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Quanto costa, davvero, il nucleare? Report Cdp

Lo sviluppo di nuove centrali a energia nucleare richiede incentivi pubblici in grado di tutelare gli operatori dalla volatilità dei prezzi dell’elettricità. Il brief di Cassa depositi e prestiti.

La generazione nucleare si caratterizza per costi di investimento particolarmente onerosi, inclusi quelli per il
decommissioning degli impianti al termine della vita utile, risultando sostenibile dal punto di vista finanziario solo su un orizzonte temporale di lungo periodo.

Diversi studi hanno dimostrato un aumento significativo dei costi e un allungamento dei tempi della costruzione delle centrali nucleari tradizionali, a causa di fattori quali l’incremento della complessità tecnologica e l’adozione dei sistemi di sicurezza passiva, l’aumento dei prezzi delle materie prime e l’inasprimento delle normative.

Sebbene non ci sia ancora evidenza concreta dei vantaggi degli SMR rispetto alle centrali nucleari tradizionali, alcuni fattori giocano a favore della competitività delle nuove tecnologie. Tra questi: possibilità di spegnimento graduale, tempi di costruzione ridotti, economie di localizzazione e adattabilità alle condizioni di mercato.

COS’È IL LCOE

Per avere un’idea del costo di produzione e poterlo confrontare con altre tecnologie si ricorre al cosiddetto Levelized Cost of Electricity (LCOE), metrica che rappresenta il valore attuale netto del costo unitario dell’energia elettrica nel corso della vita di un progetto.

Dal confronto degli LCOE, si evidenzia una notevole variabilità nel costo di produzione nucleare, a causa di numerosi parametri: dai costi di costruzione alla durata dell’impianto, dall’efficienza termica alla percentuale di arricchimento del combustibile al ciclo di refuelling. Guardando agli SMR, il gruppo di reattori ad alta temperatura (HTR – HighTemperature Reactor) mostra LCOE più bassi, mentre tutte le altre tecnologie (i.e. BWR, PWR e soprattutto SFR) presentano costi di generazione significativamente più elevati.

In linea generale, tuttavia, considerando la relativa immaturità tecnologica e la fase dimostrativa degli impianti attualmente in essere, la stima dei costi presenta una variabilità non paragonabile con quella delle fonti ormai consolidate.

Pertanto, lo sviluppo di nuove centrali richiede misure pubbliche di incentivo in grado di tutelare gli operatori dalla volatilità dei prezzi dell’elettricità, assicurando un rendimento prevedibile per un ampio arco temporale, e di garantire la bancabilità dei progetti di investimento.

Da questo punto di vista, si ricorre spesso a meccanismi di fissazione del prezzo, ad esempio assicurando al produttore una remunerazione predefinita per l’immissione in rete dell’elettricità.

In modo simile, lo sviluppo di impianti nucleari potrebbe beneficiare della stipula con un soggetto pubblico di Contratti per Differenza, utili anch’essi a garantire un introito stabile. È il caso della famosa centrale britannica di Hinkley Point C per cui è stato previsto un prezzo fisso per 35 anni.

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