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Biodiversità

Tutti i risultati di Cisas su ambiente e salute

Presentati i risultati del progetto del Centro internazionale di studi avanzati su ambiente, ecosistema e salute umana durato cinque anni. Ha coinvolto 150 ricercatori del Cnr ed altri 70 esperti in settori che riguardano l’impatto di attività antropiche sull’ecosistema e la popolazione

 

Si è tenuto a Roma presso l’aula Marconi del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) il convegno dal titolo “Il contributo della ricerca su ambiente e salute nei siti contaminati” organizzato per presentare le attività ed i risultati del progetto “Centro internazionale di studi avanzati su ambiente, ecosistema e salute umana” (Cisas) sviluppati dal 2016 al 2021. Come già detto l’intero progetto ha coinvolto più di 150 ricercatori del Cnr e più di 70 esperti di agenzie ambientali e sanitarie: dall’Istituto superiore di sanità (ISS), all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), dai dipartimenti universitari alla Scuola Superiore Sant’Anna.

Cisas è un progetto di ricerca multidisciplinare sulle relazioni fra ambiente e salute approvato dal Ministero dell’istruzione e dell’università (Miur) e realizzato con finanziamento del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipe). Il progetto sviluppa una complessa azione di ricerca scientifica volta alla comprensione dei fenomeni d’inquinamento ambientale (con specifico riferimento al settore dei contaminanti tradizionali ed emergenti) e del loro impatto sull’ecosistema e sulla salute umana (con un ampio spettro di competenze che spaziano dalla epidemiologia eziologica all’epidemiologia molecolare), partendo da un numero statisticamente significativo di casi studio.

Il progetto si è concentrato nelle tre aree pilota di Augusta-Priolo, Milazzo e Crotone, dove sono stati sperimentati modelli di studio e approfondimento delle discipline ecologiche, mediche, anche sperimentali, con il supporto di modelli matematici per la lettura e l’interpretazione dei dati. Cisas ha portato all’individuazione dei meccanismi e delle modalità di trasferimento dei contaminanti dall’ambiente alle persone attraverso il cibo (che sia esso di origine terrestre e marina). Il cibo infatti rappresenta un veicolo primario per il trasferimento dei contaminanti dall’ambiente a noi. Ci permetterà poi di valutare l’impatto della contaminazione sulla biodiversità marina in queste aree inquinate. Ci consentirà l’individuazione dei fenomeni di dispersione della contaminazione da aree sorgenti puntuali (individuate nelle aree a forte impatto antropico nelle zone costiere) in aree di mare aperto; ha portato alla creazione e alla gestione della prima coorte di nascita in aree ad elevato rischio ambientale nel nostro Paese. Nei tre siti sono state coinvolte 850 mamme reclutate prima della nascita, che hanno donato un campione di sangue, cordone ombelicale e placenta ed hanno risposto a diversi questionari. Nel tempo saranno continuamente contattate per seguire la loro salute e quella dei nuovi nati. Scendendo nello specifico queste indagini hanno utilizzato la placenta come modello di studio per il bio-accumulo di inquinanti ambientali organici ed inorganici. L’utilizzo dei tessuti placentari nella stima all’esposizione ha il notevole vantaggio di essere; non invasiva (dato che i tessuti placentari vengono di norma scartati dopo il parto); di circoscrivere temporalmente l’esposizione e il bio-accumulo al periodo della gestazione; di valutare l’esposizione sia materna che fetale.

Il progetto ha avuto un impatto anche sulla sperimentazione, con la creazione di una capsula endoscopica in grado di campionare e analizzare il microbiota dall’intestino cieco per analisi d’interazione tra impatto ambientale, salute del microbioma e malattie metaboliche. È stata inoltre attivata l’app “Nose” nell’area di Augusta ed è in corso di applicazione nell’area di Milazzo. In collaborazione con Arpa Sicilia, che permetterà il monitoraggio degli odori con il coinvolgimento dei cittadini. Infine, il progetto sta permettendo la messa a punto di modelli atmosferici ad alta risoluzione per la valutazione dei meccanismi di dispersione dei contaminanti in aree a rischio e con capacità previsionale a 7 giorni, uno strumento previsionale indispensabile e utile per il supporto alla gestione del territorio e della tutela della salute dei cittadini.

I risultati del progetto (tra cui 90 papers pubblicati, 15 congressi e tre eventi internazionali) aprono interessanti prospettive per future azioni di ricerca e di rafforzamento del ruolo della scienza a supporto delle decisioni pubbliche in materia di aree a rischio.

 

 

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