Circa metà del territorio di Israele è occupato dal deserto del Neghev, una zona arida con basse colline d’arenaria e canaloni che si riempiono d’acqua nelle rare piogge invernali. La relazione tra l’acqua e il territorio israeliano è da sempre stata complessa. La scarsità della risorsa idrica ha imposto di sfruttarne al meglio ogni singola goccia. È quello che ha fatto Israele che, grazie alla proficua collaborazione tra università, imprese agricole e investimenti pubblici è riuscita a diventare una delle punte di diamante dell’agritech mondiale. Riuscendo nell’impresa di far fiorire anche il deserto. Ne abbiamo parlato con Clelia Di Consiglio, segretaria generale della Camera di Commercio e industria italo-israeliana, no-profit basata a Tel Aviv la cui missione è incrementare le relazioni bilaterali a livello commerciale, scientifico e tecnologico tra Italia e Israele.
Il valore storico e attuale della Resistenza
Oggi ricordare vuol dire ripartire dalle pagine della Costituzione, baluardo a garanzia della memoria della …