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Solare

Come eolico e solare hanno superato carbone e gas in Europa. Report Le Monde

Nel 2022 l'eolico e il solare insieme hanno prodotto più elettricità del carbone e del gas nell'Unione europea. L'approfondimento di Le Monde.

La riapertura delle centrali a carbone sulla scia dello scoppio della guerra in Ucraina aveva fatto temere che la crisi energetica avrebbe inferto un duro colpo alla lotta contro il riscaldamento globale in Europa. Lo scenario peggiore sembra essere stato evitato: secondo un rapporto del think tank Ember, pubblicato martedì 31 gennaio, l’anno 2022 è stato invece caratterizzato da un’accelerazione della diffusione dell’energia solare ed eolica, con la crisi che ha avuto solo un “effetto minore” sulla produzione di elettricità a carbone – leggiamo nell’articolo di Le Monde.

Nel 2022, l’eolico e il solare insieme hanno prodotto più elettricità (22%) del carbone (16%) nell’Unione Europea (UE), ma anche più del gas (20%), il che rappresenta una novità assoluta. Tutti i timori di un ritorno al carbone sono ormai superati”, insiste Dave Jones, responsabile dell’analisi dei dati di Ember. “I Paesi europei non solo sono ancora impegnati a eliminare gradualmente il carbone, ma stanno anche lavorando per eliminare gradualmente il gas”.

Poco dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’uso del carbone ha subito un’impennata, aumentando del 35% nel marzo 2022 rispetto al marzo 2021. Ma questa tendenza non è continuata. Negli ultimi quattro mesi dell’anno, la produzione di elettricità da questo combustibile fossile è stata inferiore a quella dell’anno precedente. Secondo i calcoli di Ember, le 26 unità di generazione a carbone rimesse in servizio hanno operato solo al 18% della loro capacità nell’ultimo trimestre. Il think tank rileva inoltre che l’UE ha utilizzato solo un terzo dei 22 milioni di tonnellate di carbone supplementari importati nel 2022.

La Francia, importatore netto

Nel complesso, il bilancio è ancora negativo: la produzione di energia elettrica da carbone è aumentata del 7% nel 2022, contribuendo a un aumento del 3,9% delle emissioni di gas serra del settore energetico. “Poteva andare molto peggio: l’eolico, il solare e la riduzione della domanda di elettricità hanno impedito un ritorno al carbone molto più consistente”, insiste il rapporto.

L’anno 2022 è stato infatti segnato da due fenomeni importanti. In primo luogo, quando l’Europa ha sperimentato la peggiore siccità da almeno cinquecento anni a questa parte, la produzione di energia idroelettrica ha raggiunto il livello più basso degli ultimi vent’anni (-19% rispetto al 2021) – la Francia è stata uno dei Paesi più colpiti. In secondo luogo, anche la produzione di energia nucleare ha raggiunto il livello più basso della storia (-16% rispetto al 2021), soprattutto a causa della chiusura di un numero senza precedenti di reattori francesi per operazioni di manutenzione e problemi di corrosione, e della graduale chiusura delle ultime centrali tedesche.

Storicamente il più grande esportatore di elettricità in Europa, la Francia è stata un importatore netto nel 2022. “Senza i problemi della Francia, è molto probabile che la produzione di energia elettrica a carbone non sarebbe aumentata in Spagna”, scrivono gli autori del rapporto. “Anche la Francia potrebbe aver contribuito a una parte dell’aumento della produzione a carbone in Germania”.

Produzione solare in aumento del 24%

L’energia eolica, ma soprattutto quella solare, ha compensato una parte molto ampia della domanda di elettricità. La produzione di energia solare ha registrato un aumento record del 24%, arrivando a produrre più del 7% dell’elettricità europea lo scorso anno, rispetto al 15% dell’energia eolica. Un’altra lezione è che, come in Francia, dall’ottobre 2022 si è osservato un calo significativo del consumo di elettricità in tutta Europa, legato alle temperature miti ma anche a un calo dell’attività industriale e a cambiamenti nei comportamenti.

Per il 2023, gli analisti di Ember prevedono una diminuzione significativa della produzione di energia elettrica da combustibili fossili. “La produzione di energia idroelettrica riprenderà, le centrali nucleari francesi torneranno [alla rete], la diffusione dell’energia eolica e solare accelererà e la domanda di elettricità dovrebbe continuare a diminuire nei prossimi mesi”, sostengono. In un rapporto del dicembre 2022, l’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) ha inoltre affermato che la crisi globale ha innescato “uno slancio senza precedenti a favore delle energie rinnovabili”.

(Estratto dalla rassegna stampa di eprcomunicazione)

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