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Amazon Web Services, ecco l’investimento che fa gongolare il governo

Tutti i dettagli e i commenti all'annuncio di Amazon Web Services, la divisione cloud computing di Amazon, di un investimento finalizzato all'apertura di un numero imprecisato di datacenter nell’area di Milano

Amazon Web Services, la divisione cloud computing di Amazon, ha annunciato questa mattina di aver scelto l’Italia per un investimento finalizzato all’apertura di un numero imprecisato di datacenter su tre “Availability Zones” (che sono un cluster di data center) che saranno localizzate nell’area di Milano, con apertura prevista per inizio 2020.

TUTTI I DETTAGLI SULL’ANNUNCIO DI AMAZON

L’Italia raggiunge quindi Irlanda, Germania, Regno Unito, Francia e Svezia (in ordine di apertura) nella lista dei Paesi europei che ospitano i server grazie ai quali le aziende e le pubbliche amministrazioni fanno funzionare i propri servizi web e gestiscono i dati.

Nel complesso AWS presenta 57 cosiddette “Availability Zones” su 19 paesi – dagli Stati Uniti a Singapore – cui se ne aggiungeranno altre 12 entro il 2020 (Bahrain, Hong Kong SAR, Sudafrica e Svezia).

AMAZON WEB SERVICES, LA “CASH COW” DI AMAZON

AWS è la divisione di Amazon che offre servizi cloud a PA e imprese, ma più importante ancora è ciò che rappresenta per Amazon come gruppo. Quel che infatti fa guadagnare Amazon non è l’e-commerce, che anzi al di fuori del Nord America presenta ancora delle perdite, ma sono i servizi web di AWS.

I NUMERI DELLA DIVISIONE DI AMAZON

Per dare un’idea dei numeri, il business del cloud computing di Amazon è cresciuto nel terzo trimestre 2018 del 46%, superando le stime degli analisti con entrate per 6,68 miliardi di dollari nel trimestre. Queste ad oggi rappresentano il 12% delle entrate totali di Amazon, ma – più importante – il 56% del margine operativo totale di Amazon.

LE STIME DEGLI ANALISTI

Gli analisti di Stifel hanno stimato che AWS genererà $50 miliardi di entrate nel 2020. Lo stesso Jeff Bezos in passato ha spiegato come ciò sia possibile: “AWS ha un vantaggio” grazie al fatto di essere partita prima degli altri (nel 2006) e anche quando “ha trovato dei competitor, non ha mai rallentato. I servizi di AWS sono di gran lunga i più evoluti e i più ricchi dal punto di vista funzionale”.

COME SI MUOVE AWS IN ITALIA

Amazon Web Services non è certo una sconosciuta in Italia. Imprese, startup e PA da anni “girano” su AWS. Tra i nomi che spiccano ci sono quelli di Enel, Ferrero e i suoi 250 siti su 80 paesi, Mediaset per i canali digitali, e poi Eataly, Vodafone Italia, Musixmatch (avete presente i testi delle canzoni?), Wyscout (il software video più amato da allenatori e direttori sportivi), il Centro per l’osservazione della Terra dell’Agenzia spaziale europea (ESA) a Frascati, il Comune di Cagliari, la startup dei pagamenti Satispay, ecc.

Lo sbarco fisico in Italia è importante per imprese e PA perché la presenza di un datacenter sul territorio consente di avere servizi cloud con una latenza più bassa, dando anche spazio alla bisogno di “sovranità del dato” (tema sicuramente popolare in quest’epoca), condizione fondamentale in termini di sicurezza e protezione del dato sensibile.

L’INNOVAZIONE E IL GOVERNO

L’investimento di Amazon Web Services è stato accolto con favore dal governo. A parte il segnale di “attenzione” della multinazionale americana per l’Italia, c’è da considerare che negli ultimi tempi alcuni dei mantra del ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio sono stati relativi all’innovazione: intelligenza artificiale, blockchain, Big Data.

“Il mondo dell’impresa e del lavoro si stanno completamente trasformando grazie alla rivoluzione apportata dalle nuove tecnologie del digitale, in particolare l’intelligenza artificiale e l’automazione”, ha dichiarato Di Maio in occasione della recente trasferta cinese: “E’ una rivoluzione che ha due implicazioni fondamentali. Una sulle imprese, che devono necessariamente rinnovarsi; e una sui lavoratori, che devono essere accompagnati in un nuovo e costante percorso di formazione”.

CHE COSA HA DETTO DI RECENTE DI MAIO

“Il nostro obiettivo principale è rendere l’Italia una Smart Nation”, ha aggiunto il vicepremier, facendo riferimento proprio alla nuova legge di Bilancio per il 2019: “Abbiamo individuato i finanziamenti per gli investimenti nei settori che secondo noi sono fondamentali: l’intelligenza artificiale, con un piano a livello nazionale, che sarà il principale motore di cambiamento; la tecnologia della Blockchain, che sarà il nuovo Standard per le certificazioni e le transazioni di qualsiasi tipo; il Venture capitalism, con un fondo ad hoc, garantito dallo Stato, per sostenere le imprese che si lanciano nel mondo dell’innovazione; un manager dell’innovazione digitale per ogni impresa italiana incentivato dallo Stato”. E rimarca: “Queste misure saranno la base di quello che abbiamo chiamato Innovation Act”.

LE PREVISIONI DELLA LEGGE DI BILANCIO

Purtroppo però – sottolineano gli addetti ai lavori – l’articolo 13 della manovra dimezza, dal 50% al 25%, il credito d’imposta per le spese in ricerca e sviluppo delle imprese. E dimezza, da 20 a 10 milioni di euro, il tetto massimo previsto per l’incentivo, oltre a tagliare sulla formazione 4.0. Tagli forse inevitabili per garantire al Governo la possibilità di raccogliere risorse per reddito di cittadinanza e “quota 100” sulle pensioni. Ma all’articolo 19, è passata la battaglia sull’istituzione di un «Fondo Blockchain e Internet of things». Si tratta di un nuovo fondo destinato a «interventi in nuove tecnologie e applicazioni di intelligenza artificiale», dotato di risorse notevoli, in tempi di penuria: 15 milioni di euro all’anno per il triennio 2019-2021, per un totale di 45 milioni.

INVESTIMENTO SUL FUTURO DELL’ITALIA

In questo quadro, l’investimento di Amazon Web Services – il cui ammontare non è stato reso noto, ma la stampa internazionale in casi simili ha parlato di cifre intorno al miliardo di dollari – è un acceleratore di innovazione, cui va aggiunto un l’investimento in education digitale portato avanti dall’azienda, che va a sposarsi con le strategie del Governo, che certamente apprezzera l’impegno dell’azienda guidata dal CEO Andj Jassy. Proprio quest’ultimo per il lancio ha parlato di un investimento “sul futuro dell’Italia”: “Per migliaia di anni, gli italiani sono stati gli architetti di alcune delle più innovative e rivoluzionarie imprese tecniche e artistiche. Siamo rimasti stupiti di come le aziende italiane abbiano inventato fino ad oggi utilizzando AWS, ma credo che una Region AWS in Italia renderà ancora più facile per le aziende e le pubbliche amministrazioni reinventare e migliorare le esperienze di clienti e e cittadini nei decenni a venire“. Si spera anche prima, ma nel frattempo il governo di sicuro gongola.

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