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Amazon Bezos

Guerra Amazon-Bruxelles, tutti i dettagli

Al via la guerra giudiziaria tra Amazon e l'Unione europea. Che cosa sta succedendo

Al via la guerra giudiziaria tra Amazon ed Ue: la società americana guidata da Jeff Bezos cercherà, come scrive Reuters, di ribaltare una sentenza dell’Ue che risale al 2017 e in cui l’azienda viene condannata a rimborsare tasse arretrate al Lussemburgo.

LA PRIMA SENTENZA

Dopo tre anni di indagini, la Commissione Ue, ad ottobre 2017, ha stabilito che Amazon deve rimborsare circa 250 milioni di euro (277 milioni di dollari) in tasse arretrate al Lussemburgo. La sentenza riteneva che quello di Amazon era un comportamento “illegale perché le ha consentito di pagare molte meno tasse di altre aziende”. Per l’Ue, in pratica “tre quarti dei suoi profitti non sono stati tassati”.

ACCORDO CON IL LUSSEMBURGO

L’Ue è convinta che l’azienda avrebbe beneficiato, da maggio 2006 a giugno 2014, di un accordo stretto con il Lussemburgo per avere un trattamento di favore sulle imposte da pagare per il business nel continente europeo: il denaro ricavato sarebbe transitato da una sussidiaria con sede nel vecchio continente (Amazon EU) a una holding localizzata altrove (Amazon Europe Holding Technologies), grazie agli accordi con il granducato.

LA DIFESA DI AMAZON

Amazon e Lussemburgo hanno sempre negato. Ora l’azienda americana nella difesa per il ricorso contro l’Ue presentato al Tribunale, come si legge su Reuters, avrebbe scritto che la Commissione non ha provato il fatti e che il caso è “ pieno di errori legali e di fatto”.

E sempre Amazon sostiene che la sentenza dell’UE avrebbe violato “i principi di certezza del diritto, poiché si basava su un quadro di riferimento imperfetto”.

FATTO IN PRESCRIZIONE?

E ancora. In occasione dell’audizione della causa T-318/18, che si svolgerà venerdì 6 marzo, Amazon ha intenzione di far notare come la sentenza Ue arrivi troppo tardi. L’accordo sarebbe stato siglato nel 2006 e nel 2017 sarebbero passati 10 anni: il caso sarebbe dunque caduto in prescrizione.

NON SOLO AMAZON

Nel mirino dell’Ue per favori fiscali all’interno del Vecchio Continente, sarebbe finiti anche Apple, Fiat Chrysler Automobiles, Starbucks e decine di altre multinazionali. Starbucks, ricorda Reuters, ha vinto la sua battaglia a settembre dell’anno scorso, mentre Fiat Chrysler ha perso. Apple sta ancora aspettando una sentenza.

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