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Nexi

Che cosa faranno Cdp e Nexi con Nets

La fusione tra Nexi, Sia, controllata da Cdp, e Nets darebbe vita a un gruppo con 3 miliardi di fatturato e oltre 1,5 miliardi di Ebitda, presente in 30 Paesi 

Si muove su più fronti Nexi, gruppo di pagamenti digitali guidato da Paolo Bertoluzzo. Sul fronte nazionale, per crescere, Nexi sta per convolare a nozze con Sia, controllata dal gruppo Cdp per il 17%. Sul fronte internazionale la società è in trattative per una fusione con la danese Nets.

Dall’unione delle tre realtà nascerebbe un colosso con 3 miliardi di fatturato.

Tutti i dettagli.

L’AVVIO DELLE NEGOZIAZIONI

Lo aveva annunciato Reuters la settimana scorsa, con il ritiro di Global Payments dalla corsa per acquisire Nets, Nexi restava l’unico player in gara.

Ora la società capeggiata da Bertoluzzo ha avviato con il gruppo Nets un periodo di esclusiva delle negoziazioni per raggiungere, nei prossimi 10 giorni, un possibile accordo vincolante per la fusione delle due realtà.

NEXI UNICO ACQUIRENTE

Fusione che tutti sembrano sperare. Già da tempo, infatti, gli azionisti di Nets, ovvero i fondi di private equity Helman Friedman e Bain Capital, puntano a valorizzare il loro investimento.

Le trattative, tra Nexi e Nets, infatti, vanno avanti da inizio anno.

L’ACCORDO

Il matrimonio finanziario si farà interamente attraverso uno scambio azionario, con impegni di lock up di lungo periodo per gli attuali azionisti di Nets, e quindi per Hellman & Friedman, Bain Capital e Advent.

I NUMERI DI NETS

L’obiettivo di fusione di Nexi con Nets si spiega grazie ai numeri del gruppo danese. Nets ha chiuso il 2019 con un fatturato di un miliardo di euro e un Ebitda di 0,4 miliardi, rappresenta, in Europa, uno dei più grandi processor di pagamenti, gestendo, secondo scrive Il Sole 24 Ore, oltre 40 milioni di carte di credito, fornendo servizi a oltre 250 banche e trattando transazioni per circa 700mila merchant.

Il gruppo, lo scorso anno, ha concluso una fusione da quasi 6 miliardi di dollari con la tedesca Concardis, spalancando le porte dei mercati di Germania, Austria e Svizzera.

EQUITA PROMUOVE FUSIONE NEXI E NETS

La fusione tra l’italiana e la società danese ha anche già ottenuto la benedizione degli analisti di Equita, che in mattinata hanno promosso il titolo Nexi a buy, lasciando invariato il prezzo obiettivo a 16,2 euro, secondo quanto riporta MF-Milano Finanza. Il matrimonio finanziario, per Equita porterà a Nexi un Eva (Economic Value Added) del 10%.

L’OPERAZIONE SIA

La fusione tra Nexi e Nets rientra in un progetto di espansione ben più ampio, che vede il gruppo guidato da Paolo Bertoluzzo muoversi anche sul fronte italiano.

Ed è in Italia che Nexi sta per convolare a nozze con Sia, Società Interbancaria per l’Automazione fondata da Banca d’Italia, dall’Associazione bancaria italiana (ABI) e da alcune banche italiane nel 1977, con l’intento iniziale di creare la Rete nazionale interbancaria, cioè l’infrastruttura che connette digitalmente tutte le istituzioni finanziarie. La società è controllata da Cassa Depositi e Prestiti.

VERSO UN COLOSSO EUROPEO DEI PAGAMENTI

L’unione delle tre realtà darebbe uno scossone al settore europeo dei pagamenti digitali, con la nascita di un colosso che sarebbe superiore anche al colosso francese Worldline che si è fuso con Ingenico.

L’unione di Nexi, Nets e Sia, scrive il Sole, darà vita ad un gruppo con 3 miliardi di fatturato e oltre 1,5 miliardi di Ebitda, presente in quasi 30 Paesi con posizioni di leadership in almeno una quindicina, fra cui Germania e Nord Europa.

Le sinergie industriali stimate tra Nexi e Nets possano ammontare a circa 150 milioni, cifra simile per le sinergie in aggiunta dell’annunciata operazione con Sia.

L’ASSETTO SOCIETARIO DELLA NUOVA REALTA’

Quale sarebbe l’assetto societario? Cassa Depositi e Prestiti, oggi azionista di Sia, con circa il 17%, giocherebbe un ruolo da protagonista con una quota di maggioranza. Di poco inferiore sarà la quota dei i fondi Hellman & Friedman, azionisti di Nets, e di Bain Capital e Advent, soci sia di Nexi sia di Nets. A quote più basse ci saranno poi Clessidra e Intesa Sanpaolo, soci di Nexi, e BancoBpm e Poste, soci di Sia.

LA GOVERNANCE DEL NUOVO TRIANGOLO

Anche la Governance della nuova realtà dovrebbe essere decisa da Cassa depositi e prestiti.

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