(Financial Times, Christopher Miller e Ben Hall, 09/10/2025, 14:00 GMT+2)
L’articolo in breve
- Una serie di massicci attacchi aerei russi ha distrutto quasi il 60% della produzione di gas ucraina, sollevando timori di carenze invernali, con Naftogaz che segnala la necessità di importare 4,4 miliardi di metri cubi di gas in più (2,2 miliardi di dollari).
- Gli attacchi, i più intensi dall’invasione del 2022, mirano a minare il morale ucraino colpendo infrastrutture energetiche senza valore militare; l’Ucraina chiede più sistemi di difesa aerea e attrezzature di riparazione ai partner G7.
- DTEK investe in parchi eolici e accumulo a batteria per una rete più resiliente, mentre le difese con muri di cemento e sacchi di sabbia non bastano contro droni e missili russi sempre più precisi e guidati dall’IA.
Cinque citazioni chiave
1. Sergii Koretskyi, CEO di Naftogaz, sull’obiettivo russo:
«L’obiettivo del Cremlino è spezzare il nostro spirito. Questi attacchi non hanno nulla a che fare con esigenze militari, nessuno di questi asset ha valore militare».
2. Koretskyi sulle importazioni di gas:
«Prima degli attacchi di ottobre, l’Ucraina aveva bisogno di 13,2 miliardi di metri cubi di gas per l’inverno. Ora ne serviranno circa 4,4 miliardi in più entro marzo, un quinto del consumo annuale».
3. Maxim Timchenko, CEO di DTEK, sulla frequenza degli attacchi:
«I nostri asset vengono attaccati ogni giorno. Ogni giorno danneggiano qualche pezzo di equipaggiamento».
4. Timchenko sulla precisione degli attacchi russi:
«Gli attacchi con droni russi stanno diventando più massicci, più precisi e usano l’intelligenza artificiale. Se scelgono un obiettivo e inviano 50, 60 o 100 droni e missili, è molto difficile per le nostre difese aeree proteggere le strutture».
5. Koretskyi sulle necessità di difesa:
«Abbiamo un bisogno urgente di più sistemi di difesa aerea e attrezzature per riparazioni, come compressori e trasformatori, per creare una riserva strategica di questi equipaggiamenti».
(Estratto dal blog di Giuseppe Liturri)