Amianto e non solo. Res.Gea S.r.l. una spin-off dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti, fondata con lo scopo unico di trasferire il sapere e il know how della ricerca al mondo dell’impresa, propone, tra le altre, anche la soluzione all’annoso problema dell’amianto. La startup abruzzese sfrutta le nuove tecnologie per lo studio, il monitoraggio e la gestione dell’ambiente, sia naturale che costruito, per la gestione e la salvaguardia del patrimonio archeologico ed architettonico, per lo sfruttamento sostenibile delle risorse naturali ed agroforestali.
Res.Gea si avvale, nei suoi lavori, dell’ausilio di droni, immagini satellitari ed immagini aeree fondamentali per mappare, studiare e operare sul territorio.
Tutti i settori in cui il know how della spin-off può fare la differenza. Non solo amianto.
Censimento e mappatura delle coperture in materiali contenenti amianto (MCA), grazie ad immagini multispettrali commerciali acquisite da piattaforme satellitari o aeree ed elaborate mediante software open source. Il team della Res.Gea ha sviluppato una metodologia esclusiva ed innovativa in grado di individuare con un’accuratezza del 90% circa le coperture in MCA, garantendo efficacia e costi abbattuti. L’utilizzo dei droni nelle verifiche permette, inoltre, di migliorare i risultati raggiungendo accuratezze superiori al 95%.
Individuazione e perimetrazione di potenziali siti di interramento rifiuti. Le metodologie di analisi di Res.Gea permettono di individuare anomalie nella vegetazione e nella composizione dei suoli riconducibili a potenziali siti di discarica abusiva. Grazie alla scelta della tipologia di immagini più idonee allo scopo del lavoro è possibile analizzare in dettaglio sia piccole che estese porzioni di territorio in tempi relativamente brevi ed avere così un quadro esaustivo dell’eventuale stato di degrado di una determinata area.
Gestione del dissesto idrogeologico. È possibile, in tempi brevi, l’individuazione, la caratterizzazione e il monitoraggio di dissesti gravitativi ed erosivi e la ricostruzione multitemporale dell’evoluzione del territorio e del tessuto urbano/infrastrutturale.
Rilievi fotogrammetrici per topografia, anche con tecnologia laser (Laser Scanner, LIDAR), con la realizzazione e la gestione di modelli digitali del terreno di alta/altissima risoluzione anche finalizzati al calcolo di volumetrie residuali e areali in genere, su siti di discarica o siti di estrazione.
Mappatura e censimento ai fini agroforestali, con analisi ed interpretazione di immagini multispettrali e multitemporali per il monitoraggio delle specie vegetali (boschi, arbusti e prati), processi di desertificazione e de-vegetazione da incendio.
Elaborazioni di immagini multi-iperspettrali finalizzate alla geologia ed alla ricerca mineraria.
Le tecnologie attuali, spiegano dal team di Res.Gea, possono aiutare nella conservazione e nella valorizzazione del territorio: nel rilievo e nel monitoraggio urbano ed infrastrutturale per l’individuazione di anomalie e cedimenti strutturali, ma anche nell’individuazione di anomalie attribuibili ad elementi e strutture archeologiche sepolte e nel monitoraggio dell’evoluzione temporale di siti di scavo.
L’uso dei droni può essere utile nella valorizzazione o nella caratterizzazione di elementi architettonici, grazie alla restituzione fotorealistica misurabile di interi edifici o porzioni di essi, mediante l’utilizzo di immagini ad alta risoluzione.
“La nostra azienda – spiega a Start Magazine Giuseppe Pomposo, Research Manager & Founder di Res.Gea – nasce dall’esigenza di trovare applicazioni reali e tangibili ai risultati ottenuti in anni di ricerca e sviluppo nel campo del telerilevamento e della gestione di dati territoriali. Inoltre, grazie alle opportunità di realtà come la nostra molti giovani neolaureati trovano una soluzione alternativa al cercare fortuna all’estero o all’impiego in settori non propriamente coerenti o affini con il proprio percorso formativo. Ad esempio, il team di lavoro della Res.Gea è composto principalmente da ragazzi attorno ai 30 anni, tutti con ruoli di responsabilità. Come l’attuale presidente e co-fondatore, Cristian Di Marco (classe ’86) o l’attuale vicepresidente e co-fondatore Franco Ranalli (classe 85), i più giovani componenti della compagine societaria”.
Censimento coperture in amianto e tutela ambiente
“Nonostante la società sia di recente costituzione – continua Giuseppe Pomposo – , possiamo essere più che fieri dei traguardi raggiunti. Grazie alla collaborazione con diverse aziende presenti sul territorio nazionale, ad oggi abbiamo contribuito alla mappatura ed al censimento di coperture in Amianto su più di 5000 km2 di territorio nazionale, in più di 7 regioni italiane ed abbiamo avviato progetti di mappatura e censimento con alcuni Paesi del Sudamerica.
Per quanto riguarda l’individuazione di potenziali siti di discarica, inoltre, collaboriamo attivamente con associazioni, enti per la tutela ambientale, e con le forze dell’ordine, in varie aree del territorio nazionale individuando, mappando e perimetrando aree soggette ad interramento abusivo ed incontrollato di rifiuti.”