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Plastic tax, che cosa si studia al ministero dell’Economia. Rumors

Che cosa ha detto lo staff del Mef retto da Gualtieri alle imprese del settore sulla Plastic Tax. Fatti, numeri, indiscrezioni e approfondimenti

La Plastic tax 2020 è stata confermata. La tassa è stata inserita nella Legge di Bilancio. Modificata, rispetto alla prima bozza: scende a 5 centesimi al chilogrammo di materia plastica e sarà introdotta dalla prossima estate.

Intanto, in questi giorni, secondo indiscrezioni di Start Magazine, i ministeri interessati sono al lavoro per rivedere in futuro la norma.

LA TASSA SULLA PLASTICA

La plastic tax entrerà in vigore, in base a quanto stabilito dal testo della Manovra approvato dal Senato nella tarda serata di lunedì 16 dicembre, e che dovrà essere approvato dalla Camera entro il 31dicembre 2019, a luglio 2020.

L’importo della tassa è ridotto, rispetto alla prima bozza: 45 centesimi al chilogrammo di materia plastica.

I PRODOTTI TASSATI

La tassa è istituita sui prodotti MACSI, manufatti con singolo impiego, che hanno o sono destinati ad avere funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari, e sui contenitori in tetrapack. Restano esclusi, invece, i contenitori di singolo impiego compostabili in conformità alla norma UNI EN 13432:2002, i dispositivi medici classificati dalla Commissione unica sui dispositivi medici, nonché i MACSI adibiti a contenere e proteggere preparati medicinali.

LE AZIENDE COLPITE

Tra i nomi delle aziende colpite dalla tassa ci sono quelli di Versalis, Radici, Polynt, Novamont, Sadepan e Fluorsid. E ancora, toccati dalla tassa sulla plastica sarebbero anche la famiglia Vacchi, industriali bolognesi cui fa capo la multinazionale del packaging Ima, e la Mapei, la Lechler, la Icr (Industrie chimiche reggiane) e così via.

Particolarmente colpita è l’Emilia Romagna. Tra Bologna e Modena si concentrano 230 imprese, oltre 17mila occupati e 5 miliardi di euro di fatturato annuo.

L’INCASSO PREVISTO

La nuova tassa dovrebbe portare nelle tasche dello Stato circa 140,6 milioni di euro nel 2020, mentre nel 2021 l’introito stimato supera di poco i 521 milioni.

CREDITO DI IMPOSTA

Oltre alla tassa, il Governo giallorosso ha previsto anche un un credito di imposta del 10% delle spese sostenute dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 come incentivo economico per aiutare le imprese di settore ad adeguarsi tecnologicamente per la sostituzione graduale dei MACSI in plastica.

INCENTIVI ED ALTRE MISURE

E quello potrebbe non essere l’unico aiuto economico in programma. Secondo indiscrezioni di Start Magazine, infatti, nel corso di una riunione il 10 dicembre 2019 tenutasi al Ministero dell’Economia e delle Finanze, il governo ha fatto intendere agli interlocutori che sta studiando “alcuni interventi” entro luglio 2019.

Lo staff del ministero dello Sviluppo Economico e del ministero dell’Ambiente lavoreranno ad incentivi per l’economia circolare, ad esempio.

LE CONCLUSIONI DELLA RIUNIONE AL MEF

Le prossime misure del governo, infatti, secondo le conclusioni della riunione al Mef, secondo la ricostruzione di Start, avranno come obiettivo: orientare Industria 4.0 verso il Riciclo e orientare il mercato e soprattutto la Pubblica amministrazione. Secondo le intenzioni dell’alta dirigenza del Mesf si coinvolgerà la Ricerca e dunque ISPRA. E il Mef con il ministero della Salute valuterà la norma per l’utilizzo max del 50% del Riciclato nella Industria Alimentare. Infine si studieranno meglio le esenzioni e verrà modificato il sistema delle sanzioni, hanno detto i più stretti collaboratori del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.

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