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Unipol, Fsi, Mediolanum e Credem si pappano Oasi da Nexi con Cedacri

Ecco tutti i dettagli sulla vendita di Oasi da parte di Nexi a Cedacri controllata da Fsi, Mediolanum, Unipol Banca, Popolare di Bari e Credem

Si chiude la prima vera operazione di consolidamento nel settore dei servizi informatici per le banche in Italia. Cedacri, società nel cui capitale è recentemente entrata Fsi (al 27%) al fianco dei tradizionali soci bancari (il restante 73% in mano a istituti tra cui Mediolanum, Unipol Banca, Popolare di Bari e Credem) ha infatti vinto sul filo di lana la corsa all’asta con Cerved per l’acquisizione del 100% di Oasi Spa (Outsourcing Applicativo e Servizi Innovativi che lavora per conto terzi, le banche appunto).

Ad annunciarlo in una nota la stessa Cedacri precisando che l’intesa prevede che alla data di efficacia dell’operazione Cedacri riconosca a Nexi – a questo punto ex titolare di Oasi – un corrispettivo basato su un enterprise value di 151 milioni di euro che dovrà peraltro tener conto di eventuali aggiustamenti derivanti anche dalla posizione finanziaria netta della società. Il closing dell’operazione è previsto a febbraio, a seguito del completamento di alcune formalità previste nell’accordo.

CHI È E COSA FA OASI

Oasi è leader in Italia nel software e nelle soluzioni informatiche integrate per antiriciclaggio e segnalazioni di vigilanza utilizzate da banche, assicurazioni e altre istituzioni finanziarie, tra cui Banca d’Italia e Bce. In quanto applicativo outsourcing che lavora per conto terzi e proprietaria di un programma frutto di competenze informatiche e ingegneristiche che possono rappresentare un buon contenitore anche in ottica di un’analisi qualitativa delle informazioni. Oasi lavora anche per Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm e Bper

I CONTI DI OASI

Il patrimonio netto dell’azienda al 31 dicembre 2017 ammontava a oltre 14,6 milioni di euro, in diminuzione di 1,2 milioni rispetto all’anno precedente (era a 15,8 milioni) dovuto principalmente al “minor risultato netto positivo dell’esercizio precedente ed alla distribuzione del dividendo per oltre 2,3 milioni di euro”, si legge nell’ultimo prospetto di bilancio. Risultato netto che nel 2017 ha registrato un ammontare di 1,5 milioni di euro di utile contro i 2,7 del 2016. Basse le passività non correnti che ammontano nel complesso a 757.048 euro in calo rispetto alle 805.122 del 2016 mentre le passività correnti, costituite da debiti verso fornitori, tributari, istituti di previdenza e di altro tipo, registrano nel complesso una cifra pari a 31,4 milioni di euro, in aumento rispetto ai 27,2 dell’anno precedente.

PER NEXI È IL OMENTO DI RAFFORZARE IL SUO CORE BUSINESS?

L’operazione sarà finanziata da Cedacri attraverso un prestito in pool organizzato da un consorzio di 14 istituti finanziari, azionisti e non. Mentre per Nexi la vendita rappresenta un incasso da usare per realizzare investimenti nel settore dei pagamenti digitali, il suo core business.

La società controllata dai private equity Advent Internaional, Bain Capital e Clessidra, ha già annunciato il suo split in due distinte realtà: da una parte, dentro la capogruppo Nexi spa, i servizi che richiedono la licenza bancaria e dall’altra le attività di pagamento. Questa divisione potrebbe essere anche quotata in Borsa. Resta da risolvere appieno il caso Bassilichi, mentre sullo sfondo resta lo scenario di una fusione con Sia, osteggiata dalle banche azioniste di Sia.

SCIOLLA (CEDACRI) E BERTOLUZZO (NEXI) SODDISFATTI DELL’INTESA

Tornando all’operazione Oasi Corrado Sciolla, amministratore delegato di Cedacri, ha commentato in modo entusiastico il closing: “Sono sicuro che l’acquisizione di Oasi consentirà a Cedacri di consolidare, attraverso Oasi, la leadership nel mercato Reg-Tech e di perseguire al meglio ulteriori ambiziose opportunità di crescita”. Parole a cui hanno fatto eco quelle di Paolo Bertoluzzo, amministratore delegato di Nexi: “Oasi rappresenta un’eccellenza Italiana nel business delle attività regolatorie e di compliance e siamo convinti che potrà continuare il suo percorso di crescita. La sua cessione è coerente con la strategia di massima focalizzazione di Nexi sulle attività legate ai pagamenti e consolida la nostra missione: essere la Paytech a fianco delle banche nello sviluppo dei pagamenti digitali nel nostro Paese”.

PALLINI (OASI) RIMARRÀ AD: PERCORSO DI CRESCITA

Anche Alfredo Pallini, amministratore delegato di Oasi, che resterà alla guida della società anche dopo l’operazione, si è detto soddisfatto: “Siamo molto contenti che la società potrà proseguire nel proprio percorso di crescita come parte di un gruppo che penso possa proporre ai numerosi clienti di Oasi una gamma completa di prodotti e servizi ad alto valore aggiunto”.

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