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European Payments Initiative Pagamenti Digitali Elettronici

Tutte le misure del governo dal 2020 per incentivare i pagamenti digitali

Il commento sulle misure del Governo per incentivare i pagamenti digitali a cura di Valeria Portale e Giorgia Sali, Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano

Il 2020 sarà l’anno dei pagamenti digitali? Forse sì, il 2020 potrà essere un anno importante per i pagamenti digitali.

Martedì 17 dicembre 2019 è stato approvato in Senato il Decreto Legge n. 124/2019 del 26 Ottobre relativo alle disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili. Il testo, che era stato modificato più volte dalla Commissione, è diventato quindi legge, introducendo una serie di interessanti novità in materia di lotta al contante e all’evasione fiscale.

Le misure contenute nel decreto sono: lotteria sugli scontrini, fondi per i consumatori meritevoli, limite al contante, credito d’imposta per gli esercenti. Vediamo di seguito le varie misure.

LOTTERIA DEGLI SCONTRINI

È confermata la lotteria degli scontrini. Dal 1° luglio 2020 i consumatori potranno partecipare ad una lotteria degli scontrini. Per prenderne parte, il cittadino dovrà richiedere un «codice lotteria» su un portale dedicato, ad oggi non ancora disponibile, e dovrà comunicarlo al commerciante prima dell’emissione dello scontrino elettronico (che non servirà conservare al fine della potenziale vincita). Qualora il pagamento avvenga con contanti, sarà necessario fornire oltre al codice lotteria anche il codice fiscale. Il commerciante, che deve aver adattato il proprio registratore alla trasmissione telematica, dovrà inviare le informazioni dello scontrino all’Agenzia delle Entrate. Qualora l’esercente rifiuti il codice fiscale del contribuente o non trasmetta i dati all’Agenzia delle Entrate, si prevede una sanzione amministrativa tra i 100 ed i 500 euro. La lotteria, che inizialmente vedrà un’estrazione di tre codici al mese e poi una alla settimana dal 2021, darà a chi paga con carta una probabilità di vincita doppia. L’esito delle estrazioni potrà essere verificato sul sito dedicato, che diventerà attivo con l’inizio del nuovo anno.

RIMBORSO AI CITTADINI CHE UTILIZZANO STRUMENTI DI PAGAMENTO ELETTRONICO

Sono stati stanziati 3 miliardi di euro per il 2020 e 2021 da assegnare come incentivo ai cittadini che sceglieranno di utilizzare prevalentemente strumenti di pagamento alternativi al contante, quali carte di pagamento tradizionali o app di pagamento su smartphone. Secondo le dichiarazioni del premier, i rimborsi pro capite potrebbero raggiungere i 2.000 euro annui, ma il dettaglio delle modalità di ripartizione delle risorse non è ancora stato definito.

Si attendono quindi bonus e detrazioni fiscali con la Legge di Bilancio 2020 ed il Decreto Fiscale collegato. Nella Legge di Bilancio saranno introdotte presumibilmente le seguenti novità: saranno detraibili soltanto le spese pagate con mezzi tracciabili (tra cui il bancomat, ma anche il bonifico); saranno detraibili ulteriori spese qualora pagate in modalità diversa dal contante.

LIMITE ALL’UTILIZZO DEL CONTANTE

È confermata la riduzione del tetto massimo di utilizzo del contante. Dal 1° luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021, il limite al contante diminuirà a 2.000 euro. Dal 1° gennaio 2022 tale limite scenderà ulteriormente a 1.000 euro.

CREDITO D’IMPOSTA SU COMMISSIONI PAGAMENTI ELETTRONICI

Gli esercenti che abbiano ricavi non superiori a 400.000 euro potranno ottenere un credito di imposta pari al 30% delle commissioni bancarie pagate a fronte dell’accettazione di pagamenti con carta da parte dei consumatori.

I PAGAMENTI ELETTRONICI E L’EVASIONE FISCALE: LA SITUAZIONE ITALIANA

Il ritardo dell’Italia sul tema pagamenti elettronici è evidente: guardando ai dati BCE il nostro Paese, infatti, seppur con una crescita dei pagamenti con carta pro-capite del 16% rispetto al 2017, risulta ancora uno dei fanalini di coda tra i 27 paesi dell’Unione Europea, occupando il 23esimo posto (su 27) nella classifica delle transazioni con carta pro-capite con soli 65 pagamenti all’anno a testa (la media EU è ben superiore alle 100 transazioni a testa e i best performer superano le 350 transazioni a testa).

Guardando poi all’evasione fiscale, secondo le stime dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano nel 2016 il transato degli italiani evaso da parte degli esercenti (sul quale quindi non è stata versata l’IVA e tutte le altre tasse) valeva tra i 120 e i 150 miliardi di euro, per un mancato gettito per le casse dello Stato italiano di circa 27 miliardi di euro. L’incidenza del nero è nettamente più alta sui pagamenti effettuati in contanti (30% del transato) rispetto a quelli effettuati con strumenti di pagamento elettronici (12% del transato).

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