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Come Bankitalia sta affrontando le sfide del Fintech

L’agenda di Bali preparata da Fmi e Banca mondiale elenca dodici punti per permettere lo sviluppo della finanza tecnologica. Il futuro della regolamentazione finanziaria è una sfida sempre più focalizzata sul giusto equilibrio tra promozione dell’innovazione digitale e mitigazione dei rischi associati. Sfide che dovranno essere affrontate anche dal risparmio gestito influenzato in maniera massiccia…

Il futuro della regolamentazione finanziaria è una sfida sempre più focalizzata sul giusto equilibrio tra promozione dell’innovazione digitale e mitigazione dei rischi associati. Sfide che dovranno essere affrontate anche dal risparmio gestito influenzato in maniera massiccia dal dispiegarsi degli effetti derivanti dall’applicazione delle tecnologie digitali. A distanza di poche ore sono questi i messaggi che arrivano dal governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco – intervenuto al Development Committee durante il meeting annuale Fmi/Banca Mondiale a Bali – e dal Capo Dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria di Bankitalia Carmelo Barbagallo che ha parlato presso l’AFB – Bocconi Academy, in occasione della Opening Conference “Business transformation in Asset/Wealth Management” sul tema dell’industria del risparmio gestito.

I DODICI PUNTI DELL’AGENDA DI BALI. VISCO ESORTA LE BANCHE A TRARRE VANTAGGIO DA STRUMENTI COME IL CROWDFUNDING

Visco ha ricordato che le autorità nazionali e internazionali stanno seguendo da vicino l’evolversi del digitale e l’emergere di servizi finanziari forniti da grandi aziende tecnologiche e sono consapevoli dei rischi operativi, compresi quelli relativi alla sicurezza informatica, all’integrità del mercato, al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. Tanto da aver accolto “con favore” l’agenda di Bali sul Fintech preparata dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca mondiale. Si tratta di dodici punti che elencano le migliori linee guida da seguire da parte dei singoli paesi per permettere che il Fintech si sviluppi senza impedire le trasformazioni che comporta: innovazione, concorrenza e modifiche strutturali (qui il testo). Questo perché, ha riconosciuto l’agenda, la finanza tecnologica ha un grande potenziale di crescita economica, e riduzione della povertà ma può comportare problemi per la stabilità finanziaria così come per la protezione dei risparmiatori. Tra i dodici punti sono stati inseriti l’impegno di abbracciare il Fintech e il suo impatto sociale ed economico di vasta portata soprattutto per paesi piccoli e a basso reddito, la modernizzazione della cornice delle regole per le attività Fintech e per le autorità di Vigilanza, la creazione di infrastrutture adeguate come la banda larga e una maggiore cooperazione internazionale per contenere i rischi in quanto con le nuove tecnologie i servizi finanziari non hanno di fatto più confini. Ciò in un contesto di rafforzamento della concorrenza e di impegno ad essere aperti, liberi e competitivi, promuovendo il Fintech per promuovere a sua volta l’inclusione finanziaria e sviluppare i mercati finanziari. “Gli sviluppi della tecnologia finanziaria – ha detto il governatore, – stanno creando nuovi servizi, ampliando il pool di potenziali concorrenti per gli intermediari tradizionali, creando nuove sfide per le autorità. Le banche possono imparare a trarre vantaggio da strumenti come il crowdfunding e il prestito basati sui progressi forniti dalla tecnologia come i big data”.

BARBAGALLO: E’ FACILE PROFEZIA AFFERMARE CHE LE INNOVAZIONI TECNOLOGICHE AVRANNO UN IMPATTO SIGNIFICATIVO SU TUTTE LE FASI PRODUTTIVE

Discorso simile anche da parte di Barbagallo che ha sottolineato come le sfide che si delineano nel prossimo futuro “non sono di poco conto, per i gestori come per i distributori, che si trovano di fronte un puzzle non facile da risolvere: ritorno della volatilità sui mercati, maggiori costi di compliance, pressioni sui prezzi da parte dei clienti, concorrenza accresciuta sia nell’ambito degli operatori ‘tradizionali’ che tra questi e i nuovi soggetti del Fintech, necessità di investimenti per migliorare il servizio alla clientela, vincoli di capitale”. Secondo il Capo Dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria di Bankitalia “il risparmio gestito potrà essere profondamente influenzato dal dispiegarsi degli effetti derivanti dall’applicazione delle tecnologie digitali. E’ facile profezia affermare – ha aggiunto – che le innovazioni tecnologiche avranno un impatto significativo su tutte le fasi produttive: dall’elaborazione delle scelte di gestione nel processo di investimento alle modalità di contabilizzazione ed esecuzione degli ordini, dalla registrazione delle transazioni alle comunicazioni verso la clientela e le controparti. Anche in tale contesto si riafferma come tema centrale l’esigenza di innalzare la qualità del servizio ai risparmiatori, uscendo dalla logica della mera vendita di ‘beni’ ed entrando in quella dell’offerta di un efficace servizio di allocazione del risparmio”.

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