skip to Main Content

Piombino

Snam, ecco verità e bugie sul rigassificatore di Piombino

Il rigassificatore di Piombino non pone gravi rischi di sicurezza e rispetta l'area industriale e artigianale della città. Cosa dicono le controdeduzioni di Snam.

Rischio di collisioni remoto nel Porto di Piombino con l’avvio del rigassificatore di Snam. Nessun problema nemmeno per la sicurezza interna e quella derivante da possibili attacchi esterni. “Il Terminale sarà dotato di un piano di security, attualmente in fase di predisposizione con le autorità competenti”. Inoltre, “sulla base degli elementi disponibili, si può dedurre che la compatibilità territoriale con il territorio del Terminale di Piombino è rispettata” dal punto di vista dell’area industriale e artigianale. È quanto scrive Snam nelle controdeduzioni presentate al commissario Giani sul progetto del rigassificatore di Piombino (Livorno).

IL TRAFFICO MARITTIMO

In merito al rischio connesso con il traffico marittimo all’interno del porto (con i potenziali eventi di collisioni e urti), “si è proceduto a condurre uno studio di manovrabilità nell’area portuale in collaborazione con la società CETENA di Genova” dal quale emerge che “non sono previste aree di interdizione, in analogia ad altro rigassificatore offshore, in quanto esse sono aree di interdizione alla navigazione e pertanto non sono applicabili all’impianto in esame”. “Nel caso in cui le condizioni meteomarine non rispondessero ai requisiti che saranno indicati per l’ingresso al porto, le navi resterebbero ormeggiate al largo o navigherebbero verso altra meta”.

In aggiunta, “sulla base delle conclusioni emerse dallo studio Cetena si è ritenuto di valutare come remoto il rischio di collisione e quindi di danneggiamento ed urto tra le navi in transito e il terminale LNG. Si ritiene opportuno evidenziare che la velocità ipotizzata per le manovre simulate è pari a 3 km/h all’interno del canale dragato di ingresso al porto, velocità che viene ulteriormente ridotta per consentire l’avvicinamento alla banchina con i rimorchiatori”.

LA SICUREZZA

Il Terminale, come detto, sarà dotato poi “di un piano di security, attualmente in fase di condivisione con le autorità competenti, per prevenire le minacce e gestirle per minimizzarne i potenziali effetti”. Inoltre. “come indicato nel Rapporto di Sicurezza preliminare, inviato da parte del proponente al Commissario Straordinario” “la banchina del Terminale sarà dotata di impianto di protezione dalle scariche atmosferiche”.

Per quanto riguarda il metano immesso in rete e le metaniere Small Scale LNG, Snam avverte che “non è possibile prevedere una distribuzione percentuale di utilizzo dello stesso in quanto la ‘molecola’ proveniente dal FSRU, una volta immessa nella rete gasdotti esistente, andrà a miscelarsi con l’altro gas naturale proveniente dalle ulteriori fonti di approvvigionamento. Non risulta quindi possibile tracciare la destinazione puntuale del metano rigassificato di Piombino”.

L’IMPATTO ACUSTICO

Sull’impatto acustico, “le previsioni sono state effettuate per verificare il livello acustico indotto dalla FSRU durante il suo funzionamento, evidenziano che l’arrivo della metaniera ogni 5/7 giorni comporterà un interessamento dell’area portuale per poche ore ad ogni arrivo. Anche per tale aspetto è previsto comunque di effettuare i monitoraggi”.

E ancora: secondo Snam, “non è prevista alcuna condotta sottomarina e che i serbatoi di GNL non sono di tipo sferico”. Riguardo le emissioni di bettoline, “il traffico navale per approvvigionamento/scarico del GNL risulta già incluso e valutato mediante la stima emissiva delle navi metaniere cargo e dei mezzi navali a supporto, oltre che della FSRU”.

LA QUALITA’ DELL’ARIA

Invece, in merito la qualità dell’aria, “l’area di studio è localizzata nell’area classificata come “Zona Costiera” e “la scelta della stazione di Parco VIII Marzo è motivata dal fatto che la Parco VIII Marzo (industriale di fondo) è stata ritenuta più idonea per le valutazioni del Risk Assessment”.

In termini valoriali, per Snam è “lecito attendersi che il PM2,5 sia in realtà solo una frazione del PM10 misurato, come mostrano ad esempio i dati di qualità dell’aria della Regione Toscana del 2021”. E, tra l’altro, “la massima ricaduta annua di PM2,5, che origina il superamento del valore di superamento del Risk Index, si verifica in corrispondenza di un’area che non appare caratterizzata dalla presenza di popolazione sensibile e inoltre lontana dalle aree portuali”.

Precisando anche in relazione sulla permanenza della nave, “i valori di soglia considerati nella valutazione del parametro RI si riferiscono ad un rischio incrementale risultante da un’ipotetica esposizione continuativa per tutta la vita, mentre la configurazione reale sarà temporanea e limitata al periodo di stazionamento dell’FSRU in porto (pari a 3 anni)

La documentazione relativa alla Security, “come tra l’altro confermato dalle Autorità Preposte (Autorità di Sistema e Capitaneria di Porto), non può essere condiviso al pubblico a causa di contenuti sensibili. In ogni caso si rappresenta che all’interno di tale documentazione sono stati presi in considerazione tutti gli aspetti di potenziale criticità in accordo alle autorità preposte”.

IL PIANO DI EMERGENZA INTERNA

Infine il Terminale sarà dotato di un Piano di Emergenza Interna: “La progettazione ha previsto che il terminale sia dotato di un sistema di sicurezza per la protezione di personale, impianti di produzione e ambiente, costituito da due sezioni (Emergency Shut Down ESD, Fire & Gas F&G)”. Il sistema di ormeggio “è stato progettato per resistere a venti di intensità pari 60 nodi e una corrente di 3 nodi, rispettando la normativa internazionale e quella italiana in materia”.

(Articolo pubblicato su Energia Oltre)

Back To Top