Nel giorno in cui il Brent e il Wti trattano in calo rispettivamente del 3,07% a 80,45 dollari a barile e del 2,73% a 71,17 dollari, i membri dell’Opec hanno fatto sapere di aver immesso nel mercato a settembre 32,8 milioni di barili al giorno, in rialzo di 132.000 bpd da agosto.
I PREZZI E LA PRODUZIONE DI PETROLIO DOPO IL CALO DELL’IRAN
Una quantità sufficiente a compensare il calo della produzione dell’Iran, dovuta alle sanzioni inflitte dal governo statunitense (che secondo alcuni analisti sarebbero la causa dell’aumento dei prezzi), hanno tenuto a sottolineare i diversi membri dell’Opec, capitanati dall’Arabia Saudita e dalla Libia.
CHE COSA STIMANO I PRODUTTORI DI PETROLIO
Inoltre il gruppo di produttori ha anche abbassato le previsioni sulla domanda di petrolio nel 2018 e nel 2019, dichiarando che le prospettive di crescita economica si stanno attenuando, in particolare nei mercati emergenti.
ECCO LE ULTIME STIME OPEC SUL PETROLIO
Ma nel frattempo l’Opec ha alzato le sue previsioni riguardo la crescita delle forniture di petrolio nel 2018 dai Paesi non Opec, compresi gli Stati Uniti. In pratica, l’Organizzazione prevede ora una crescita della domanda mondiale di petrolio di 1,54 milioni di barili quest’anno, in calo di 80.000 barili dall’ultima previsione, mentre ha aumentato le prospettive di crescita dell’offerta dai Paesi non Opec di 200.000 barili a 2,22 milioni di barili.
LE PREVISIONI DEL PETROLIO PER IL 2019
Sul 2019 le previsioni parlano invece di un aumento del consumo di petrolio di 1,36 milioni di barili, 50.000 barili in meno rispetto alle ultime stima, riducendo conseguentemente le prospettive di crescita dell’offerta non Opec di 30.000 bpd a 2,12 milioni di barili.
IL PESO DELLA RUSSIA
Non va però dimenticata la Russia, la cui produzione è cresciuta di 150.000 barili al giorno per raggiungere il nuovo record di 11,54 milioni di barili. Quanto all’Arabia Saudita, ha messo sul mercato altri 108.000 barili a settembre, portando la produzione a 10,5 milioni di barili al giorno e a sua volta il ministro saudita dell’energia Khalid al-Falih ha affermato che aumenterà nuovamente la produzione a novembre.
IL RUOLO DELLA LIBIA
Dal canto suo la Libia ha aggiunto 103.000 barili al mercato, solo gli incrementi sauditi e libici hanno compensato un calo di 150.000 barili al giorno in Iran, dove la produzione totale è scesa a 3,4 milioni di barili al giorno. A tal proposito il Paese sostiene che la sua produzione rimarrà approssimativamente costante a poco meno di 3,8 milioni di barili al giorno, secondo i dati forniti.
CHE COSA SUCCEDE IN ANGOLA, NIGERIA ED EMIRATI ARABI UNITI
Ma accanto ad Arabia e Libia vanno ricordati anche gli aumenti della produzione in Angola, Nigeria e negli Emirati Arabi Uniti che hanno contribuito ad aumentare il bilancio dell’Opec. Resta invece impantanato sul protrarsi della sua crisi economica il Venezuela, continuando a perdere produzione.
Articolo pubblicato su Mf/Milano finanza