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Digitale

Amazon, Apple, Facebook, Google e Microsoft. Come si muoverà l’Antitrust sui dossier digitali

Non solo paradisi fiscali e bordate indirette a Fca, Lussemburgo e Olanda nella prima relazione annuale del presidente dell'Antitrust, Roberto Rustichelli. Ecco il capitolo sul digitale della relazione di Rustichelli

Non solo paradisi fiscali e bordate indirette a Fca, Lussemburgo e Olanda nella prima relazione annuale del presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli. Ecco il capitolo sul digitale della relazione di Rustichelli con i numeri 2018 del Garante del mercato e della concorrenza.

L’ATTIVITA’ SVOLTA DALL’ANTITRUST

Durante il suo intervento, il presidente dell’Agcm fornisce anche alcuni dati relativi all’attività svolta dall’Authority dal 1° gennaio 2018 al 1° giugno 2019. Nel periodo sono state comminate sanzioni per oltre 1 miliardo e 277 milioni, di cui oltre 1 miliardo e 192 milioni in sede di enforcement antitrust e più di 85 milioni in materia di tutela del consumatore. Inoltre sono state chiusi 13 procedimenti per intese, 11 procedimenti per abuso di posizione dominante e 5 procedimenti per concentrazioni. Sul fronte delle concentrazioni non è stato avviato il procedimento in 78 casi mentre per quanto riguarda la tutela del consumatore e delle microimprese sono stati conclusi 83 procedimenti con l’irrogazione di una sanzione e 26 con impegni. E ancora: sono stati svolti 108 provvedimenti in materia di conflitto d’interesse e 7.074 per il rilascio del rating di legalità, con un incremento di oltre il 20% rispetto all’anno precedente.

L’AZIONE SVOLTA IN TEMA ANTITRUST E A TUTELA DEL CONSUMATORE

In generale nel 2018 e nei primi mesi del 2019 l’Antitrust è stata molto attenta alle implicazioni concorrenziali derivanti dallo sviluppo dell’economia digitale. Rustichelli ricorda i cinque procedimenti nei riguardi dei principali operatori del settore delle comunicazioni elettroniche, le istruttorie nei confronti di Facebook, Apple e Samsung e le due due recenti istruttorie avviate nei confronti di Google e Amazon per presunto abuso di posizione dominante.

E ancora, sul piano Antitrust viene menzionata l’azione di repressione verso i cartelli, come nel caso del finanziamento auto che ha coinvolto le maggiori case automobilistiche. Si è trattato di una infrazione durata 13 anni e che è stata sanzionata con una ammenda mai irrogata prima e pari a oltre 670 milioni. Su un piano più legato alla tutela del consumatore, l’Agcm ha dato grande attenzione ai diritti dei consumatori in caso di cancellazione massiva dei voli, come nel caso Ryanair.

L’ECONOMIA DIGITALE E IL RUOLO DI GOOGLE, APPLE, FACEBOOK, AMAZON E MICROSOFT

Come si diceva, nella sua prima relazione a capo di Piazza Verdi Rustichelli dedica un ampio passaggio all’impatto dell’evoluzione dell’economia digitale sui mercati e soprattutto al ruolo giocato dai giganti del web, ossia Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft. Il rischio avvertito da alcuni, riferisce, è che le loro posizioni dominanti impediscano l’accesso a nuovi operatori e riducano gli incentivi all’innovazione e al miglioramento dell’offerta; allo stesso tempo si teme che la disponibilità di Big Data attribuisca alle grandi piattaforme “la capacità di esercitare una notevole disciplina concorrenziale su più mercati contemporaneamente”.

Al dibattito suscitato in questo settore contribuiscono anche Agcom, Agcm e Garante della Privacy con un’indagine conoscitiva sui Big Data. Secondo il presidente dell’Antitrust non occorrono al momento “stravolgimenti dell’attuale assetto istituzionale ma l’adattamento di quest’ultimo alle nuove dinamiche evolutive, anche attraverso forme sempre più strette di cooperazione tra le autorità coinvolte”. Di sicuro, però, a Piazza Verdi giova un rinnovamento per rafforzare le norme a tutela della concorrenza nel settore digitale. In tal senso il magistrato cita le acquisizioni societarie effettuate dai grandi operatori digitali e la collusione attraverso gli algoritmi usati dalle imprese per definire e adeguare i propri prezzi.

I POTERI DELL’ANTITRUST

L’ultima parte della relazione è dedicata all’adeguatezza dei poteri attuali dell’Autorità garante per la Concorrenza e il Mercato che risultano “ben forniti e sperimentati sia in materia di Antitrust che di tutela del consumatore”. In quest’utimo caso Rustichelli evidenzia come i poteri dell’Agcm abbiano “dato prova di adattarsi efficacemente alle peculiarità dei nuovi settori e di rispondere in maniera soddisfacente alle sfide poste dall’economia digitale” sebbene si potrebbero apportare miglioramenti per esempio con “sanzioni davvero efficaci, proporzionate e dissuasive nei confronti delle big tech companies”. Si ricorda poi la novità dell’uso dei programmi di clemenza che consentono a un’impresa che ha preso parte a un illecito di denunciarne l’esistenza e di avvalersi dell’immunità o della riduzione della sanzione.

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