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Intesa Sanpaolo, Mps, Banco Bpm, Ubi. Cosa fanno le banche con la Blockchain

L'approfondimento di Sebastiano Torrini

L’Italia continua a muoversi a passi da gigante nel Fintech. Dopo l’adesione alla Blockchain partnership europea, il gruppo di 14 banche italiane che ha avviato i lavori sulla “catena digitale” ha superato la prima fase di verifica tecnica delle procedure. E secondo Abi, l’Associazione bancaria italiana, dopo questa analisi “in vitro” si procederà con una prova concreta dei processi in campo. Nel frattempo è nato a Malta il primo fondo d’investimento europeo regolato al mondo dedicato a società quotate e prodotti finanziari basati sulla tecnologia Blockchain e sulle principali criptovalute.

CHI SONO LE 14 BANCHE

Del gruppo fanno parte Banca Mediolanum, Banca Monte dei Paschi di Siena,  Banca Sella, Bnl-Bnp Paribas, Banca Popolare di Sondrio, Banco Bpm, CheBanca!-gruppo Mediobanca, Credito Emiliano, Crédit Agricole,  Credito Valtellinese, Iccrea Banca, Intesa Sanpaolo, Nexi Banca, Ubi.

BANCHE SUPERANO PRIMI TEST BLOCKCHAIN, AL VIA SECONDA FASE

​È stato completato il caricamento dei 2 mesi di dati reali sull’infrastruttura di 14 nodi, che corrispondono a 14 banche che stanno lavorando al Progetto Spunta interbancaria. Complessivamente sono stati caricati 1.200.000 movimenti. Le performance ottenute sono buone, e ciò consente di procedere con la prossima fase di test. Questa nuova prova vedrà le banche partecipanti lavorare alla spunta giornaliera con la nuova applicazione basata su database distribuiti. Il progetto, portato avanti da ABI Lab, il laboratorio tecnologico promosso dall’Associazione bancaria italiana, ha l’obiettivo di applicare la blockchain ai processi interbancari. Lo scopo è raggiungere trasparenza e visibilità delle informazioni, maggiore velocità di esecuzione delle operazioni e possibilità di verifiche e scambi direttamente sull’applicazione.

COME FUNZIONA IL PROGETTO SPUNTA INTERBANCARIA

La blockchain permette che i dati non siano memorizzati su di un solo computer, ma siano distribuiti su più nodi, ossia su più macchine collegate tra loro. Un grande database può essere quindi ripartito e la gestione delle transazioni viene condivisa tra più nodi di una rete. Senza poggiarsi su di un soggetto unico centrale questo nuovo paradigma di database distribuiti – le Distributed Ledger Technology (Dlt) – cambia il modo di pensare e progettare le modalità di relazione e lo scambio di valore tra i partecipanti. L’ambito di applicazione del progetto è la spunta interbancaria, che verifica la corrispondenza delle attività che interessano due banche diverse, ad esempio operazioni effettuate fra due clienti di due istituti. L’applicazione di tecnologie Dlt contribuisce a migliorare alcuni aspetti specifici dell’attuale operatività, che possono provocare discrepanze complesse da gestire per le banche. Tra queste, il tempo necessario a identificare transazioni non corrispondenti tra due banche; la standardizzazione del processo e del protocollo di comunicazione unico; la visibilità sulle transazioni tra le parti. Gli Smart Contract sono inoltre un’ulteriore novità in questo panorama: si tratta di componenti software che incorporano regole di esecuzione, che disciplinano il trasferimento di dati e informazioni.

LE BANCHE STANNO FACENDO DA APRIPISTA

Entra dunque in una fase operativa ancora più avanzata il progetto che applica il paradigma basato sui database distribuiti Dlt a un processo interbancario. Le banche stanno facendo da apripista su di un terreno nuovo. Il gruppo di lavoro, composto dalle banche aderenti e guidato da ABI Lab, ha selezionato come piattaforma Dlt “Corda” sviluppata da R3 e, con la collaborazione di Ntt Data per lo sviluppo applicativo e Sia come fornitore dell’infrastruttura di nodi, ha definito un nuovo processo di spunta. Attraverso l’utilizzo della piattaforma Dlt e l’implementazione di Smart Contract, sarà inoltre possibile effettuare il riscontro automatico delle transazioni bancarie semplificando e accelerando il processo di riconciliazione.

NASCE CONSULCOIN CRYPTOCURRENCY FUND: PRIMO FONDO EUROPEO REGOLATO AL MONDO

Intanto l’Autorità di Sicurezza Finanziaria di Malta ha rilasciato la licenza per la costituzione di ConsulCoin Cryptocurrency Fund, il primo fondo d’investimento europeo regolato al mondo dedicato a società quotate e prodotti finanziari basati sulla tecnologia Blockchain e sulle principali criptovalute. Si tratta dell’ultimo progetto di “Magiston Funds Sicav Plc”, una società di investimento a capitale variabile (SICAV) regolata e con sede a Malta. Il fondo è stato creato grazie all’expertise di Consulcesi Tech, hi-tech company leader nell’ambito della Blockchain e della Cybersecurity. ConsulCoin Cryptocurrency Fund si pone l’obiettivo di superare il vecchio sistema degli exchange, che ha mostrato notevoli criticità soprattutto nell’ambito della sicurezza, proponendo in alternativa uno strumento in grado di garantire trasparenza e convenienza per gli investitori. Inoltre, l’uso delle nuove tecnologie come la blockchain riduce in modo sostanziale le commissioni di ogni singola transazione. Tutto questo, in un contesto regolamentato, può fornire agli investitori istituzionali una soluzione che potrebbe aggiungere un’interessante diversificazione al loro portafoglio.

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