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Nord Stream 1

Snam, come e perché Francia e Spagna stoppano il gasdotto Step di Enagas e Terega

L'articolo di Alessandro Sperandio

Dopo mesi di attesa è arrivato lo stop ufficiale al gasdotto tra Spagna e Francia destinato a rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento in Europa, il “vecchio” (Midcat) oggi chiamato Step (South Transit East Pyrenees). Il regolatore energetico francese Cre e la commissione nazionale spagnola per mercati e concorrenza Cnmc hanno infatti respinto il progetto di interconnessione proposto da Enagas e Terega, controllata francese di Snam al 40,5%. A decretarne la fine un rapporto costi-benefici non soddisfacente.

COSTO DI 3 MILIARDI PER RADDOPPIARE I FLUSSI DI GAS FRANCIA-SPAGNA

L’infrastruttura, del costo di 3 miliardi di euro, ha – o meglio aveva – l’obiettivo di raddoppiare la quantità di gas convogliata attraverso i Pirenei per i due paesi. E faceva parte dei 173 progetti che godono di finanziamenti e permessi agevolati a livello europeo – il Meccanismo europeo di interconnessione, il cosiddetto Connecting Europe Facility – pensato per dare una risposta alle forniture, alla dipendenza dalla Russia e alla riduzione dei prezzi.

LO STUDIO SCETTICO SULLA REDDITIVITA’

La Commissione europea e in particolare il commissario spagnolo per il clima dell’Unione europea Miguel Arias Canete hanno sostenuto in passato la realizzazione del gasdotto sul quale vogliono investire Terega – appunto di proprietà di Snam – e la spagnola Enagas. In particolare quest’ultima gestisce una vasta rete di impianti di rigassificazione di Gnl (Gas naturale liquefatto) sulla costa spagnola. Un network che avrebbe potuto essere di aiuto qualora si fosse deciso di importate maggiori quantità di gas da altri paesi come Algeria, Qatar e Stati Uniti. Il progetto ha incontrato però l’opposizione del regolatore francese dell’energia CRE, secondo il quale la realizzazione di Midcat avrebbe portato una spinta al rialzo per i prezzi al consumo, senza migliorare la sicurezza. Anche la società francese di rete gas GRTgaz di proprietà di Engie aveva messo in dubbio nei mesi scorsi la necessità del gasdotto. Mentre ora, a queste opinioni, si aggiunge uno studio di Poyry, la società di consulenza incaricata di valutare la prima fase di Midcat per la Commissione europea, che indica come improbabile la possibilità che il progetto sia economicamente redditizio.

SECONDO LO STUDIO DI POYRY GASDOTTO REDDITIZIO SOLO CON PREZZI GNL ALTI A LUNGO TERMINE

Secondo lo studio di Poyry l’infrastruttura avrebbe la “redditività finanziaria” richiesta per il suo sviluppo “solo nel caso di uno scenario basato su un mercato Gnl ristretto” cioè con prezzi elevati rispetto a quello di un gasdotto a lungo termine e un basso livello di approvvigionamento di gas algerino. Ma che appunto, per i consulenti, appare improbabile.

A FINE MARZO ERA PARTITA LA CONSULTAZIONE SUL PROGETTO 

Già a fine marzo i due operatori avevano annunciato l’avvio della consultazione sul progetto che nelle intenzioni delle compagnie dovrebbe essere terminato entro il 2022 rappresentando il terzo collegamento fisico tra i due Paesi. Il documento di consultazione precisava che Step avrebbe creato nuova capacità interrompibile pari a 230 GWh/giorno dalla Spagna alla Francia e a 180 GWh/g nella direzione inversa e, sul lato spagnolo, a una capacità firm di 120 GWh/g dalla Spagna alla Francia e di 110 GWh/g nella direzione inversa. Attualmente, secondo la Cre, la capacità tra Francia e Spagna è di 225 GWh al giorno.

IL COSTO DEL GASDOTTO ERA STIMATO IN 442 MILIONI DI EURO

Il direttore infrastrutture di Terega, Michel Boche, a marzo scorso aveva dichiarato che il gasdotto Step sarebbe costato 442 milioni di euro, di cui 290 milioni a carico di Terega stessa e 152 milioni per Enagas. Nel caso di via libera una parte – fino al 50% – sarebbe stata sovvenzionata dall’Ue. Ma ormai è acqua passata.

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