Francesco Gaetano Caltagirone ha ceduto il 3,54% di Suez, colosso energetico francese. La vendita, che ha generato una plusvalenza stimata di circa 50 milioni di euro, arriva dopo la cessione l’annuncio dell’Opa di Veolia su Suez.
Andiamo per gradi.
LA CESSIONE
Partiamo dai fatti. Il gruppo Caltagirone è uscito dal capitale di Suez: nelle scorse settimane, dopo l’annuncio dell’Opa di Veolia, ha portato a termine la cessione del 3,54% detenuto nel colosso francese. Caltagirone era il terzo azionista del gruppo dopo Engie (l’ex Gas de France che ha il 33%) e gli spagnoli di CriteriaCaixa (5,7%).
Francesco Caltagirone jr, figlio dell’ingegnere, si è dimesso dal consiglio di amministrazione del gruppo, come ha anticipato dal Giornale.
SUEZ
Suez, che fa parte del gruppo più grande Engie, è una società specializzata nella gestione dell’acqua e dei rifiuti. Guidata dal ceo Jean-Louis Chaussade, Suez è presente in 70 Paesi e vanta un giro d’affari da oltre 18 miliardi di euro. Il gruppo è, in Italia, il secondo azionista con il 23,3%, di Acea, la multiutility di Roma.
L’OPA DI VEOLIA
La decisione del gruppo Caltagirone arriva dopo l’annuncio di Opa di Veolia, multinazionale francese specializzata nella gestione dell’acqua, gestione dei rifiuti e servizi energetici, su Suez. Il management si oppone all’Opa, ma lo Stato francese, che controlla Engie, non si è pubblicamente opposto all’operazione.
UN AFFARE PER IL GRUPPO CALTAGIRONE
La cessione del 3,54% del gruppo transalpino, nonostante il momento, si traduce in un vero affare per Caltagirone: l’intera operazione si sarebbe chiusa con una plusvalenza stimata di 50 milioni di euro.
LO SCAMBIO AZIONARIO DEL 2016
Facciamo un passo indietro. La società editoriale e di costruzioni romana entrò nel capitale di Suez nel 2016 con uno scambio azionario con Acea. L’incrocio sull’asse Italia-Francia, aveva portato il gruppo Caltagirone al 3,54% del colosso parigino Suez e la multinazionale transalpina al 23,3% di Acea.
Caltagirone è entrato in Suez nell’agosto 2016 “dopo un accordo di scambio con il quale il gruppo francese ha comprato una quota addizionale pari dal 10,85% di Acea dal gruppo romano, che ha diminuito la sua presenza nella multiutility italiana dal 16% al 5% in cambio di 20 milioni di nuove azioni Suez”, ricordano gli analisti di Mediobanca. Lo scambio aveva generato una plusvalenza di circa 118 milioni.