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Fossili

Petrolio, ecco i Paesi con le maggiori riserve

Mappa e classifica dei Paesi con le più grandi riserve di petrolio. Articolo di Giusy Caretto

La transizione energetica è in atto. Governi, istituzioni, associazioni chiedono più rinnovabili e una mobilità sempre più sostenibile e le imprese, dalle case auto a quelle dell’energia, provano a rispondere alla chiamata.

Ma, bisogna ammetterlo, la transizione è più lenta di quello che immaginiamo e il sistema energetico mondiale fa ancora (troppo) affidamento alle fonti energetiche fossili.

Ed il petrolio è ancora il campione indiscusso dei pesi massimi del settore. Basti sapere che, nel 2018, il mondo ha consumato più petrolio di qualsiasi anno precedente nella storia, circa 99,3 milioni di barili al giorno su base globale. E, secondo previsioni, nel 2019 dovremmo consumare mediamente 100,8 milioni di barili al giorno.

I PAESI CON LE MAGGIORI RISERVE

A beneficiare della situazione dovrebbero essere i Paesi con le maggiori riserve, ma non sempre è così. Il Venezuela, con 300,9 miliardi di barili di riserve, è il primo paese al mondo per risorse naturali di greggio, secondo la mappa di HowMuch.net, che utilizza i dati del CIA World Factbook. Eppure questa ricchezza naturale non è stata sufficiente per salvare il paese dalla sua recente crisi economica e umanitaria.

Il secondo posto, nella classifica dei Paesi con più riserve, va all’Arabia Saudita, con 266,5 miliardi di barili, mentre il Canada vanta riserve per 169,7 miliardi. Seguono Iran con 158.4 miliardi di barili e Iraq con 142 miliardi. Chiudono la top ten Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Russia Libia e Nigeria.

Undicesimo posto per gli Stati Uniti, seguiti da Kazakhstan, Cina, Qatar e Brasile.

Anche in Italia c’è il petrolio: 0,6 miliardi di barili di riserve.

I COSTI DI PRODUZIONE

Avere una grande quantità di risorse naturali, però, non sempre basta. A volte, infatti, un paese potrebbe non essere in grado di produrre e vendere quel petrolio. Paesi come il Canada e il Venezuela sono ostacolati dalla geologia che rende difficile l’estrazione del petrolio e dunque più costosa (rispettivamente 11.56 dollari al barile e 7.94). Costi altissimi anche per il Regno Unito: 17.36 dollari al barile.

In Arabia Saudita, invece, estrarre petrolio costa circa 3 dollari al barile, e questo rende la risorsa sfruttabile e strategia per l’economia del Paese. Ancora meno costa l’estrazione in Iran: 1.94 dollari al barile e in Iraq: 2.16. Prezzi bassissimi anche in Russia: 2.98 dollari.

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