingere il sistema un po’ più oltre”, secondo Ariane Cornell, presentatrice del webcast del lancio.

Nel volo di New Shepard, inoltre, è stato testato per la prima volta una capsula equipaggiata con vetri acrilici.

ANCHE PULCI D’ACQUA

Al manichino hanno fatto “compagnia” anche una manciata di payload sperimentali, inclusi i nuovi sensori inviati dalla NASA (un sistema per fornire Wi-Fi nello spazio) e delle “pulci d’acqua” per registrare l’impatto della microgravità sui piccoli invertebrati.

ATTERRAGGIO IN TUTTA SICUREZZA

Alcuni minuti dopo il lancio, il razzo è atterrato in tutta sicurezza, garantendo un atterraggio morbido.

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