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Energia Donne Transizione Energetica

Eni: l’energia e l’Oil&Gas è (anche) cosa da donne

140 studentesse hanno partecipato a Think about tomorrow, evento di Eni, per decidere e riflettere su cosa saranno e vorranno fare “da grandi”. I dettagli dell’evento nell’articolo di Giusy Caretto Chiudete gli occhi. Immaginate una casa abitata in riva al mare. Sono le 5.50 e suona insistentemente la sveglia. Ci si alza, si fa colazione…

Chiudete gli occhi. Immaginate una casa abitata in riva al mare. Sono le 5.50 e suona insistentemente la sveglia. Ci si alza, si fa colazione e quel qualcuno che abita la casa si alza, attraversa 40 km in mare e inizia la sua giornata di lavoro su una piattaforma Eni. La maggior parte dei lettori che sono stati al gioco, scommettiamo, hanno immaginato che l’abitante di quella casa fosse un uomo, in tuta, con casco e scarpe da lavoro. E se invece a guidare un’intera ciurma di lavoratori, su quella piattaforma, fosse una donna?

Sì, il mondo dell’energia, il mondo dell’Oil&Gas, il mondo tecnico-scientifico, fino ad oggi appannaggio degli uomini è anche per chi la mattina indossa gonna e tacco a spillo (nel rispetto della sicurezza dei ruoli, si intende). Questo il messaggio lanciato da Think About Tomorrow, l’evento organizzato da Eni, per raccontare a studentesse del terzo, quarto e quinto anno delle scuole superiori di Roma che fuori dalle aule c’è un mondo che le aspetta. E questo mondo abolisce gli stereotipi.

THINK ABOUT TOMORROW

Think about tomorrow, giunta alla terza edizione, è l’iniziativa del Cane a Sei Zampe per orientare le studendetesse degli ultimi anni di scuole superiori a intraprendere un percorso formativo legato allo studio delle discipline scientifiche, tecnologiche e matematiche, in vista di una carriera che può svilupparsi nel mondo dell’energia.

L’EVENTO

All’evento tenutosi presso il centro congressi di Eni, oggi, hanno partecipato circa 140 studentesse, che hanno potuto confrontarsi con la fatidica domanda: “Cosa voglio fare da grande?”.

Occhi pieni di speranza, qualche paura, molta ansia, ma anche tanta curiosità per quello che il futuro riserverà a queste giovani donne. Forse, dopo aver ascoltato le testimonianze di giovani professioniste Eni che hanno raccontato il loro percorso formativo e la loro esperienza di inserimento in azienda, anche ambizione, voglia di farcela, di riuscirci. Nuovi sogni, traguardi ed obiettivi.

eniLE PAROLE DI MARCO COCCAGNA

“Il progetto nasce sei anni fa per i figli dei dipendenti dell’Eni, con lo scopo di fornire loro le chiavi di lettura sulla caratteristiche del mondo del lavoro. La scarsa propensione delle donne a intraprendere percorsi di lavoro tecnico è il frutto di ostacoli e stereotipi e l’obiettivo di questa iniziativa è proprio la volontà dell’Eni di ribadire la propria consapevolezza sulla irrinunciabilità dell’apporto femminile per lo sviluppo della nostra società. Occorre spingere le donne a intraprendere percorsi tecnici, altrimenti nei bacini di talenti, saranno sottorappresentate”, ha introdotto la discussione Marco Coccagna, ad di Eni Corporate University.

L’iniziativa di Eni ha l’obiettivo di “riibadire la consapevolezza dell’irrinunciabilità dell’azienda al contributo femminile allo sviluppo sociale e culturale del nostro Paese in quegli ambiti professionali che sono ritenuti tradizionalmente poco ambiti dalle donne o poco adatti alle loro caratteristiche”.

“Vogliamo darvi la possibilità di riflettere sul prendere in considerazione percorsi formativi tecnici”, ha aggiunto Coccagna rivolgendosi alle studentesse. “Se non si superano stereotipi di genere l’impatto della tecnologia sulle professioni del futuro e la crescente domanda di professionalità tecniche potrà ulteriormente penalizzare le donne in futuro, in relazione alla loro possibilità di trovare occupazione nel mercato del lavoro e potrà quindi impoverire il bacino di talenti a cui le aziende potranno fare riferimento per le loro politiche di reperimento e inserimento in azienda. Le donne saranno sottorappresentate e questo è un rischio che noi non vogliamo correre”, ha concluso.

EniSTUDENTESSE, FATE LA SCELTA GIUSTA

Ad indirizzare la platea delle 140 studenti presenti in sala, verso una scelta consapevole e fatta con la testa, è stata anche Sabrina De Santis, Responsabile Education di Feremeccanica. “In Italia la percentuale di Neet, ovvero di giovani tra 15 e 24 anni che non studiano, che non hanno un’occupazione e che sembrerebbero non cercarla sono molti di più della media Ue, 26,2%, contro una media di circa il 13%. – ha detto De Santis – Troppi, ancora, anche gli studenti che abbandonano la scuola e gli universitari che scelgono di interrompere il loro percorso di studi, mentre numerose aziende fanno fatica a trovare nuovi occupati. Scegliete secondo le vostre passioni quello che farete e studierete in futuro, ma sappiate che le maggiori richieste di lavoro arrivano dall’ambito tecnico-scientifico”.

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